Monterosa Spa: fatturato a +3% grazie al “prezzo dinamico” dello skipass.
Monterosa SPA, società di gestione degli impianti di Champoluc-Frachey e Gressoney-La-Trinité, ha illustrato oggi agli operatori del territorio valdostano i dati relativi all’andamento della stagione invernale che si è chiusa lo scorso 25 aprile, anticipando i progetti e i piani di investimento previsti per il prossimo anno.
La sintesi rivela che:
Gli arrivi dei turisti stranieri sono calati drasticamente (-50% rispetto al 2018 2019 – ultima stagione completa che si può prendere come riferimento), green pass, restrizioni, regole mutevoli di mese in mese. E poi la neve. Poca e rara alle quote più basse, dove, dai 1300 mt in su, si collocano alcune delle sue stazioni sciistiche più note e amate.
Nonostante questo, il comprensorio Monterosa Ski (51 piste e i 28 impianti di risalita nelle 3 valli di Champoluc-Frachey, Gressoney-La-Trinité e Alagna) chiude i conti in positivo.
Entriamo nel dettaglio.
Monterosa SPA annuncia un fatturato che tocca quota 14milioni e 557mila euro, registrando un deciso +3% rispetto al 2018-2019. Segno nettamente positivo, che acquista un valore e un contenuto preciso se si vanno a leggere i dati relativi ai primi ingressi, che si attestano a circa 426.000 per Monterosa SPA e che diventano 531.000 se si vanno ad aggiungere anche i numeri di Alagna, per un -12% di primi ingressi, rispetto sempre al 2018-19.
In sostanza, meno turisti ma più guadagno.
La risposta a questo andamento inversamente proporzionale sta nella politica di gestione delle tariffe – vincente – adottata da Monterosa Ski (Madonna di Campiglio l’altro caso in Italia). Parliamo del dynamic pricing.
“In altre parole– Giorgio Munari, Amministratore Delegato Monterosa SPA – il prezzo dinamico potrebbe essere banalmente sintetizzato con il concetto del ‘prima prenoti e meno paghi’. Ma la formulazione della nostra politica tariffaria dinamica è stata, invece, frutto di un preciso studio effettuato in collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta, con cui abbiamo analizzato i dati delle ultime tre stagioni per avere una fotografia precisa della nostra clientela.
Questo ci ha permesso – continua Munari – di prepararci a gestire le restrizioni, cui il nostro comparto sarebbe stato soggetto per far fronte all’emergenza sanitaria, andando al contempo a creare le basi per un turismo ecosostenibile da applicare al nostro comprensorio che è raggiungibile nell’arco di due ore dai principali centri urbani, con il rischio di giornate di congestione che avrebbero messo l’intero territorio sotto stress.
L’intento era quello di evitare perdite ingenti di fatturato e di trasformare, al contempo, in opportunità i cambiamenti delle abitudini apportate dal periodo pandemico”.
A questo punto il discorso si fa puramente matematico. Sono state individuate le stagionalità (3 in totale: bassa, media e alta) e i prezzi massimo e minimo per ognuna di essa.
Quindi, è stato definito un numero massimo di sciatori consentito: 9.500.
Il passo successivo ha riguardato la definizione di un algoritmo per realizzare la dinamicità dei prezzi che ha tenuto conto delle seguenti variabili:
– Giorni di anticipo nell’acquisto.
– Numero di posti ancora disponibili sul comprensorio.
– Elasticità della domanda.
Gli obiettivi erano chiari e sono stati raggiunti pienamente: contenere la domanda nei periodi di picco, in modo da limitare il sovraffollamento permettendo, a sciatori e no, di godere appieno della bellezza del posto, espandere la domanda nei periodi di media-bassa stagione e aumentare i profitti dell’azienda.
Nella stagione che si è conclusa da poco più di un mese, la parte del leone è stata fatta dalle prenotazioni via web che sono aumentate del 715% passando ad una quota di fatturato che, pre-pandemia, si attestava sui 700 mila euro e che quest’anno ha chiuso a 5 milioni e 700 mila euro.
