Tecnica

Sciare Campus: cambio favorevole!

Una buona base di equilibrio ci permette di ottimizzare i carichi e gestire i movimenti con più armonia nelle varie fasi di curva. Nella scorsa puntata, abbiamo parlato proprio degli equilibri derivanti dalla parte alta del corpo. Abbiamo detto che busto spalle e braccia, possono essere considerati il nostro equilibratore del corpo durante il compimento delle azioni. Le braccia ci aiutano anche nel ritmo in una fase evoluta di sciata. In questo numero, voglio approfondire la fase di cambio, cercando di approfondire gli argomenti e le materie che interessano e si collegano perché ciò avvenga nel migliore dei modi. Partiamo dal concetto che la fase di cambio, cioè il passaggio da una lamina all’altra dello sci, è molto rapida e breve. Per essere fatta nel modo ottimale ha però bisogno di essere preparata molto prima. È il modo migliore per riuscire successivamente a sviluppare al meglio la prima parte di curva grazie a un’ideale presa di spigolo. Questo, rispettando il tipo di curva e il livello tecnico dello sciatore. Quando parliamo di inclinazione del baricentro, tendenzialmente sì è portati a pensare che il bacino entri in angolazione, quindi, l’asse caviglia-ginocchio-bacino, si inclinano all’interno della curva.

Nella fotosequenza si distinguono le diverse fasi in curva. Si può notare a colpo d’occhio come il corpo si muova tra parte alta e parte bassa in maniera armonica ma Contraria. Quando l’asse piedi bacino (linea verde) entra, creando presa di spigolo e vincolo, le spalle si muovono verso l’esterno per ottimizzare il carico e centralità. Solo nella fase di cambio spigoli, linea verde e linea rossa combaciano. Rispetto al piano 0° si vede come la linea è inclinata, ma parallela al pendio

 

 

Tutto giusto ma come accade per qualsiasi movimento, c’è bisogno di un’«andata» e un «ritorno» per creare i presupposti affinché si crei un ciclo continuo. Proviamo a partire idealmente dalla massima pendenza, che equivale alla posizione di massima angolazione/inclinazione dello sciatore in una curva ottimale. Massima pendenza uguale massima inclinazione. Dalla massima pendenza in poi, il precettore dovrà gradualmente diminuire l’angolazione e di conseguenza si modificherà la presa di spigolo. Bisogna tenere presente che nella seconda parte di curva, l’angolo di incidenza sci-neve è favorito anche dall’attraversamento del pendio.

Esasperazione dell’errore!
In questa foto si può notare come Maurilio Alessi non dimunuisca l’angolazione nella seconda parte di curva. Questo fa sì che lo sciatore rimanga vincolato alla lamina INTERNA dello sci interno. Il cambio degli spigoli, per essere effettuato, dovrà ricevere l’INPUT dalla parte alta del corpo e non dagli arti inferiori come da manuale

Per questo motivo, una graduale e costante diminuzione di angolazione porterà con il corretto tempismo esecutivo a cambio degli spigoli corretto.
Questo concetto lo ritengo fondamentale proprio perché spesso si pensa che per fare girare lo sci l’angolazione debba continuare anche nella seconda parte di curva, cioè dalla massima pendenza in poi. Sarebbe un’osservazione corretta se volessimo disegnare un cerchio con gli sci! In realtà il nostro scopo è quello di cambiare il moto curvilineo per iniziarne uno nuovo. Queste teorie tecniche finora esposte sono fondamentali per riuscire a effettuare un cambio degli spigoli adeguato e un’immediata «presa di spigolo» successiva, proprio per iniziare la nuova curva.

Nelle immagini sono rappresentate le fasi principali del cambio di moto curvilineo e del cambio spigoli.
Nel disegno 1, si può immaginare di aver appena superato la massima pendenza. Il carico è principalmente sulla lamina interna dello sci esterno. l’angolo di incidenza permette un’ottima tenuta, in quanto taglia la neve.
Nell’immagine 2, si è già iniziata la fase di diminuzione dell’angolazione. La diminuzione dell’angolo di incidenza assieme al rilascio della muscolatura (detensionamento costante), permettono di allentare la tenuta e di dirigersi verso il cambio spigoli.
La figura 3, rappresenta la fase precisa di cambio spigoli. Si può notare come lo sci piatto sulla neve, è invece già inclinato se riferito a un piano. Da questa fase, oltre al cambio di carico tra vecchio piede esterno e nuovo piede esterno, deve avvenire anche l’inclinazione dell’asse caviglia – bacino. Nella figura 4, viene rappresentato il nuovo vincolo

L’inclinazione e la presa di spigolo, nella prima fase di curva, hanno di base anche un aspetto psicologico fondamentale: si tratta del coraggio. Ricordiamoci che si scia su un piano inclinato. Quando effettuiamo il cambio spigoli, e per una frazione di secondo la soletta appoggia piatta sulla neve, essa è già inclinata. Per avere presa di spigolo iniziale, dobbiamo incrementare ulteriormente l’inclinazione con gli arti inferiori verso l’interno curva. Questo presuppone una dose di coraggio, perché fisicamente vincolo e velocità faranno in modo di non farci cadere all’interno.
Ricordiamoci che la parte alta del corpo, come visto nella precedente puntata, deve collaborare attivamente all’equilibrio ed alla centralità.


PROSSIMO CAMPUS – ST. MORITZ 23-26 NOVEMBRE 2017
Ormai è diventata un classico di Sciare Campus: dal 23 al 26 novembre, il secondo corso della stagione, dopo quello di apertura disputato a Hintertux, si terrà a Saint Moritz e, neve permettendo, si scierà sul Diavolezza, sul Corviglia e sul Corvatsch, quindi, ogni giorno una location diversa. La base logistica rimane invece sempre lo splendido hotel Belvedere di Silvaplana. Il corpo docenti sarà disponibile in base al numero dei partecipanti, considerando che ogni gruppo è composto al massimo da sei allievi. Per questo Campus saranno disponibili  Giorgio Rocca, Fabio De Crignis, Gianluca Grigoletto, Mirko Deflorian, Barbara Milani e Chiara Carratù. Si può scegliere tra corso Top, dedicato a chi desidera perfezionare stile e tecnica ed è in possesso di una discreta tecnica (sciata in conduzione) o corso Light introdotto per chi comunque scia almeno col parallelismo e ha come obiettivo quello di affrontare tutte le piste in sicurezza.
Il prezzo è di 790 Euro/quota che comprende tre giorni di mezza pensione presso l’hotel Bellavista **** (www.bellavista.ch), tre giorni di skipass, 5 ore di lezioni sulla neve al giorno e momenti di teoria in aula con videoanalisi. Sciare Campus, nonostante la presenza di questi campioni, non è però soltanto tecnica. Grande parte è infatti dedicata sia al relax che al massimo divertimento. Anche in questo caso curiamo molto lo stile.
Informazioni e prenotazioni: CLICCA QUI  (mail:info@sciarecampus.it)

I DOCENTI DI SCIARE CAMPUS:
Giovanni Migliardi (Rettore),
Giorgio Rocca, Massimiliano Blardone,
Davide Simoncelli, Alberto Schieppati,
Mirko Deflorian, Fabio De Crignis,
Gianluca Grigoletto, Barbara Milani
Simone Arfino, Maurilio Alessi, Stefano
Bosio, Luca Bertagnolli, Chiara Carratù,
Federica Di Padova, Elena Carestia

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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