Tecnica

Sciare Campus: sbagliando s’impara!

Sciare Campus: sbagliando s’impara. Tale luogo comune trova la sua massima espressione proprio sugli sci: può anche sembrare banale, ma se riusciamo a riconoscere gli errori possiamo  sfruttarli per evitare di commetterli di nuovo.

Tutti noi conosciamo bene questa frase che ci ripetiamo per confortarci dopo aver commesso un errore. Se l’obiettivo è quello di migliorare la sciata, risulta fondamentale imparare dagli errori commessi sfruttandoli al fine di perfezionare il proprio stile, con l’obiettivo di non ripeterli più.

Uno degli errori più comuni che si commette quando ricerchiamo la posizione corretta, è quello di ruotare eccessivamente il busto verso l’esterno, o come si dice (o diceva) gergalmente, “busto verso valle”. L’eccessiva rotazione del busto, porta anche a una rotazione del bacino verso l’interno della curva, bloccando la possibilità di movimento sulla gamba esterna. Si può notare dall’immagine come lo sciatore di destra, abbia la gamba esterna completamente distesa, mentre la gamba interna è piegata. Questo tipo di postura, porta a sbilanciare il carico verso l’interno. La posizione più corretta va ricercata verso la punta dello sci esterno.

La prima cosa da fare è riconoscere i propri errori e prenderne consapevolezza. È con il controllo di ogni movimento del nostro corpo che si determina il tipo di sciata.

Iniziamo dalla parte alta del corpo: la colonna vertebrale, che permette di inclinarci, ruotare e piegarci. Se i movimenti della colonna non vengono effettuati correttamente, la sciata può risultare compromessa.

Quando uno sciatore scende da un pendio disegnando una serie di curve entrano in gioco diverse forze e inerzie. Sappiamo che durante tale azione lo sciatore deve ruotare e/o inclinare gli sci. In entrambi i casi si passa da un moto rettilineo a un moto curvilineo.

Ecco un esercizio utile per ricercare la posizione corretta. Tra le tante proposte di esercizi, un’indicazione può essere quella di tenere entrambi i bastoncini nella mano interna. Questo fa in modo che il bastoncino faccia da “ostacolo”. Lo sciatore tenderà obbligatoriamente a sollevare il braccio interno, alzando di conseguenza anche la spalla. Come si può notare, il corpo sviluppa una posizione a “Banana” dai piedi fino alla testa. Attenzione a non abbassare troppo il bacino. È preferibile fare questo esercizio a medio / basse velocità

L’angolazione che permette di vincolare gli sci al terreno dando stabilità, sicurezza e precisione, si effettua spostando gli arti inferiori verso l’interno della curva. Osserveremo quindi che il bacino, le ginocchia e le caviglie si inclinano rispetto al piano della neve. Il busto, vita-spalle, deve invece piegarsi nella direzione opposta per mantenere l’equilibrio.

Se guardiamo frontalmente uno sciatore notiamo che quest’ultimo crea una sorta di «banana». Cosa significa? Il bacino e gli arti inferiori si inclinano, ad esempio a destra, mentre la parte alta del corpo (spalle e testa) s’inclina a sinistra. Questo movimento è completamente opposto al movimento di un motociclista o di un ciclista che durante una curva in velocità inclina il corpo e il veicolo verso l’interno della curva creando nello stesso istante una forza definita centripeta e una uguale ma contraria definita centrifuga.

Si può notare da una visione posteriore, come lo spostamento eccessivo del bacino, verso l’interno della curva, porti alla conseguenza di avere una gamba esterna rigida e disallineata rispetto alla direzione dei carichi.

Sono queste le due forze che permettono al motociclista e al ciclista di stare in perfetto equilibrio. Lo sciatore invece, non percorrendo le curve sempre ad altissima velocità, deve compensare queste due  forze inclinando la parte inferiore del corpo, a volte anche di molto, soprattutto se la neve è compatta o ghiacciata.

Per creare un buon vincolo sul terreno, lo sciatore deve inclinare di molto gli arti inferiore e compensare questo spostamento con la parte alta del corpo, il busto, cercando di mantenere l’asse trasversale delle spalle il più possibile parallelo al terreno. Se lo sciatore non compensasse, come ho detto precedentemente, si troverebbe ad avere un carico eccessivo sulla gamba interna, rischiando, quindi, di derapare, di non tenere su nevi dure e addirittura di cadere.

Eseguendo una serie di curve notiamo che il corpo gira sul proprio asse longitudinale. Cosa significa?

