Da anni leggevo i commenti sulle novità in fatto di materiali nel catalogo di “Sciare”, ma qualche dubbio lo avevo. Quali criteri vengono adottati per attribuire un voto ad uno sci? L’occasione è giunta quest’anno: quattro giorni sul ghiacciaio del Puy Salié a 3420 metri, sopra Les 2 Alpes, una vera “cittadella dello sci”, dove tutto ruota attorno allo sport bianco. Per me, neofita degli ski-test, si è aperto un mondo, con una fantastica organizzazione che ha unito la pratica alla teoria necessaria per entrare nei segreti degli attrezzi. Una full immersion con vere e proprie lezioni tenute da insoliti docenti: ski-men, atleti e istruttori capaci di trasmettere i concetti chiave della tecnica e dei materiali. Quattro giorni vissuti nell’“università dello sci” allestita da SciareMag, rivolta ai consumer, patiti della neve, provenienti da ogni parte d’Italia e di ogni professione: dall’insegnante all’avvocato, dal medico al negoziante, dal giornalista all’architetto, dal notaio al commerciante, tutti accomunati dalla stessa passione per lo sci. Quella passione che porta chi, come me, è nottambulo per lavoro, ad accettare con entusiasmo i ritmi imposti dalla neve che alle 10 e mezza inizia a trasformarsi. Sveglia prima delle 6, rapida colazione e via per cercare di avere gli sci ai piedi entro le 8. In poco più di tre ore devi provare tutti i materiali messi a disposizione dalle aziende per quel giorno. Una discesa per capire cosa hai sotto i piedi, il tempo di risalire e fissare i dati essenziali dello sci provato sulla scheda che in realtà chiede giudizi molto articolati, e poi giù con un altro attrezzo. Davvero una bellissima esperienza.
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