Turismo

Dolomiti Superski aveva pensato a tutto…

Pochi minuti dopo l’approvazione del protocollo sottoscritto dalla Conferenza delle Regioni, Dolomiti Superski aveva già pensato a tutto. Ovvero a come adattare l’apertura degli impianti in base alle misure richieste.

Poi la “gelata” di Conte di ieri sera. Arrivata in un momento decisamente intempestivo. Come a dire, tutto il lavoro fatto finora per trovare una quadra non è servito a nulla. E se la si vuole leggere in altro modo, come condizionare le valutazioni del CTS, chiamato a dare il suo consenso al protocollo.

Regole di ingaggio che il consorzio, forte di 12 comprensori affiliati e 450 impianti di risalita all’attivo, presenta con una premessa da parte del suo Presidente Andy Varallo.

“Premesso che la salute viene innanzitutto, Dolomiti Superski auspica che il protocollo di sicurezza approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, possa essere recepito dal CTS.

Auspichiamo altresì che il Governo italiano tenga conto dell’importanza del settore neve, non solo dal punto di vista economico con i numeri che genera in termini di fatturato, investimenti, stipendi, e gettito fiscale, ma anche per la sua valenza sociale.

Sono infatti migliaia le famiglie che dipendono dal turismo invernale, sia direttamente nel comparto degli impianti di risalita, ma anche in tutta la filiera, che comprende il settore ricettivo, la ristorazione, scuole e noleggi sci, il commercio e i trasporti.

È grazie allo sci che la montagna italiana è ancora popolata e dare la possibilità alla montagna italiana di iniziare la stagione invernale in tempi ragionevoli significa vita per molte persone, ancor prima della mera voglia di divertimento degli appassionati di sci”.

A loro volta gli Assessori regionali e provinciali al turismo, sport e trasporti delle Regioni e Province Autonome alpine, chiedono all’unisono che il Governo tenga conto del protocollo di sicurezza e ripensi l’intento originario di voler impedire lo svolgimento delle vacanze di Natale di qualsiasi fattispecie.

Andy Varallo, eletto Presidente Dolomiti Superski il 29 luglio scorso

Dolomiti Superski ha dunque elaborato una serie di proprie misure aggiuntive a quelle che sono le regole di base anti Covid-19.

Ad esempio, potenziando notevolmente il proprio shop online, dove da quest’anno sarà possibile acquistare quasi tutte le tipologie di skipass. Così da non dover passare per gli uffici skipass o alle casse degli impianti stessi.

Spiega Marco Pappalardo, Direttore marketing di Dolomiti Superski. “Abbiamo analizzato tutti i momenti potenzialmente critici, elaborando misure adatte al contenimento della pandemia. E sempre in prima fila nel coordinare i preparativi in vista della stagione invernale 2020-21

Gli operatori si sono impegnati al massimo investendo non poche risorse aggiuntive per poter garantire agli utenti un livello massimo di sicurezza.

Nel contesto sono stati installati oltre 50 Ticket Box in tutte le località, dove è possibile ritirare gli skipass acquistati online. Facendo semplicemente leggere il codice a barre sul voucher all’apparecchiatura.

La stampa è immediata e disponibile 24/7. In questo ambito è fruibile gratuitamente anche il servizio “Hotel Skipass Service”. Dove il datore di alloggio aderente all’iniziativa, ritira gli skipass acquistati online e li fa trovare in camera ai propri ospiti.

Inoltre, la nuova Skiers Map fornisce agli utenti l’informazione in tempo reale sulla frequenza agli impianti di risalita, aiutando a scegliere il momento ottimale per il loro utilizzo. E il Calendario Vacanze elenca in forma tabellare l’affluenza alle località di vacanza, sulla base delle esperienze degli scorsi 5 anni.

L’ospite può così scegliere il periodo di vacanza, evitando i periodi di maggiore intensità. Va da sé che saranno implementate anche tutte le misure previste dal protocollo di sicurezza approvato oggi.

Il consorzio si era organizzato per poter aprire già il 28 novembre in alcune stazioni. Dolomiti superski aveva pensato Dolomiti superski aveva pensato

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).