Lo sciatore gira su se stesso. Immaginiamo che stia attraversando un pendio da destra verso sinistra: lo sciatore si troverà girato in quella stessa direzione. Realizzando poi la curva e riattraversando la stessa pista nella direzione contraria, lo sciatore si troverà girato dalla parte opposta.

In questa sequenza  possiamo vedere come il nostro corpo debba essere in continuo movimento. Nella prima immagine, il corpo è perfettamente allineato, in entrambe e segmenti corporei (parte alta e parte bassa). Gli sci sono piatti (cambio spigoli).  Nella seconda, dopo il cambio spigoli, il segmento della parte bassa (piedi + bacino) continuerà la sua “parabola”,  finendo verso l’interno della curva.

La parabola inizia con la diminuzione di angolazione della curva precedente, momento in cui si è deciso, motoriamente, di controllare la velocità e iniziare ad approcciare la curva successiva. La parte alta del corpo, non seguirà l’andamento degli arti inferiori. Possiamo dire che il movimento è pari e contrario ad esso, formando cosi una curvatura a banana del corpo. La parte alta ha funzione di aiuto nella direzione dei carichi (sci esterno principale) e di equilibrio.

Nella terza immagine: superata la massima pendenza, la parte alta del corpo rallenta l’azione rotatoria rispetto a quella degli sci. In poche parole, gli sci continuano a girare, mentre la parte alta del corpo gira meno rispetto ad essi, ma continuando una leggera rotazione. Quindi, se gli sci curvano dopo la massima pendenza  5, 4, 3, 2, 1, il segmento parte alta ruota  4, 2, 1. Lo 0 (zero) è il cambio spigoli dove i due segmenti si allineano.

Attenzione però a non commettere l’errore di ruotare tutto il corpo contemporaneamente, ma di rallentare i movimenti della parte alta del busto. In questo modo, si riuscirà a controllare le code degli sci e a evitare di sbandare per essere pronti a iniziare una nuova curva.

Altri errori si verificano quando lo sciatore rimane troppo piegato in avanti, ma anche quando apre eccessivamente il busto. Ovvero, quando sposta le spalle verso l’indietro nel momento del cambio degli spigoli («spanciare»).

Una posizione corretta della parte alta del corpo e del busto in questo caso specifico, contribuisce a sciare con minor sforzo fisico. Lo sciatore di sinistra, tende a chiudere troppo l’angolo del busto (e quindi a spostare le spalle) verso l’avanti. Il nostro corpo , lavorando a C, tende a far arretrare il bacino. Questo potete simularlo anche da fermi mentre state leggendo. Se provate a piegarvi, spostando avanti molto le spalle, noterete che per stare in equilibrio , il bacino si sposterà indietro. Ora, guardando l’immagine: provate a pensare di mettere un bilanciere da 100 kg sopra le spalle di entrambi gli sciatori. Quale dei due farà meno fatica?

Il primo errore avviene spostando il peso troppo in avanti, situazione che provoca un alleggerimento delle code degli sci: la conseguenza è di avere poco carico, finendo per sbandare. Il secondo errore avviene nella fase di cambio degli spigoli: a inizio curva, dal momento che abbiamo caricato in modo errato le code, gli sci tenderanno ad andare dritti creando una maggiore difficoltà all’inizio della curva successiva.

Ora, assimilando questi piccoli accorgimenti, lo sciatore avrà la capacità di prevedere l’andamento, la successione e gli esiti di un’azione e quindi di programmare e organizzare i propri movimenti in funzione del risultato desiderato.


Il CALENDARIO SCIARE CAMPUS 2024/25

24/27 OTTOBRE – STUBAI N(AUT) eseguito
21/25 NOVEMBRE
ST. MORITZ (SUI) sold out
16/19 GENNAIOMADONNA DI CAMPIGLIO (TN)
13/16 FEBBRAIOPILA (AO)
13/16 MARZOSAN MARTINO DI CASTROZZA (TN)
23/27 APRILELIVGNO (SO) 

GLI SHORT CAMPUS*

13/15 DICEMBRE – WENGEN (CH)
1/2 FEBBRAIOCHIESA VALMALENCO (SO) 
1/2 MARZOFOLGARIA (TN)
5/6 APRILE – MADESIMO (SO)

* Nuova formula che prevede soltanto il week end e un programma tecnico più light, con gruppi non ristretti a 5/6 allievi, senza l’utilizzo di radio. In pratica una due giorni più focalizzata sul massimo divertimento, alla scoperta dei comprensori e più sci!


Per informazioni e prenotazioni: www.sciarecampus.it

T. 348 33.68.688   info@sciarecampus.com


Direttore dei corsi: Giovanni MigliardiDirezione tecnica: Gianluca Grigoletto e Fabio De Crignis.


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Fabio De Crignis

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