Tecnica

Sciare Campus, gestione della presa di spigolo

Nuovo appuntamento con la tecnica di Sciare Campus per parlare della gestione della presa di spigolo.
Andare a sciare è una sensazione di libertà e divertimento. Gli sci che scivolano sulla neve sono il mezzo per riuscire a percorrere le piste innevate. La scorrevolezza della neve, assieme all’inclinazione del pendio, ci permettono di scorrere e fare velocità, mentre le lamine ci aiutano a frenare e a disegnare curve, sfruttando la sciancratura e la curva elastica dello sci.
Abbiamo due modi di curvare.

Ad inizio curva, il bacino inizia a spostarsi verso l’interno della stessa e dei piedi. Questo permette un graduale aumento di vincolo e presa di spigolo. Mi preme sottolineare la parola graduale, perché il movimento di Aumento di inclinazione deve essere previsto prima di iniziare il cambio spigoli (anticipo motorio) e sviluppato punto per punto dal cambio spigolo fino alla massima pendenza

Uno è quello di ruotare i piedi, l’altro di inclinare i piedi. Meno bravi siamo e più ruoteremo in piedi. Più bravi diventeremo, più realizzeremo curve sulla lamina e quindi in totale presa di spigolo. Una delle materie che spesso vengono affrontate durante gli stage di Sciare Campus, è la gestione della presa di spigolo.

Nella seconda foto, sulla massima pendenza, si vede frontalmente la massima inclinazione del bacino, arrivando alla cosiddetta zona di «rimbalzo» della direzione del movimento del bacino stesso. Infatti da questo punto, circa a metà curva, la direzione inizia a muoversi verso la nuova curva e quindi verso l’esterno dell’attuale

Il binomio rotazione – inclinazione, è fondamentale per fare le curve nei vari livelli. Come detto in precedenza, meno bravi saremo e più rotazioni faremo con i piedi/arti inferiori, partendo sempre dal fatto che in ogni livello sciistico è sempre presente anche un certo grado di inclinazione.
Proprio questo argomento è ciò che andiamo ad affrontare.

In questo scatto si vede come la figura della sciatore sia meno inclinata e più rialzata

Abbiamo sempre inclinazione dei nostri arti inferiori. Ciò significa che il nostro bacino si trova più o meno all’interno della proiezione dei piedi, visto dall’alto (soltanto a spazzaneve non è così).

Il bacino, mi piace definirlo come il volante della presa di spigolo. Infatti grazie al suo spostamento, è possibile avere inclinazione e quindi far in modo che si formi l’angolo di incidenza sci-neve. In questi movimenti, le ginocchia possiamo definirle come l’azione correttiva della nostra direzione.

Infatti mentre il bacino dà una macro direzione, ovvero, in base alla quantità e velocità di spostamento, all’intensità dell’azione e alla direzione del movimento, decidiamo quale arco di curva realizzare, le ginocchia effettuano la micro correzione della direzione di curva stessa. Andando così a correggere la Macro direzione data.

Quando?
Il bacino si muove verso l’interno della curva, dal momento del cambio degli spigoli fino circa alla massima pendenza. E dalla massima pendenza rimane, visto dall’alto, sempre all’interno sia della curva che della proiezione dei piedi, ma inizia a muoversi dal massimo interno, massima pendenza, verso la direzione opposta per permettere la diminuzione di angolazione. È così che inizia l’approccio alla nuova curva.

Un esercizio (foto sopra e sotto) che trovo davvero fenomenale è quello di realizzare curve o semi curve con uno sci solo. È possibile togliere completamente uno sci, oppure tenerlo sollevato. In questo esercizio, si è autonomi. L’obiettivo è quello di riuscire a rimanere in equilibrio e di cambiare direzione. Per farlo, si dovranno spostare bacino, ginocchia, spalle. Come si suol dire, bisogna fare di necessità virtù

Per far sì che ciò accada è fondamentale pensare prima, di poterlo fare. Tale azione si chiama anticipo motorio.
In un’ azione dinamica in velocità, se pensiamo di fare un movimento quando dobbiamo farlo, è tardi. Il momento giusto è già passato, diventando di conseguenza sbagliato.

