Il “Pensiero di un maestro di sci” di oggi si intitola: “Quando il nostro futuro è un legittimo desiderio“.
Fortuna che ci consola la Coppa del Mondo, anche se senza pubblico. Si chiude una settimana dove l’unica certezza, al momento, è lo stop allo sci turistico. Sino al 7 gennaio, sono in molti a sperarlo, o in data (più avanti) da destinarsi. Aspettiamo.
Intanto le ragioni di noi maestri di sci sono giunte in Parlamento, per la caparbietà del Presidente del Collegio Maestri “Beppe” Cuc (“Preferisco lavorare sotto traccia“, ha sempre detto).
E alla sensibilità del parlamentare Francesco Lollobrigida, che proprio ieri l’altro ha portato all’ordine del giorno, come prima firma, l’impegno del Governo a occuparsi di ristori per la nostra categoria, insieme al collega Enrico Borghi, co-firmatario di questo emendamento.
Al di là degli aspetti economici di questi ristori, è importante il fatto che si sia parlato di montagna, trovando pure un’intesa, come scritto in una nota pubblicata proprio su Sciaremag dall’Onorevole Borghi, a “larga maggioranza“, che tradotto significa: “essere d’accordo“.
Detto questo, con i complimenti e i ringraziamenti fatti a chi giustamente se li è meritati, sarei felice di conoscere l’opinione del Governo in merito alla possibilità, come e quando, di poter riaprire gli impianti ai turisti.
L’Anef (Associazione che, come tutti ormai sanno, ingloba gli impiantisti d’Italia e fa parte della Confindustria, dunque roba non da poco) aspetta ancora risposte dal Comitato Tecnico Scientifico in merito ai protocolli presentati.
Un ritardo che certo non aiuta chi vuol sapere del proprio futuro, tant’è che società come la Saslong S.p.A. hanno gettato la spugna. Fine, arrivederci al 2022.
Capisco e comprendo le difficoltà del momento, legate ad altre priorità (curva dei contagi da valutare, posti letto occupati per le terapie intensive, zone gialle, rosse delle Regioni, divieti nella ristorazione per ridurre il numero degli assembramenti), ma è altrettanto vero che qualsiasi stazione necessita di una seria programmazione (che gli addetti ai lavori conoscono) in caso di prossime aperture.
Qualcuno potrebbe obiettare che non spetta certo ai maestri di sci occuparsi di tali faccende. Rispondo semplicemente dicendo che tutti noi facciamo parte di un’unica filiera, la cui “forza” è data dalla compattezza che ci lega gli uni con gli altri.
Ecco perché è importante conoscere le eventuali decisioni del Governo in merito a quello che sarà il futuro delle stazioni di sci dopo Natale, in primis gli impianti, da cui dipendiamo per il lavoro.
Conoscere il nostro futuro è un legittimo desiderio. Così come per molti “stagionali” degli impianti che attualmente non lavorano e per tutti quei dipendenti “fissi” che sono in cassa integrazione. Tutto ciò non è bello e di certo queste famiglie non trascorreranno feste serene.
Ho detto in apertura della bellezza della Coppa del Mondo: vedendo tanti sforzi organizzativi mi auguro proprio che quelle piste possano essere nuovamente sciate da tutti, non soltanto dagli atleti.
A Cervinia, Val Senales e Solda, prime in Italia a garantire tutti i giorni allenamenti per “atleti di interesse nazionale”, si sono aggiunte molte altre località, da Santa Caterina, a Livigno, da Chiesa Valmalenco all’Aprica.
L'”Agenda Bianca dell’agonismo” ogni giorno si riempie di nuovi nomi. Ed è un segnale forte, che racconta della voglia di fare, di non arrendersi nonostante tutto.
Ma i “viveri” prima o poi finiranno. Intanto godiamoci ancora domani la Val Badia, poi Madonna di Campiglio e Bormio.
Walter Galli
P.S. Aprire o non aprire. Al Governo l’ardua sentenza. Quando il nostro futuro
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