Pogno, un piccolo comune della provincia novarese a poco più di 400 metri sul livello del mare. Non si può parlare di montagna per questo comune di 1300 abitanti che però rappresenta un esempio di lungimiranza. Cresciuto e sviluppatosi grazie alle aziende della rubinetteria il paesino ha rischiato di divenire un dormitorio a causa della crisi legata alla globalizzazione che ha colpito il settore una ventina di anni fa.
Un tempo ogni abitante aveva a che fare con i rubinetti. Alcuni lavoravano nelle aziende presenti, altri erano inseriti nel settore grazie all’indotto. Passeggiando per le vie del paese negli anni novanta si potevano incontrare molte persone davanti ai propri box, trasformati in piccoli laboratori, lavorare per la rubinetteria. All’inizio degli anni 2000 Ezio Uccelli, appassionato di ciclismo, decise di organizzare qualche evento nella sua amata terra. Nacquero così “I Gufi”, associazione di amaci accomunati dalla passione per le due ruote.
Inizialmente I Gufi si trovavano per girare in Mountain Bike. Hanno così cominciato a tracciare qualche percorso nell’area di Pogno, impresa tutt’altro che semplice. “Il primo tracciato passava in un sacco di piccoli appezzamenti privati – ci ha raccontato Ezio – sono andato persona per persona da quasi 100 proprietari spiegando loro la bontà del nostro progetto e mostrando la nostra passione”. Ottenute le autorizzazioni al passaggio è nata la prima pista, poi una seconda e con essa le gare. Oggi i Gufi sono un apprezzato gruppo di appassionati che insegnano, manutengono i tracciati e organizzano eventi.
Pogno ne ha tratto grandi benefici. Il bike park, definizione un po’ forzata perché aperto gratuitamente a tutti, annovera percorsi da DH e da freeride. Ottima area sia per quanti sono alle prime armi che per quanti voglio mettersi alla prova su percorsi tecnicamente molto validi. Ma non è tutto. La località è strategica per il turismo di prossimità. Il lago d’Orta è a pochi chilometri così come Maggiora, e la sua pista di cross. Non solo. Superando il Passo della Colma si accede alla Valsesia che ha come apice il Monte Rosa. L’area annovera oltre 1000 chilometri di tracciati per le due ruote. Un vero e proprio angolo di paradiso dove è possibile incrociare chi pedala qualsiasi giorno della settimana e con i più svariati mezzi.