Altro esercizio, sviluppare una serie di curve alzando lo sci interno (la coda), dalla massima pendenza.  In questo modo per stare centrali e in equilibrio si è costretti a muovere la parte alta in automatico.  Cercate di «ascoltare» il movimento delle ginocchia che corregge la chiusura e quello del piede che ruota per controllare.  Tale esercizio va fatto su piste con poca pendenza

L’unica è pensare in velocità. In pratica quello che razionalmente stiamo facendo, in realtà lo abbiamo già fatto qualche metro prima! Quindi dobbiamo pensare a quello che dovremmo fare avanti a noi.

In questa sequenza, ecco un esercizio molto utile per percepire lo spostamento del bacino a inizio curva. Con le mani sui fianchi, si va a isolare il movimento delle gambe, perché le braccia non collaborano alla ricerca dell’equilibrio. In questo modo, si percepisce maggiormente lo spostamento del bacino e dei carichi. Dalla diagonale, spostando il bacino, si inizia la nuova direzione. Appena iniziata, spostare il bacino verso la direzione opposta per ritornare in diagonale

Tutto ciò, sembra veramente più complesso, per non dire folle, di quello che è nella realtà. Spesso succede che si fanno troppi movimenti, e soprattutto nel momento sbagliato, e anche che si va troppo veloci.

Per migliorare, è necessario essere padroni della velocità. A bassa/media velocità, è possibile trovare la giusta ampiezza e direzione del movimento. Quest’ultima, una volta automatizzata, permetterà di incrementare la velocità con i corretti tempismi.

Un errore che spesso riscontro negli sciatori è quello di ricercare un’inclinazione eccessiva in curva. Magari con l’obiettivo di portare a casa la famosa «piega».

Spesso queste inclinazioni, quando sbagliate, partono dall’alto, quindi spalle e testa.
Come detto sopra, il volante è il bacino, e la testa/spalle sono gli equilibratori.

Anche in questo esercizio si usa uno sci solo. Per avere maggior equilibrio, impugneremo i bastoncini in senso orizzontale, come fosse il manubrio di una moto. Ora bisogna realizzare delle semicurve su un pendio piano, lasciando correre lo sci sulla lamina senza intervenire con una rotazione del piede Correggere la chiusura curva con lo spostamento del ginocchio 

Vi consiglio di focalizzare l’attenzione sul vostro baricentro, facendo partire i movimenti proprio da qui.
Voglio iniziare una nuova curva? Ok, sposto il bacino verso la nuova direzione. Mi raccomando, quando scrivo sposto, intendo dire inclino, sposto da destra a sinistra, non ruoto!

Spostare il bacino ruotandolo, significherebbe spostare il carico sul nuovo sci interno, iniziando la nuova curva fuori equilibrio e senza carico sullo sci esterno. Per percepire quello che sto scrivendo, basta ruotare anche da fermi, senza sci, il bacino. Vi accorgerete che le dita del piede opposto alla rotazione si alzeranno.

Ciò significa, che non ci potrà essere carico.

Ecco, una volta spostato il bacino in maniera armonica, cioè con un movimento distribuito lungo il totale arco di curva e non con un movimento brusco e poi statico, intervengono le ginocchia e i piedi per effettuare la correzione di traiettoria.
Per correggere in conduzione, leggeri spostamenti di ginocchia (entrambe) permetteranno micro correzioni.

Per correggere o direzionare nei livelli di non totale conduzione, ci sarà un mix di movimenti tra inclinazione (+ o -) delle ginocchia e della rotazione dei piedi.

Il senso di tutto ciò è per farvi comprendere di iniziare i movimenti dal bacino, per mettere gli sci di spigolo. Bacino all’interno della curva e quindi dei vostri piedi e busto gradualmente verso la direzione esterna della curva. Ciò vi permetterà di avere una grande sicurezza e stabilità.


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About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).