Dopo un’estate che ha segnato indici in crescita per tutte le destinazioni per i comparti turistici nazionali dell’area alpina e appenninica, l’attenzione si rivolge alla prossima stagione invernale. Mentre sui Tg nazionali sono già passate le prime immagini delle località imbiancate dalla neve di settembre, molto più seriamente il comparto della montagna bianca italiana comincia ora, a metà ottobre, a prepararsi in forza, sperando che il positivo andamento dell’estate prosegua anche d’inverno. Prima di vedere le novità e le tendenze che caratterizzeranno questa stagione invernale, Skipass Panorama Turismo – l’Osservatorio Italiano del Turismo Montano – intende fornire indicazione sull’andamento della passata stagione «bianca».
Di certo l’elemento primario della stagione 2016/2017 è stata la certezza – per gli sciatori – di avere sempre (e quasi ovunque) piste perfettamente innevate e sempre aperte, nonostante diverse località dell’arco alpino dell’area nord-est abbiano sofferto di scarse precipitazioni nevose. In un contesto dunque positivo, vi sono state destinazioni che hanno segnato indici in forte crescita e altre che hanno fatto registrare indici sostanzialmente stabili, con alcuni elementi caratteristici riscontrabili a macchia di leopardo sull’arco alpino e sul versante appenninico:
- Soddisfazione in Valle d’Aosta, grazie soprattutto a un incremento degli ospiti stranieri, con inglesi, svizzeri, francesi e russi su tutti;
- Molto bene l’andamento a Sestriere e Sauze d’Oulx, con forti indici di crescita da parte degli ospiti inglesi e francesi, come pure a Bardonecchia;
- A Bormio la passata stagione invernale è stata la migliore dell’ultimo triennio, con Repubblica Ceca e Regno Unito quali mercati esteri che hanno generato le maggiori presenze;
- In Alto Adige l’andamento è stato in linea con i risultati della precedente stagione, con alcune località che hanno segnato dati in leggera riduzione e con i maggiori incrementi rilevati da Svezia, Regno Unito e Russia;
- Buona anche la stagione in Val di Sole, con un incremento più significativo per le piccole località (ad esempio Peio) rispetto a quelle di maggiori dimensioni (come Folgarida e Marilleva); forte incremento di ospiti provenienti dalla Polonia e dalla Repubblica Ceca;
- Soddisfacenti anche i risultati – in termini sia di presenze che di fatturato – per la Val di Fiemme – dove il primo mercato estero è stato quello polacco, mentre in Val di Fassa si è avuto un calo di qualche punto percentuale; anche qui la Polonia ha rappresentato il primo mercato estero, seguita da Germania, Russia e Danimarca;
- Stessa situazione anche a Madonna di Campiglio-Pinzolo, che ha segnato leggeri indici di crescita, con i maggiori valori incrementali per gli ospiti polacchi, russi e inglesi;
- Stabilità anche per Cortina d’Ampezzo, con riduzione degli italiani ma incremento degli ospiti stranieri, come pure per la altre località venete e per quelle del Friuli Venezia Giulia;
- Sostanziale stabilità per le località sciistiche dell’appennino toscano e dell’Emilia Romagna, nonostante un inizio ritardato e una chiusura anticipata, causa mancanza di neve.
- Difficile, invece, la situazione nelle località del dorsale appenninico del Centro Italia, sia quelle abruzzesi e molisane sia quelle dell’area laziale (Terminillo), dove allarmi e abbondanza di neve hanno inciso pesantemente;
- Bene, invece, le piccole località sciistiche della Calabria – che però hanno percentuali irrisorie di clientela straniera – e quelle siciliane.
Per quanto riguarda il sistema ospitale, sono stati gli alberghi di qualità e di categoria superiore a ottenere le migliori performance, anche grazie alla presenza di piscine e centri benessere interni alle strutture. Un’altra tendenza manifestatasi da parte degli italiani nell’anno in corso è stata la riduzione del soggiorno e il corrispondente «passaggio» a strutture ricettive più prestigiose. Si è notato altresì, in circa la metà delle destinazioni monitorate, un incremento sia dei weekend lunghi sia delle settimane bianche. Il mese che ha dato le maggiori soddisfazioni a livello nazionale è stato febbraio.
In merito all’intrattenimento, in fortissima ascesa la richiesta di ristorazione in quota, come pure si è confermato l’interesse per tutto ciò che è animazione per i piccoli ospiti, sulle piste come pure nelle località e nelle strutture. La stagione invernale 2016/2017 si è chiusa, per il comparto del sistema neve italiano – in tutte le sue componenti che vanno dal settore ricettivo a quello ristorativo, dagli impianti alle scuole di sci, dai servizi di noleggio al commercio sino al divertimento, leisure, etc. – con un incremento delle presenze pari al +4,2% e un parallelo incremento del fatturato del +4,7% rispetto ai dati dell’anno precedente. Il dato più rilevante – in termini positivi – è quello che fa riferimento all’EBITDA, che per le imprese della filiera turistica nel loro complesso è cresciuto del +8,9%. Nell’inverno 2016/2017 il comparto ha quindi recuperato, nel suo complesso, una quota economica di rilievo, pari a 447 milioni di Euro, portando il fatturato del settore a 9 miliardi 974 milioni di Euro.
Scendendo nello specifico degli ospiti italiani delle strutture ricettive e facendo riferimento alle aree di provenienza, si riconferma il trend registrato nelle stagioni precedenti: al primo posto troviamo infatti la Lombardia, con una quota del 18,8%, seguono il Lazio con il 17,0%, la Toscana con il 12,5% e l’Emilia Romagna con il 12,2%. Facendo invece riferimento agli ospiti stranieri, si registra un cambio al vertice, con la Germania che supera tutti e conquista la vetta a discapito del Regno Unito, vi è poi un deciso passo in avanti anche da parte della Polonia. Infatti, ai primi posti della graduatoria vi è la Germania con il 13,1%, la Polonia con il 12,7% e al terzo posto si trova invece il Regno Unito con il 12,3%. Complessivamente, la permanenza media degli ospiti delle strutture ricettive oggetto dell’indagine, nel corso della stagione invernale 2016/2017, è stata di 4,8 giorni, leggermente superiore rispetto alla stagione precedente, dove si registrava una permanenza media di 4,7 giorni. Per quanto riguarda il prezzo medio per persona per una settimana bianca in mezza pensione durante la stagione invernale 2016/2017, lo stesso è stato pari a 628,40 Euro, media/nazionale.
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