Il Ministro Francesco Boccia assicura soddisfatto che lo sci ci sarà, ma non prima di un mese e mezzo. Lo dice con una certa felicità, quasi come un trofeo da consegnare al mondo della neve. È evidente che non ha compreso fino in fondo le conseguenze di questa scelta.
Renzo Minella, Anef Veneto, ha mandato giù l’amaro boccone, accettando, con un tiepido sorriso, il principio del Governo, che si basa su un concetto: la salute prima di qualsiasi altra cosa.
Poi il dirigente turistico veneto precisa: “È evidente, però, che per il tempo della chiusura, degli impianti e dell’indotto, il Governo deve avanzare proposte di ristoro e di sostegno economico che siano adeguate.
Il Natale vale per il settore dal 30 al 50% del fatturato“. Il punto cruciale è anche questo e le domande non sono poche. Eccone alcune. Ci saranno i ristori? In quale misura? Per chi? Quando arriveranno? Come saranno contabilizzati?
È evidente che esiste ancora una certa fiducia verso le istituzioni che governano il paese, nonostante ci siano diverse prove che testimoniano una certa diffidenza.
Nel frattempo sul tavolo del Governo è arrivato un pacchettino con 10 mila firme raccolte dai gestori del Sellaronda in brevissimo tempo sulla rete. Serviranno a qualcosa? Qui la risposta è abbastanza facile!
Mentre Boccia avvicinato forse anche meno di un metro da Speranza, esce con questa dichiarazione, Giuseppe Conte non si arrende e continua la sua battaglia affinché la Comunità Europea si mobiliti in coro, per una chiusura totale degli impianti. È probabile che nel prossimo DPCM entrerà una nuova “gabella”. Obbligo di quarantena per chi varca i confini.
Stefan De Keersmaecker, però, portavoce della Commissione, è stato chiaro, l’Unione Europea può solo cercare di far dialogare gli Stati». Di fatto, per ora l’Unione non ha raccomandato ai Paesi membri né di chiudere né di tenere aperto.
L’Austria, invece sta prednendo proprio una strada diversa. Il 6 dicembre scadrà l’ultimo dpcm che ha previsto notevoli restrizioni. Ma la stagione, a meno di un netto peggioramento che non pare avverrà, aprirà gli impianti il17 dicembre. Insomma, il paese di Hirscher sembra non sentire ragioni sulla possibile chiusura durante le vacanze di Natale e Capodanno degli impianti sciistici.
Il tutto con obbligo di mascherina sugli impianti di risalita, divieto assoluto dell’aprés-ski e tampone con cadenza regolare per i dipendenti delle aziende turistiche, delle guide turistiche e dei maestri di sci. Di contro saranno estesi gli orari di apertura per evitare affollamenti nelle ore di punta. Boccia assicura lo sci