Per evitare assembramenti alle casse, i giornalieri sono stati acquistati da remoto: prassi che via via è andata a consolidarsi, facilitando anche l’applicazione del prezzo dinamico.
“Del resto, siamo nell’era delle quotazioni flessibili – precisa Munari – lo sono i biglietti aerei, le camere in hotel, il noleggio auto, l’affitto delle case vacanze. Il fatto che dinamici diventino anche le tariffe degli skipass non è altro che la conferma dell’adeguarsi ad un metodo che favorisce il contenimento dell’overtourism in alta stagione, portando ad una destagionalizzazione più omogenea”.
La tariffazione dinamica è stata applicata anche ai tour operator, per i quali è stato aperto un negozio B2B, dove effettuare le prenotazioni e gli ordini, su SKP (SKP – Skiperformance è, dall’inverno 2021/22, la piattaforma di vendita cui si appoggiano le stazioni sciistiche della Valle d’Aosta).
Ad ogni modo, le restrizioni dei viaggi, l’obbligo di super green pass, la scarsa chiarezza informativa sulle vaccinazioni dei teenager, unitamente alla rigida normativa di contenimento pandemico di questo inverno, hanno decisamente influenzato in negativo l’andamento dei flussi di turisti stranieri:
La stagione dei TO è stata sottotono rispetto al 2018/2019, con un fatturato in calo di 1 milione di euro e un -50% di arrivi dall’estero.
A completare il racconto dei dati diramati, ci sono quelli provenienti dalle valli minori del territorio, ovvero: Alpe di Mera, Antagnod, Brusson, Champorcher e Gressoney-Saint-Jean.
Stazioni che si collocano tra i 1.300 e i 1.800 metri, che molto hanno risentito della scarsità di neve del passato inverno. Includendo i numeri dei loro primi ingressi, il calo complessivo passa da -12% a – 13% e il fatturato globale dell’intero comprensorio Monterosa Ski, si attesta su un finale pari al +2% rispetto al 2018-19.
Fatturato comunque attivo, che permette di pianificare importanti interventi migliorativi per la prossima stagione: “oltre agli investimenti volti a garantire il mantenimento in esercizio degli impianti funiviari, proseguiranno i lavori di potenziamento del sistema di innevamento programmato, che ci permetterà di aprire il maggior numero di impianti e piste sin dall’inizio della stagione e di assicurare neve tutto l’anno. Un impegno economico rilevante, che vogliamo porti al miglioramento complessivo dei servizi offerti, per restituire a chi sceglie Monterosa Ski, un’esperienza sciistica di valore”, chiude Munari.
MONTEROSA SKI
Monterosa Ski deve il suo nome al vicino massiccio del Monte Rosa. Il comprensorio sciistico si estende in Valle d’Aosta interessando la Val d’Ayas, la Valle del Lys e la Valle di Champorcher e in Piemonte interessando la Valsesia.
Gli impianti di risalita della Val d’Ayas si congiungono con quelli della Valle del Lys attraverso il colle Bettaforca. Il collegamento tra la Valle del Lys e la Valsesia è garantito dal Passo dei Salati.
Dal 2010, il comprensorio rimane quasi totalmente aperto anche d’estate, permettendo a bikers e a turisti a piedi di attraversarlo totalmente. È possibile partire da Frachey in Val d’Ayas e raggiungere Alagna Valsesia e tornare in giornata usando solo gli impianti di risalita.
Le località che compongono il comprensorio sono: Ayas-Antagnod (AO), Ayas-Champoluc (AO), Champorcher (AO), Brusson (AO), Gressoney-La-Trinité (AO), Gressoney-Saint-Jean (AO), Alagna Valsesia (VC), Alpe di Mera (VC)
PISTE E IMPIANTI
Sono disponibili: 28 piste blu, 73 piste rosse e 11 piste nere, fra cui, a Gressoney-Saint-Jean, quella più difficile della Valle d’Aosta), e 52 impianti di risalita che partono da una quota minima di 1212 m s.l.m. (Alagna Valsesia) e arrivano fino ai 3275 m s.l.m. della Punta Indren (AO).
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