Arriva la proposta del Consigliere lombardo Michele Usuelli (che è anche medico) di inserire i test rapidi nel protocollo redatto dalla Conferenza Stato-Regioni. Da sottolineare che l’esponente di Più Europa-Radicali, parla con particolare cognizione di causa essendo un medico di terapia intensiva neonatale.
“Ritengo che il protocollo – ci dice Usuelli – abbia bisogno di un’importante integrazione che proporrò martedì in Aula del Consiglio regionale con mozione urgente. La decisione di stabilire un tetto massimo di skipass sfruttabili per ciascun comprensorio, potrebbe decadere qualora gli sciatori dovessero sottoporsi a test rapidi seriati (EDCD) per coronavirus.
I politici – prosegue il consigliere lombardo – non posso fare il tifo su cosa debba essere aperto e cosa no. Il nostro compito è quello di garantire il massimo della sicurezza possibile in ogni ambito.
Michele Andrea Alfredo Usuelli, eletto nella lista “Più Europa”, ha 43 anni, è medico, neonatologo e pediatra, ed è stato fortemente impegnato nel volontariato internazionale. È in Consiglio della Regione Lombardia da tre anni.
In effetti i protocolli di sicurezza firmati da tutte le regioni alpine, inclusa la Lombardia, insieme ai responsabili sanitari, non prevedono ad oggi l’utilizzo di alcuna metodologia di screening diagnostico.
Ancora Michele Usuelli: “I test rapidi, che pure sono semplici da usare anche da parte di personale non medico, se fatti a fondo pista con regolarità (ogni 3 giorni) darebbero il massimo della sicurezza possibile a sciatori, lavoratori, gestori ed amministratori.
Il senso della mia mozione è volto a chiedere che Regione Lombardia modifichi il protocollo per inserire anche questo strumento”. E conclude: “E propongo di valutare chi fra i gestori degli impianti sarebbe disponibile, su base volontaria, a fare questi test”.
E confrontandosi sia con la Conferenza Stato-Regioni per verificare se ci siano le condizioni per la riapertura dei comprensori. Sia con gli altri Paesi dell’arco alpino per giungere ad un protocollo condiviso”.
È bene ricordare quanto scritto proprio ieri, che in piena autonomia la Val Gardena ha già organizzato centri-covid dove i turisti sono invitati a effettuare il test rapido.
Ci preme anche segnalare quanto il mondo politico si stia impegnando per salvare la stagione dello sci, mettendo da parte ideologie politiche e interessi di parte. La proposta dell’esponente di Più Europa è certamente sensata.
La maggior parte degli appassionati non si tirerebbe indietro. Sopratutto se questa opzione dovesse convincere il Governo a dire di sì.
Ci stiamo convincendo anche di un altro aspetto. La gente che ama la neve ha voglia di andare in montagna anche per una sorta di solidarietà nei confronti degli operatori. Hanno capito in quale difficoltà si troveranno certamente nel giro di poco. Quegli operatori che hanno sempre dato il massimo per farli divertire…