Gli impiantisti svizzeri non vogliono il green pass!
La linea dei gestori degli impianti di risalita elvetici non segue quella italiana e austriaca riguardo al green pass. La comunicazione arriva dall’associazione delle funivie svizzere (simile alla nostra Anef) che raggruppa circa 500 impiantisti, interrogata a proposito dalla Rsi, la radiotelevisione rossocrociata.
I gestori ritengono che si debbano seguire le stesse modalità previste per i mezzi pubblici, dunque non ne vogliono sapere di voler controllare se un appassionato sia vaccinato o “tamponato”.
È probabile che dietro a questa decisione non ci sia solo una questione di principio o di “libertà”. Il controllo del green pass per le società impianti non è per tutte le località un’operazione così semplice.
L’ente si trova ora al tavolo della discussione assieme alle autorità federali della Sanità pubblica per trovare una soluzione. Poi l’ultima parola spetterà al Consiglio federale. Trovare un compromesso non sembra comunque una strada facilmente percorribile se non altro perché: ” Il quadro operativo e le aspettative cambiano da regione a regione” informa RSI.
Qualunque sia la decisione che prenderà Berna (nei prossimi giorni) è auspicabile che le regole saranno le stesse su tutto il territorio, ma difficilmente avverrà questo.
Ad esempio, il comprensorio sciistico grigionese Fideriser Heuberge, ha già comunicato che imporrà l’obbligo del certificato verde per la prossima stagione invernale. Si tratta di una località del Prättigau molto piccola, dotata di tre skilift e 15 km di piste, quindi priva di impianti chiusi. impiantisti svizzeri non vogliono