Il titolo è strano, non ci sono dubbi: cosa significa l’inclinazione della testa cambia la traccia? Non bastava l’angolazione, le inclinazioni, l’esterno, l’ìappoggio del bastoncino, le spalle, il bacino… Già, lo sci! Allora spieghiaoci meglio.
Il contributo della testa nell’esecuzione di una curva ha la sua importanza e va valutata a livello tecnico anche nella sua forma anatomica.
Lo spostamento della testa in un senso piuttosto che in un altro rende assolutamente diversa la traccia lasciata dallo sci sulla neve. Essa può passare da un tratto poco preciso ad un altro decisamente più marcato e definito. Prima di tutto un dato: quanto pesa la testa?
Quella di un persona adulta è di circa 8 chili. Non sono pochi e vanno distribuiti nel modo corretto, altrimenti potrebbero creare difficoltà. Provate a pensare di sciare con un peso di 8 kg in mano! Inclinare la testa verso l’intero o lìesterno della curva cambia nettamente la forza che viene trasmessa allo sci esterno.
Sappiamo che per iniziare una curva correttamente dobbiamo trovarci con le spalle rivolte verso la massima pendenza e non troppo ruotate nella direzione della curva che ancora stiamo terminando.
Ciò risulta importante per una questione di gestione delle inerzie rotazionali che in questa fase sono forti, specialmente in curve chiuse, precise e affrontate a buone velocità.
Ebbene, la mancata gestione di tali inerzie causa invariabilmente lo sbandamento della coda dello sci. Immaginatevi la questione allo stesso modo dello sbandamento del retrotreno di un’auto. Cosa accadrebbe se, dopo averla messa in curva in velocità sulla neve, non si ricercasse il controsterzo?
Ebbene, dal punto di vista sciistico, la ricerca di una sorta di controsterzo in questa delicata fase di curva avviene ad opera dell’opposizione di busto e del vincolo creato dall’asse piede-ginocchia-anche ma pure lo sguardo assume una certa importanza.
Ruotare la testa nella giusta direzione può facilitarci molto in questa fase e non è assolutamente uno scherzo!
Lo sguardo, ricercando una sorta di aggancio visivo in direzione della pendenza o addirittura del fine curva successivo, aiuta a eseguire correttamente l’inizio curva, soprattutto a livello di gestione efficace delle inerzie rotazionali sopra citate. In ambito agonistico significa per esempio non concentrare lo sguardo sul palo che si sta affrontando bensì su quello che segna la curva seguente. Petra Vlhova e Wendy Holdener sono due tra le atlete che esasperano questo concetto.
In questa foto, Petra Vlhova nello slalom di Are.
Nell’effettuazione di tali esercizi con la testa, sia a livello rotazionale che al livello di inclinazione, bisognerà non dimenticare di giocare molto con la gradualità e l’ampiezza dei movimenti, in relazione agli archi di curva che si intendono affrontare e alle velocità di esecuzione dei medesimi.
Per ulteriori approfondimenti su questo tema, vi rimandiamo alla prossima puntata…