La Famiglia Dei Cas è proprietaria del Thoni 3000 fin dalla sua prima apertura avvenuta nel 1977 oltre che soci della società impianti SIFAS. Il pioniere è stato suo nonno Zepp assieme al papà di Gustavo. Mich lo conduce dal 1997 e quest’anno, per l’ennesima stagione, riparte con uno slancio differente: “I cambiamenti regalano sempre una maggiore energia generale. La presidenza Sifas affidata a Stefania Capitani, che conosco fin dalla prima elementare, è una bella occasione per ripartire con una progettualità più vigorosa. Lo Stelvio è un posto duro dove la natura ed il meteo la fanno da padrone, migliorare alcuni servizi è comunque fattibile. È importante che gli ospiti rimangano soddisfatti e ritornino volentieri”.
Michele Dei Cas con la moglie Samanta Antonioli
La famiglia Dei Cas è allo Stelvio dal 1922 quando Teodoro, bisnonno di Michele, viveva alla quarta cantoniera e nei dintorni perse la vita rimanendo intrappolato in una tempesta di neve. Suo figlio Zepp gestì il Livrio a partire dagli Anni 40 per poi passare le redini a Elia che ha presieduto per anni la società impianti del ghiacciaio. La dinastia continua: Mich ha un figlio, chiamato Teodoro in nome del bisnonno. Ha 18 anni e un paio d’anni fa balzò alle cronache per aver salvato, assieme ad altri compagni dello sci club Bormio, un professore americano finito sotto una valanga.
A Bormio Michele gestisce gli hotel Palace, il Baita Clementi e il Passo Bormio. Sua moglie della famiglia del Poch, ovvero degli Antonioli, altra famiglia storica della Valtellina.
Il Thoni 3000 si trova all’arrivo del primo tratto della Funivia del Trincerone e guarda l’area compresa tra il Nagler e la Conca con impianti ormai dismessi da oltre 20 anni. A fianco c’è la Baita Ortler e il Pirovano grande, in disuso ormai da 20 anni. Conta 50 camere e può ospitare 110 persone.
Al “via” del ghiacciaio, presumibilmente il 1° giugno, in base all’apertura della strada, la struttura aprirà per l’ennesima estate, questa volta con una notevole quantità di neve.
Michele, ritieni possibile ripristinare la zona della Conca?
Con la neve che c’è quest’anno, per tutto il mese di giugno sicuramente la zona fino alla Nagler sarà sciabile. Si potrà addirittura arrivare al Passo.
La situazione potrebbe riportar su sciatori turisti?
Ormai da diverse stagioni lo Stelvio è meta di atleti di ogni età e specialità, allenatori, aspiranti maestri, corsi tecnici. Non credo che tale tendenza cambierà. Lo sci estivo è una palestra per gli addetti ai lavori.
Nel corso degli anni hai dovuto adattare la struttura per questa tipologia di utenti?
Mantenuto più che adattato perché il Thoni è stato costruito già ai tempi per ogni tipo di esigenza. Palestra e skiroom riscaldati ci sono sempre stati. Stiamo poi molto attenti alla cucina, semplice ma di qualità.
Gli orari però non sono convenzionali…
Dobbiamo essere disponibili ad adattarci all’esigenze degli atleti. Quest’estate poi è prevista anche l’apertura anticipata alle 5 del mattino per sfruttare le condizioni ottimali della neve. Questo significa che alle 4 bisogna predisporre le colazioni, anticipare il pranzo e a richiesta anche la cena.
Le squadre hanno bisogno di un supporto logistico?
Assolutamente sì. Anche per questo quest’anno il punto di riferimento del Thoni 3000 sarà l’allenatore Giorgio Scuri che abbiamo avuto come direttore piste di Bormio nel 2022.
L’allenatore Giorgio Scuri
Perché un tecnico per la gestione di un hotel?
Giorgio sa benissimo quali sono le esigenze degli atleti. Per loro sarà un supporto importantissimo, sia in hotel che in pista!
In pista?
Capita sempre che ci sia bisogno di un trapano, pali e attrezzatura tecnica in genere. Desiderano rientrare prima, rimanere in pista più a lungo, quindi essere accompagnati. Le variabili sul ghiacciaio sono infinite. Giorgio sarà a disposizione dei club per ogni esigenza sia tecnica che di ospitalità. Per avere una buona qualità del servizio è necessaria la massima elasticità.
Hai ricevuto già prenotazioni?
Sì, non poche. Diversi sci club ma soprattutto corsi maestri di tante regioni che mediamente si fermano per una settimana intera.
La vita allo Stelvio non è facile: il personale lo trovi facilmente?
È una battaglia! E uno dei motivi che mi ha spinto a proporre la collaborazione a Giorgio è anche questa. Persona affidabile ed esperta con una innegabile buona dose di intelligenza e pazienza che risultano fondamentali. Posso lasciargli “le chiavi di casa” con grande tranquillità. Sono certo che tutto filerà come deve! La gestione degli spazi in comune, le skiroom, quando hai tante squadre in casa con tempistiche ed esigenze diverse posso assicurare che non è uno scherzo. Senza contare l’attrezzatura che alcuni team lasciano qui perché vanno e vengono per tutta l’estate. Insomma, la gente non lo vede, ma è necessario improntare un’organizzazione interna piuttosto importante. E Scuri sarà un ottimo direttore d’orchestra!
Il Thoeni rimane chiuso per 6 mesi: è impensabile ipotizzare un’apertura invernale?
Non lo escluderei ma è evidente che bisognerebbe intervenire sulle strutture. Sono nate per “vivere” in estate, non in inverno ed hanno l’età che hanno! Nei mesi centrali le temperature sono davvero basse. Dinanzi a un progetto serio a lungo termine ritengo che tutti gli operatori sarebbero disposti a investire.
Ma il problema strada come si potrebbe risolvere?
Permettimi di risponderti con una domanda che in un certo senso contiene anche la risposta: come mai fino agli anni ‘40 la strada era aperta e transitabile anche d’inverno? I tagliatori si preoccupano delle valanghe, gli spalatori di tenere pulito l’intero percorso. Le cantoniere fungevano da ricovero per i cavalli.
I tornanti sul pendio di Spondalunga in una foto d’epoca (foto: https://www.stradeeautostrade.it)
La strada, progettata nel 1825 dall’ingegner Donegani infatti il prossimo anno festeggeremo i 200 anni, era nata come servizio postale, commerciale, militare e per “portare” le varie informazioni tra l’Austria e Milano. 42 tornanti da Bormio (21 km), 46 da Prato allo Stelvio (26 km). Con la tecnologia e i mezzi di oggi, senza contare la quantità di neve di quegli anni rispetto a quella di oggi, l’impresa di una potenziale apertura non risulta più impossibile.
In alternativa, per farla più semplice, si potrebbe estendere la stagione fino a tutto dicembre e anticipare la stagione a inizio maggio.
Vi auguro una buona stagione
Sarà una bellissima stagione!
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