Tecnica

Per gli atleti il riposo è un rischio. Come organizzarsi

Questa pausa forzata e obbligatoria per gli atleti è un grosso rischio perché eleva eccessivamente il riposo. Ecco allora come è meglio organizzarsi.

Dopo un primo momento dalla sospensione dell’attività sciistica, dobbiamo organizzare, in relazione a quanto sta accadendo, la nostra attività senza scarponi.

Prendendo come riferimento e spunto da quanto scritto in precedenza, abbiamo una stagione sciistica conclusa prematuramente e un indefinito periodo prima che si possa riprendere a sciare.

Questa situazione è comune a tutti gli sciatori, siano essi atleti di livello internazionale o fedeli praticanti dello sci alpino.

Quindi in modo più o meno diverso, ognuno delle categorie di sciatori, analizzate la volta scorsa, deve organizzarsi, il più velocemente possibile e programmare un periodo di attività fisica organizzata.

Alessandro e Giovanni Franzoni. I due gemelli si allenano a casa. Ale si è ritirato dall’agonismo e si sta preparando per diventare maestro. Giovanni è la punta di sfondamento della squadra C

Prima di pensare a cosa fare, in modo disordinato, bisogna pensare a organizzare in modo sistematico quanto ci necessita nell’ambito della disciplina sportiva praticat. E in relazione a quale categoria di sciatori appartengo.

Questo è e deve essere prioritario ed appartiene a tutte le fasce di abilità ed età analizzate nello scorso intervento di senza scarponi.

Un altro fattore comune, specialmente per gli atleti, ma anche per i turisti, è il fatto che la stagione si sia conclusa nel periodo di massima forma. O quando la stessa era fortemente caratterizzata dagli importanti appuntamenti di fine stagione. Che ovviamente sono le date dove si richiede la maggiore disponibilità di prestazione.

Marta Rossetti in equilibrio sulla slackline nel giardino di casa

Questo significa che in questo periodo dovremmo trovarci nella migliore condizione fisica possibile. Quindi che questo è il periodo ideale per iniziare subito a darsi da fare per non perdere quanto ottenuto dai precedenti mesi di allenamento.

Inoltre, non siamo giunti alla fine di una normale stagione. Periodo che per la maggior parte degli sciatori agonisti significa anche arrivare al limite massimo di sopportazione del carico di lavoro.

Dunque ci si trova con un livello di stress psico-fisico, inferiore a quello normalmente rilevato in questo periodo.

Normalmente quando si tolgono gli sci, esiste nella programmazione dell’allenamento, un periodo dedicato al riposo semi-totale. Questo assume nelle varie teorie e metodiche, vari nomi: riposo, transizione, inattività, etc.

Ma dove la caratteristica comune è quella di cercare il riposo e lasciare gli atleti in libera scelta di organizzare il proprio tempo. Per lo più dedicato al non fare niente se non poco.

Alcuni dedicano ancora un po’ di sciate alla prova materiali, avendo ancora in sé tutte le migliori possibilità di gestire e paragonare quanto appena utilizzato e quanto c’è di nuovo.

Altri vanno in vacanza o si dedicano totalmente allo studio. Tutto ciò è un elemento e denominatore comune a tutti. Infatti nessuno si è cimentato in questo (prove materiali, vacanze, ritorno tra i banchi di scuola).

Ora ci troviamo nello stato di massima forma, impossibilitati a svolgere quasi tutto. E quindi il periodo diventa quello che normalmente si dedica al riposo totale. Sbagliato!

Qui si rischia di avere un riposo assoluto. Dove magari si vanno a precludere e annullare qualità acquisite nel tempo e ancora attive.

Senza contare che il volume di carico abituale non è stato raggiunto… Compreso lo stress psichico degli appuntamenti più importanti.

In questo momento si deve applicare il concetto di transizione dove è escluso il recupero. Ma dove il momento deve essere utilizzato in attesa che gli eventi si modifichino in modo di avere delle certezze per la programmazione futura.

In questo momento bisogna altresì organizzarsi in vari modi. Organizzare uno spazio dove ci si possa allenare da scavare all’interno dell’abitazione.

Meglio sarebbe avere una spazio libero al chiuso (garage) in condizioni di maltempo e meglio anche all’aperto per poter acquisire le benefiche azioni del sole.

Se questo non è possibile, trovare comunque uno spazio accessibile per fare degli esercizi a copro libero o con gli attrezzi a disposizione.

Dopo una prima analisi dello spazio e del materiale a disposizione bisogna capire cosa fare. Questo è strettamente correlato con la disciplina che pratichiamo e che tipologia di sciatori siamo.

In ordine quindi e come prime indicazioni dobbiamo verificare gli spazi e materiali disponibili e dopo aver identificato bene che tipologia di sciatori siamo, analizzare cosa e come organizzare le nostre attività di allenamento senza scarponi.

Nel prossimo appuntamento approfondiremo quest’ultimo aspetto.

Si ringrazia per le immagini Marta Rossetti, Alessandro e Giovanni Franzoni

About the author

Walter Stacco

Walter Stacco nato a S.Pellegrino Terme, per passione del padre G.G.F.F. mette gli sci ai piedi all’età di due anni in quel di Foppolo. Compete nei circuiti giovanili. Inizia ad interessarsi di allenamento a 16 anni come aiuto allenatore di nuoto al termine di una precoce ma soddisfacente carriera agonistica.

Conclude con Lode l’Isef all’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Vince la borsa di studio del Coni - Università de L’Aquila e partecipa all’esclusivo corso biennale (postumo a quello per Maestro dello Sport) di Specializzazione in Tecnica e Pratica Sportiva presso la Scuola dello Sport Coni - Roma concludendo anch’esso con Lode e menzione dopo discussione di tesi sulla preparazione fisico-atletica.

Svolge il Servizio Militare di Leva come Allievo Agente di PS presso la Scuola Alpina di Moena, aggregato al G.S. F.F.O.O. come preparatore atletico dello Sci Alpino e Nordico.
Ottiene qualifiche come tecnico in diverse discipline sportive olimpiche, contemporaneamente si occupa di Fitness come formatore e di benessere psicofisico come Personal Trainer di personaggi famosi nelle più prestigiose Clinical Beauty Farms.

Titolare di cattedra di Scienze Motorie e Sportive ha iniziato ad insegnare e acquisire esperienza pedagogico-didattica, nelle scuole di ogni ordine e grado a partire dal 1981. Docente a.c. all’Università di Pavia, dipende dal Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense. Insegna Teoria, Tecnica e Didattica della Attività Motorie e Sportive e Allenamento Funzionale alla Facoltà di Scienze Motorie.

E’ Docente di Teoria e Metodologia dell’Allenamento e Metodi di Preparazione Fisico-Atletica al Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport. Docente al Master Universitario di Iº livello in Educazione Fisica Scolastica. Svolge inoltre attività di ricerca e pubblicazione scientifica. Esperto Nazionale Coni in Preparazione Fisico-Atletica.

Già Metodologo (Sport-Scientist in lingua anglosassone) della Scuola Regionale dello Sport è anche docente nel programma Next del Coni Lombardia. Titolare di rubriche dedicate all’allenamento su prestigiose riviste di settore, allena dal 1978 atleti di alto livello in diverse discipline sportive olimpiche con particolare riguardo alla preparazione fisico-atletica.