Piedi, caviglie, ginocchio e bacino ruotano in maniera differente rispetto agli arti superiori, ovvero spalle, busto e braccia. Vediamo, allora, quando e come bisogna agire dallo spazzaneve fino agli archi di curva più evoluti.
Se il mondo gira intorno al sole, noi per sciare quanto ruotiamo? Non ci sono dubbi, durante l’azione, il nostro corpo gira, ma quanto ruota per fare una sola curva? Quando siamo in pista alle volte ne vediamo di tutti i colori: rotazioni che iniziano da qualsiasi parte del corpo con effetti disastrosi. Pur di girare o frenare siamo capaci di far partire qualsiasi movimento.
In questa immagine, il docente Alfonso “Formidabile” Trilli simula l’errore: la parte alta e quella bassa del corpo ruotano nella stessa direzione verso l’interno della curva. Questo provoca l’allontanamento dall’appoggio sullo sci esterno
Parte alta del corpo che inizia a disegnare la curva prima dei piedi, oppure sci dritti sulla massima pendenza per poi sterzare con i piedi a fine curva. Per frenare e rallentare siamo capaci di fare qualsiasi cosa. Ma qual è la cosa giusta da fare?
La rotazione degli arti cambia in base al livello, alla velocità e ai pendii. Ora proviamo a scomporre la curva in due parti: iniziamo dal cambio degli spigoli fino alla massima pendenza per capire come si comporta il nostro corpo. I piedi girano quanto il busto e o viceversa?
Se guardiamo la foto numero 1 della sequenza a pagina 94 ben si nota quanta rotazione abbia la parte bassa del corpo e quanto quella alta. In questa fase entrambe viaggiano insieme per gestire la distribuzione dei carichi. Invece, dalla massima pendenza in poi il busto cosa fa?
Ecco un esercizio utile per apprendere la rotazione della parte alta e bassa del corpo. I bastoni ci aiutano al mantenimento dell’asse sagittale verso la punta dello sci esterno. le frecce indicano la direzione che devono prendere la parte alta e quella bassa del corpo
Il busto «è come se rallentasse» quest’azione. Mentre i piedi continuano a ruotare verso l’interno della curva per controllare e gestire le velocità, l‘asse sagittale (questa freccia immaginaria che parte dallo sterno) si «blocca» dirigendosi verso lo sci esterno.
Quindi, gli arti girano ma non insieme su tutta la curva. Se girassero insieme durante tutta la fase la parte alta del corpo (come vediamo nella foto di pagina 96, in alto) si allontana dalla nostra base di appoggio, e lo sci esterno, invece di essere carico, è completamente scarico. Quindi abbiamo una sbandata e non una rotazione.
Da premettere che il movimento di rotazione dei piedi è uno dei quattro movimenti fondamentali che ci permette di sciare.
Il movimento di rotazione degli arti è la base per imparare a sciare, come possiamo vedere nel livello della progressione tecnica L1 (o spazzaneve) ed è il primo movimento che uno sciatore principiante imparerà per riuscire a gestire la velocità e per riuscire a curvare. Senza questo movimento non saremo capaci di: controllare lo sci, frenare o distribuire i carichi… Già, un movimento cosi banale che ha cosi tanta importanza!
Ci sono due rotazioni nel nostro corpo, quella degli arti inferiori (piedi, caviglie, ginocchia, bacino) e quella degli arti superiori (spalle, busto e braccia). Entrambi ruotano durante la curva ma in maniera diversa.
I piedi ci permettono di girare, quindi la rotazione degli arti inferiori durerà molto più rispetto alla parte alta del corpo, che parte da inizio curva fino al cambio degli spigoli.
In questa sequenza, nella prima foto a sinistra: nella fase di cambio degli spigoli, busto bacino e piedi sono allineati e viaggiano nella stessa direzione. Nella foto al centro: Quando si arriva sulla massima pendenza, il busto “blocca” o rallenta l’azione rotatoria. Nell’immagine più a destra: dalla massima pendenza in poi gli arti inferiori continuano la rotazione verso l’interno della curva
Ricordiamoci che se nella seconda parte di curva l’azione rotatoria degli arti inferiori non è continua fino al cambio degli spigoli non riusciremo a rallentare o semplicemente a controllare la velocità, come vediamo nella quarta immagine della sequenza con le frecce (sotto a sinistra).
Molto importante è la rotazione del busto. Per esempio, nei livelli alti, come l’arco ampio, arco medio e arco corto, le rotazioni cambieranno in base al raggio di curva da effettuare, principalmente con la parte alta del nostro corpo. Nell’arco corto il busto è principalmente rivolto sulla massima pendenza, quindi avrà una minor rotazione rispetto agli arti inferiori.
Nell’arco medio e nell’ampio il busto viaggerà nella prima parte di curva, sempre insieme ai piedi, dalla massima pendenza la rotazione del busto si bloccherà rivolgendo l’asse sagittale verso lo sci esterno. Quindi noi siamo sempre in continua rotazione sia nei livelli bassi che nei livelli alti, e non dimentichiamo che ogni livello ha il proprio obiettivo. Per migliorare la rotazione degli arti possiamo eseguire alcuni esercizi.
Ad esempio: bastoni orizzontali avanti messi sulle braccia (vedi sequenza sotto). L’esercizio consiste nell’esecuzione di piccole curve, dove si dovrà concentrare il focus sulla parte bassa del corpo.
Un altro esercizio che vi propongo è quello di tenere i bastoni sotto le ascelle formando una freccia (punte dei bastoni rivolte verso le punte degli sci) facendo semplicemente curve a spazzaneve concatenate.
Potrei farvi tanti altri esempi, ma se volete vi aspetto nei nostri campus per approfondire ancora meglio questa materia.
Add Comment