Sicuramente Kristian Ghedina non sarà d’accordo, ma non ci sono dubbi, sciare veloci non aiuta a progredire la propria tecnica. Anzi, la velocità nasconde parecchie pecche.
Eppure il sentire comune porta a credere che la velocità sugli sci sia sinonimo di bravura. In realtà un bravo sciatore è al contrario colui che riesce a mantenere il controllo della velocità anche su piste difficili e ghiacciate.
Per raggiungere un tale obiettivo, ambizioso per chi da poco tempo pratica lo sci, occorre raggiungere un buon livello tecnico, appunto. Per farlo bisogna assolutamente lavorare al fine di gestire in modo ottimale gli attrezzi a basse velocità.
Vi chiederete.. ma come, a basse velocità? Eh sì.. Fateci caso. Durante la stagione estiva in ghiacciaio, specialmente all’inizio dell’estate, noterete atleti anche di alto livello che ricercano l’esecuzione ottimale del gesto abbassando drasticamente le velocità.
In tal modo migliorano la percezione del corpo e perfezionano il movimento. “Sentono” le contrazioni muscolari e da ultimo migliorano drasticamente l’equilibrio e la capacità di gestire le dinamiche di curva, depurate dalle ingenti forze generate dalla velocità.
Una tale coscienza diviene fondamentale per poter cambiare atteggiamento piuttosto che porre rimedio ad un errore ricorrente.
Eseguire curve in velocità senza aver raggiunto una buona capacità tecnica significa mettere seriamente in pericolo sè stessi e gli altri. In tal caso la forza centrifuga può ingannarci perchè in grado di sostenere lo sciatore durante la curva a prescindere dal fatto che egli non sia realmente padrone degli attrezzi e delle loro traiettorie.
Testo di Barbara Milani e Max
LE ALTRE PUNTATE
Inclinazioni estreme – L’armonia dei movimenti – L’inclinazione della testa – Cos’è cambiato nel nuovo testo – L’appoggio del bastoncino – Che cos’è l’angolazione
Il servizio è stato realizzato sulle nevi del ghiacciaio Presena a Pontedilegno-Tonale