Turismo

Le persone “uniche” di San Martino di Castrozza- Passo Rolle

Le persone “uniche” di San Martino di Castrozza-Passo Rolle. Uniche, perché ci sono ma non si vedono mai, eppure se si fermano sono guai. Lavorano nell’ombra pur essendo indispensabili e l’ingranaggio della macchina risulta perfetto grazie al loro contributo. Sono i capiservizio degli impianti, i gattisti, gli addetti alla biglietteria, alla sicurezza piste, i valanghisti, gli “skiliffisti”…

Qualcuno potrebbe obiettare che per fare questi lavori non occorre una laurea. Ammesso che sia vero, è corretto. Perché si possono avere mille diplomi ma queste attività si imparano masticando amaro per tanti anni, inventando soluzioni in ogni momento per far fronte all’imprevedibile che bussa spesso alla porta.

Il pubblico presente alla Casa della Montagna di San martino di Castrozza dove si sono celebrati i 50 anni di Dolomiti Superski

Ne abbiamo conosciuti alcuni pochi giorni fa, in occasione della celebrazione dei 50 anni del Dolomiti Superski avvenuta a San Martino di Castrozza, quinta di 12 tappe previste dal consorzio per rendere omaggio a un’impresa straordinaria.

La stazione Trentina che nel 2026 cambierà totalmente profilo, grazie al collegamento col Passo Rolle, ha infatti, individuato 6 personaggi meritevoli di menzione. Ve li presentiamo.

 Giuseppe Majerild

Ha trascorso una vita intera sugli impianti della zona Colverde Rosetta, prima di andare in pensione nel 2001. Tutti lo chiamano “Bepi Toca”, anzi, probabilmente ben in pochi conoscono il vero nome! Lo incalziamo:

Tornerebbe a fare quel lavoro?
Beh, diciamo…

Insomma, non era per niente un no! Tra l’altro oggi forse è un po’ più facile rispetto al passato.
“Questo no, si figuri che una volta ho dovuto prendere un toc di legno per tenere su un interruttore!”.

Naturalmente è accaduto 50 anni fa, quindi, tutto prescritto! Bepi Toca è anche la memoria storica della zona. Mosso da una grande passione per la montagna e per gli impianti a fune, ha iniziato fin da subito a scattare fotografie all’impazzata.
Volevo che tutto questo paradiso venisse ricordato per com’era allora”.

Lo lasciamo sbagliando il soprannome:
Grazie e complimenti Bepi Tola!
“Ecco ora mi prenderanno tutti in giro, anche se a pensarci bene non è del tutto sbagliato. Ho fatto anche il falegname!”.

Sarà contento di essere stato scelto tra i benemeriti della comunità di San Martino…”
“Sì, certo, anche perché sai cosa succede normalmente quando uno va in pensione: ti danno una medaglietta e un bel calcio nel sedere. Quindi apprezzo davvero, anche perché sono sempre stato rispettato!”.

Simonetta Zorzi

Detta semplicemente Simo. È la cassiera di riferimento degli impianti Tognola dal 1980. Ma non solo: è un vero pilastro per quanto riguarda la gestione degli aspetti amministrativi della società. Le chiediamo:

Dai, era più semplice un tempo, oggi ci sono decine di formule di acquisto biglietti, non si capisce più niente…
Lei non capirà niente, per me non c’è problema. Si fa, ci si adegua. C’è sempre stata un’evoluzione fin da quando è arrivata la Signora Ghezzi, siamo cresciute assieme”.

Quindi nonostante la dottoressa Ghezzi ha resistito…
“Sbagliato, è Valeria che ha resistito!” 

Alberto Tisot

È ancora in piena attività. Dipendente del Consorzio impianti dal 1989, quindi da 35 anni si occupa del funzionamento dei sistemi Skipass presso i punti vendita e gli impianti delle società consorziate. Grazie alla sua passione per l’elettronica e informatica ha anche collaborato allo sviluppo di nuove tecnologie per tutto il Dolomiti Superski e per rendere la Ski Area all’avanguardia dal punto di vista della connettività e dell’interconnessione dei servizi.

