RADo, ovvero Ride Across the Dolomites. Oggi il primo dei quattro giorni di saliscendi che ci faranno attraversare i Monti Pallidi. Siamo stati sulle Dolomiti di Sesto, al cospetto delle tre cime di Lavaredo. Il paesaggio che abbiamo ben imparato a conoscere vestito di bianco anche d’estate non perde il proprio fascino.
Quello delle Drei Zinnen è un comprensorio che ha lavorato tantissimo per l’inverno. Sette nuovi impianti nell’ultima quindicina d’anni per un comprensorio che ha fortemente voglia di crescere. Oggi abbiamo preso l’Helmjet Sexten un impianto che avrebbe dovuto fare il suo esordio lo scorso inverno. 14 milioni l’investimento e una portata più che raddoppiata rispetto al precedente. Una manna per gli sciatori!
Da Sesto con il nuovo impianto siamo arrivati alla stazione sul Monte Elmo e da lì, con una salita di circa 5 chilometri e 500 metri di dislivello, sino al rifugio Sillianer Hutte.
Il meteo oggi non era proprio clemente, giusto però per delle persone che in un giovedì lavorativo qualunque hanno la fortuna di vivere quattro giorni così! Prima che arrivasse la pioggia siamo scesi attraverso uno dei due trail della zona: Erla.
Ragazzi, riassumerlo in una sola parola direi “naturale”. Il trail è come natura lo ha creato. Radici e sassi. Non un tracciato per quanti sono alle prima armi, per loro ci sono le strade bianche, ma divertentissimo per chi già sa guidare. Passaggi tecnici si alternano a tratti più flow, ma tutto all’insegna della naturalezza. Vedete un pezzo nella foto di apertura e potete farvi un’idea della prima parte, più aperta e con rocce.
Ci siamo fermati a pranzo a Hennstoll Pollaio, che ben conosciamo perché in inverno pranzare lì è un must. Di fatto è il punto di snodo tra i due versanti. Da lì parte l’impianto Tre Cime oppure in bici si può raggiungere Bad Moos e salire alla Croda Rossa dove c’è l’altro trail, nuovo di zecca. Saliti in cima neanche il tempo di salutare le renne e il diluvio ha lavato le nostre bici. Poi un’auspicata “finestra” che abbiamo sfruttato per scendere a valle. Il trail era un fiume! L’acqua ci ha accompagnato sino all’arrivo rendendo non proprio semplice la discesa. Avere le ruote immerse nell’acqua senza vedere se arriva una radice, una roccia o un tratto con terra è un’esperienza particolare.
Domani proseguirà Ride Across the Dolomites e andremo dove ci porterà il… trenino! Infatti, come abbiamo fatto due inverni fa, da Punka a Versciaco arriveremo a Plan de Corones. Il comprensorio è un paradiso per l’inverno e siamo curiosi di vedere se la sua fama sarà mantenuta anche per l’estate.