Economia Montagna: crescono i fatturati ma…
Le previsioni economiche della montagna bianca italiana vedono un incremento rispetto all’anno precedente, aumenti che però non corrisponderanno a utili maggiori.
Grazie alla molteplicità degli indicatori assunti, elaborati e interpretati da Skipass Panorama Turismo, l’Osservatorio ha la possibilità di avere una visione piuttosto chiara dell’andamento previsionale della stagione invernale 2022/23.
In questa valutazione occorre ricordare che tale comparto turistico ricopre grande rilievo all’interno del «sistema turismo Italia»: infatti il fatturato del turismo neve in tutti i suoi aspetti – ricettività alberghiera ed extralberghiera, impianti di risalita, ristorazione, attività ricreative ed intrattenimento, noleggio attrezzature, corsi – rappresentava, a livello nazionale in epoca pre Covid-19, l’11,1% del complessivo sistema del turismo italiano, e che oggi punta a riposizionarsi su tali livelli.
Per la stagione invernale in corso le previsioni e gli indicatori di Skipass Panorama Turismo permettono di stimare il fatturato del sistema nazionale della montagna bianca nel suo complesso, come pure per i vari settori:
4 miliardi 351 milioni di Euro il fatturato
del sistema ospitale nella sua complessità di strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere (alberghi, villaggi, B&B, residence, baite, agriturismi, case vacanza, alloggi in affitto). Nei confronti della precedente stagione invernale si rilevano i seguenti indicatori:
1) rispetto alla stagione invernale 2021/22, il cui fatturato complessivo è stato pari a 4 miliardi 077 milioni di Euro, si registra un incremento di fatturato del +6,7%, quantificabile in 273 Milioni di Euro circa in più.
2) 4 miliardi 038 milioni di Euro il fatturato dei servizi quali noleggio attrezzature, maestri di sci, skipass ed impianti di risalita vari, vale a dire i servizi collegati alla pratica delle discipline sportive sulla neve.
3) Rispetto alla stagione invernale 2021/22, il cui fatturato complessivo è stato pari a 3 miliardi 634 milioni di Euro, si registra un incremento di fatturato del +11,1%, quantificabile in 403 Milioni di Euro circa in più.
4) 1 miliardo 125 milioni di Euro l’ulteriore fatturato generato da altri servizi quali ristorazione, commercio, attività ricreative e di divertimento;
5) rispetto alla stagione invernale 2021/22, il cui fatturato complessivo è stato pari a 1 miliardi 029 milioni di Euro, si registra un incremento di fatturato del +9,3%, quantificabile in 95 Milioni di Euro circa in più.
Pertanto, nell’inverno attuale il fatturato complessivo del sistema salirà a quota 9 miliardi 514 milioni di Euro, segnando – nei confronti della stagione precedente – una crescita di circa 772 milioni di Euro, con una variazione complessiva positiva del +8,8%.
Tuttavia, tale valutazione circa il maggior fatturato non inciderà, purtroppo, sulla marginalità aziendale, in quanto i maggiori incassi serviranno solo alla copertura dei maggiori costi relativi al riscaldamento, all’energia elettrica e all’approvvigionamento di generi alimentari, senza considerare tutta una serie di ulteriori costi che subiranno anch’essi incrementi (gestione amministrativa, personale).
Non saranno quindi margini utili a migliorare l’EBITDA delle aziende della filiera, che rischia di subire una riduzione superiore ai 10 punti percentuali.
Infatti, la stagione invernale 2022/23 potrà anche apparire positiva, ma solo per coloro che leggono superficialmente i dati economici e per chi basa le proprie valutazioni su elementi soggettivi.
In realtà così non sarà, in quanto:
1) più fatturato non significa automaticamente maggiori ricavi per le aziende della filiera, perché quest’inverno i maggiori costi che tutte le imprese dovranno sostenere per i costi energetici e gli approvvigionamenti non saranno ripianati dalle maggiorazioni delle tariffe. Cresce quindi il fatturato per il comparto, ma vi è una riduzione dei margini aziendali;
2) più arrivi non si traduce in un parallelo incremento delle presenze – che invece saranno pressoché stabili – perché la permanenza media degli Ospiti, quest’inverno, si ridurrà di 0,7 notti, rispetto allo scorso anno. Questo a causa di più soggiorni brevi, con la conferma dei soggiorni settimanali soprattutto nei periodi di festività.
L’analisi – è bene sottolinearlo – si riferisce a una previsione e non tiene conto, ad esempio, della totale mancanza nelle località del Centro-Sud nel periodo delle vacanze natalizie. È pertanto probabile che i numeri cambieranno alla fine della stagione. Economia Montagna: crescono i
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