Il “pensiero di un maestro di sci “di oggi si intitola “Puntiamo tutto sul 50”.
Una cosa è certa, quando e se si riaprirà il prossimo 15 febbraio, il “numero perfetto” sarà il cinquanta, inteso come 50% di vendita degli skipass e di presenze, che altro non è che un numero chiuso.
Quale sarà il metodo adottato per applicare correttamente quanto prescritto, ancora non è del tutto chiaro. Ci sarà la vendita “online” che includerà stagionali, possessori di seconde case, atleti di sci club (prima quelli locali), ospiti in strutture alberghiere, chi ha lezioni di sci?
La platea degli acquirenti è vasta. Occorrerà perciò stabilire una linea guida comune tra tutti i gestori degli impianti, così da applicare un unico criterio di vendita.
Un problema operativo da non sottovalutare (onde evitare malumori). Che si va ad aggiungere a quelli del mantenimento degli ingressi contingentati sugli impianti, alla gestione dei flussi in stazione, il cui compito spetterà, oltre che alle società degli impianti, anche alle strutture alberghiere, in sinergia con le autorità sanitarie locali.
Lo ha specificato il CTS, ma le linee guide su questo ultimo punto non sono molto chiare.
Questo compito di fare chiarezza dovrebbe spettare alle Regioni, ovviamente di montagna, stabilendo un programma comune tra loro, onde evitare modi diversi di interpretare quanto richiesto dal Comitato, così da avere regole di comportamento uguali in tutte le stazioni di sci.
Quanto alle vendite contingentate degli skipass, senza trascurare lo sciatore di giornata, credo sia importante, anche in questo caso, tenere una linea comune in tutte le località, salvaguardando le attività locali, tra cui quelle delle scuole di sci. I maestri, ad esempio, avranno un “corridoio preferenziale” per i loro clienti in caso di lezione?
E se un albergo ha più posti letto di un altro, quale regola vale per l’acquisto dello skipass? Chi “prima arriva meglio alloggia?”.
Sul 50% va poi chiarito un altro punto, che è quello dei ristori. Se ci saranno, come verranno calcolati in caso di apertura, comunque dimezzata?
Se gli spostamenti varranno solo all’interno della propria Regione, il tetto del 50% di sciatori si riduce ulteriormente. Tra Regioni limitrofe, già dal colore “giallo” è necessaria l’apertura delle “frontiere”. Altrimenti di che stiamo a parlare?
Walter Galli
P.S. Tra i tanti “costruttori” di Governo, qualcuno di questi “responsabili” aiuterà la montagna? Se a costoro mancano idee su come fare si rivolgano ai nostri vicini. C’è tanto da imparare. Dai ristori a come e in che modo hanno tenuto aperto. Puntiamo tutto sul 50