Il “Pensiero di un maestro di sci” di oggi si intitola: “Sta spuntando il sole?”
È la notizia, giunta ieri sera sui tavoli delle redazioni, che tutti gli appassionati dello sci, gli operatori turistici della neve e gli impiantisti aspettavano: l’okay da parte del CTS per dare il via libera alla stagione invernale, previa approvazione del Governo. Anche se non è proprio del tutto chiaro (te pareva!), perché alcuni esperti sostengono si tratti solo di osservazioni.
Comunque sia il “Dolomiti SuperSki” interpreta il verbale come un’approvazione e si è detto subito pronto a partire già dal 15 febbraio. Anche con eventuali limitazioni e “aperture” per i soli residenti delle province di Trento e Bolzano.
Tanto entusiasmo e ottimismo fanno certamente piacere, perché dimostrano la voglia che ha tutto il comparto neve di ricominciare dopo questa lunga pausa.
Leggendo però la relazione del Comitato, come riportato da Sciaremag, ci sono alcuni punti non chiari: il primo è quello di dover contingentare gli afflussi attraverso un coordinamento gestito non soltanto delle società impianti ma anche in sinergia con le Autorità Sanitarie locali, oltre al coinvolgimento dei vari rappresentanti delle strutture ricettive.
Come e in che modo procedere però non è del tutto chiaro, anche perché nello stralcio del verbale si fa riferimento alle eventuali condizioni di rischio contagi della Regione, cui attenersi e che naturalmente possono cambiare.
Vedremo cosa risponderà l’Anef a queste prescrizioni fatte dal CTS, prescrizioni che riguardano pure la vendita “controllata” e contingentata degli skipass, la gestione delle code e degli imbarchi agli impianti, cose che già si sapevano.
Ad una prima lettura questo nuovo protocollo sembra non dare, come invece ci si aspettava, delle precise linee guida. Più che altro, laddove si entra nello specifico della gestione delle presenze di sciatori, sono indicazioni di massima e non del tutto chiare su come applicarle.
Diversi invece gli obblighi, con notevoli spese a carico soprattutto delle società degli impianti (e per questo chiedono adeguati ristori al Governo). Oltretutto chiamate a confrontarsi giornalmente con le strutture sanitarie del posto.
Vedremo quante località, ammesso che il 15 febbraio ci sia il definitivo “via libera” da parte del Governo, saranno in grado di mettere in pratica queste nuove linee guida.
Anche perché, al di là delle oggettive difficoltà gestionali, rimane sempre e comunque il grande problema degli spostamenti, nel caso di colori diversi da Regione a Regione.
Tant’è che molti alberghi hanno già chiuso definitivamente. Speriamo non succeda anche per gli impianti. Aprendo però, se tutto va bene a metà febbraio, per diverse società i costi sarebbero troppo alti da sostenere per un periodo così breve, quando da più parti la stagione si chiude generalmente a fine marzo.
Comunque un passo in avanti è stato fatto. Auguriamoci che anche i ristori giungano a buon fine. Con incentivi che possano permettere anche alle più piccole località finalmente di aprire, seppure a stagione inoltrata.
Sarebbe la più bella vittoria della montagna. E a proposito di vittorie, godiamoci i podi di Sofia Goggia e di Dominik Paris.
Walter Galli
P.S. IL CTS ha presentato il conto. Adesso tocca alla montagna pagarlo. sta spuntando il sole? sta spuntando il sole?