Albi, ma davvero ha fatto tutte queste cose?
Ebbene sì, ho vissuto proprio tutta l’evoluzione del Dolomiti Superski. Dai classici biglietti, ai primi contactless fino all’ultima tecnologia che è stata progettata proprio qui sul Rolle”.

Andy Varallo, presidente Dolomiti Superski conferma:
“È il nostro Elon Musk!”

Donato Corona

È conosciuto come Diono, soprannome frutto di un bel mischione:
A casa mi chiamavano Dino, gli amici Donato, po i due nomi si sono miscellati trasformandosi in Diono”.

Insomma, Corona ha lavorato sugli impianti fin dal 1975 e poi nella zona di Ces con diversi ruoli dal 1978 al 2019, anno in cui è andato in pensione. Con oltre 40 anni di attività, come macchinista impianti, in pista, alle biglietterie e come responsabile sicurezza e pericolo valanghe, è uno degli impiantisti che vanta ad oggi una delle carriere più longeve nel campo degli impianti a fune.

Abbiamo dimenticato qualcosa?
“Sì, il turista, il giorno dopo che sono andato in pensione”

Grande sciatore?

“Solo salite con le pelli, il ginocchio non tiene più per la pista. Ma l’importante è potersi godere la montagna!”.

Riccardo Dagostin

È il filosofo di San Martino di Castrozza.

“Così dicono. In realtà io mi sento un fiocco di neve coccolato dal Passo Rolle a San Martino”.

Mi sembra anche un po’ poeta:
“È la vita!”.

Ha legato la sua figura agli impianti di passo Rolle fin dagli Anni ’70 tanto da essere universalmente conosciuto come “Riccardo di Rolle”.
Da cui poi il passo ha preso il nome…

Professionista preciso e preparato ha guidato come capo servizio fino alla pensione gli impianti SITR facendosi soprattutto ricordare per le sue doti umane e per il carattere allegro e scherzoso dei suoi travestimenti post lavorativi.

Da cosa si è travestito?
Alla fine, il vestito non fa il monaco e  il monaco non fa il vestito. Non sono cose facili da spiegare! Noi facciamo un pensiero e questo pensiero va avanti nel luogo, nel tempo, nelle persone e ti aspetta.

C’è qui Andy, suo papà Marcello faceva le gare al Rolle…
Eccome se me lo ricordo. Un giorno mi regalò un paio di occhiali. Quelli grigi, belli larghi.

Si sente in lontananza il suono metallico di uno smartphone
“Devo andare, Cristo mi chiama” 

Giuliano Dellagiacoma

Inizia la sua carriera lavorando come gattista nella zona di Ces verso la metà degli Anni ’80, lavorando alla realizzazione del collegamento Ces-Tognola per poi proseguire il suo percorso in Tognola con diverse mansioni fino a concludere la sua attività nel 2023 con il ruolo di caposervizio.

Come mai il gattista?
La passione per le piste, i mezzi, la neve, sono una cosa unica. Devi sentirla dentro, uno ce l’ha o non ce l’ha.

Il gattista però non è una persona normale, vive da solo in una scatola per otto ore di fila nel cuore della notte, su e giù per le piste…
Non sono mica l’unico qui a non essere normale.

Perché quanti gattisti avete?
“In realtà siamo perfettamente lucidi. Non puoi permetterti di perdere la concentrazione nemmeno un attimo. Sai, l’indomani su quella pista ci scieranno a migliaia e devono trovare un terreno perfettamente preparato. Non c’è tempo per pensare!”

Filippo Ongaro, presidente del consorzio Impianti San martino di Castrozza-Passo Rolle e Andy Varallo, scoprono l’opera realizzata dall’artista Daniele Basso in onore del cinquantenario di Dolomiti Superski

Che serata a San Martino. Se ci andate, provate a cercare il Bepi Toca, Simo, Albi, dionno, Riccardo di Rolle, Giuliano, tanto sono lì in giro, probabilmente con lo sguardo rivolto verso le Pale quando prendono i colori dell’Ensoradira. Il simbolo che l’artista Daniele Basso ha scolpito creando un’opera indimenticabile per ricordare i 50 anni di Dolomiti Superski!

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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