Prima puntata della stagione invernale con la didattica di Sciare Campus. Con l’inizio dell’autunno si inizia a pensare a come riprendere a sciare, al materiale, a come prepararlo o farlo preparare, a come sfruttarlo. E poi nascono domande e dubbi: saremo ancora capaci di sciare? Ricorderemo bene quei meccanismi e automatismi acquisiti fino al fine stagione della scorsa stagione, o dell’ultima sciata? Faremo fatica a riprender?
Il mio punto di vista, è che sciare è come andare in bicicletta. Ciò che si è imparato non si dimentica più. Certamente rimane la necessità di rispolverare ciò che è rimasto lì, fermo per un po di tempo. Insomma, bisogna ritrovare i tempismi esecutivi, le direzioni della parte alta e della parte bassa del corpo, l’ampiezza dei movimenti, la fiducia, ma soprattutto, a inizio stagione, gli equilibri.
Proprio gli equilibri sono la materia, ampia e complessa, alla quale dedico la maggiore attenzione in questa prima puntata della stagione.
Personalmente, sul campo, dedico sempre molto tempo alla ricerca degli equilibri.
In ogni fase della stagione, fare piccoli feedback per rispolverare i corretti movimenti che permettono di ottenere il miglior risultato possibile, in ogni fase di curva, agevola drasticamente la nostra sciata e lo sforzo che si fa per sciare e disegnare le curve. È proprio da questo concetto che partiremo al primo Sciare Canpus dell’anno, previsto a Hintertux dal 24 al 27 ottobre.
A inizio stagione, che sia esso il periodo estivo per gli atleti o il periodo autunnale per gli appassionati, è fondamentale dedicare il tempo necessario alla ricerca e allo sviluppo degli equilibri, per poi sfruttare tutte la capacità al massimo e magari incrementare le proprie abilità.
Ci sono tanti modi e soprattutto strade diverse, da cui partire, per sviluppare tale materia.
A me piace partire dalla parte alta del corpo. Credo che per avere un corretto equilibrio, che diventa una perfetta centralità, la parte alta del corpo, intesa come spalle, busto, testa e braccia, debbano muoversi in modo molto armonico, con le corrette direzioni e con i giusti tempismi esecutivi, trovando così una buona distribuzione dei movimenti.
Sciare non è una posizione o comunque non esiste una sola posizione corretta! Lo sci è un insieme di posizioni e direzioni che si continuano a modificare punto per punto, momento per momento. I movimenti sono tendenzialmente sempre in anticipo, per permettere di essere sempre pronti, in carico, centrali e a tempo.
L’asse trasversale delle spalle, cioè quella linea immaginaria che passa dalla spalla destra alla spalla sinistra (o viceversa), deve possibilmente essere il più parallelo possibile al pendio. Quando si sente dire, «abbassa la spalla esterna!» è corretto. Ma dove, quando e per quanto?
Abbassare la spalla esterna, tutto subito, significherebbe essere poi, per tutto il resto della curva, in posizione statica. Un po’ come lavora la sospensione della macchina: invece di riuscire a farla lavorare in ampiezza, la si fa lavorare «Tutto Giù e Tutto Su».
Provo a descrivere in pratica, cosa dovrebbe accadere. Immaginiamo di fare una curva verso destra, quindi piede esterno il sinistro, la spalla esterna sinistra e il busto che si muove verso l’esterno, quindi teoricamente, sopra lo sci sinistro. Per fare ciò, la sensazione è che la parte destra del nostro busto (fianco) si allunga, mentre la parte sinistra si accorcia. Questa sensazione fa sì, che non sia solo la spalla esterna ad abbassarsi, ma tutto il busto a equilibrare.
Provate a stare in piedi con il carico distribuito su entrambe i piedi. Ora provate a sollevare uno dei due piedi stando in equilibrio. Dopo averlo fatto, guardatevi allo specchio e controllate il vostro busto come e dove si è spostato. Se continuate ad alzare un piede alla volta, noterete come il vostro busto, continua a spostarsi da una parte all’altra per evitare di perdere l’equilibrio o di cadere.
Trasferendo questo tipo di movimento sulla neve, è comprensibile intuire che se si vuole avere lo sci esterno carico, il busto si deve spostare in direzione della gamba esterna. L’abbassamento della spalla esterna è la conseguenza dello spostamento del busto. Infatti, se proviamo a fare questo movimento, ancora con le scarpe per percepire meglio i carichi, è possibile abbassare la spalla esterna, anche senza rimanere in equilibrio.
È chiaro quindi che l’equilibrio non parte dall’abbassamento della spalla (conseguenza) ma dallo spostamento dei carichi (causa).
Per ottenerlo, quindi, è necessario spostare il bilanciamento e tutta la parte alta del corpo. Spostare il bilanciamento e i carichi, permette allo sciatore di caricare e deformare lo sci esterno, sciando con una migliore tecnica e una minore fatica.
Tornando a immaginarvi sulla neve, per cambiare curva, provate ad anticipare lo spostamento del busto verso la nuova parte esterna. Cioè se terminate la curva verso destra con il piede esterno sinistro e la spalla sinistra che è più bassa della destra, per iniziare la nuova curva, provate come primo movimento a spostare il busto lateralmente verso destra.
Tale movimento vi permetterà di avere una buona diminuzione di angolazione (in quanto lo spostamento del busto, fa in modo che anche il bacino si muova, in direzione contraria) e un buon carico sullo sci esterno. Tutto ciò, per ottenere il massimo del risultato, deve essere abbinato anche a un corretto movimento verso l’avanti e verso l’alto del bacino (a inizio curva ).
Non importa la velocità e il vostro livello tecnico. Aumentando il livello tecnico e la velocità, avrete la possibilità di incrementare le vostre inclinazioni. Ma i concetti base degli equilibri, rimangono sempre.
PRIMO CAMPUS A HINTERTUX DAL 23 al 27 OTTOBRE
Questa materia, come detto, sarà una delle tre che si affronteranno al primo Sciare Campus della stabgione previsto a Hintettux (AUT) dal 24 al 27 ottobre. La base logistica sarà lo Sport Hotel Kirckler, a otto minuti di macchina dall’impianto di risalita che porta sul ghiacciaio. Un quattro stelle di rinomata fattura e con tutti i servizi. Proprio come piace a noi.Saranno presenti come docenti Giorgio Rocca, Gianluca Grigoletto e Luigi Tacchini. Le materie scelte saranno queste:
1) Parte alta del corpo: gli equilibri
2) Centralità: veloce o lento, conduzione o rotazione. La centralità si ottiene muovendosi!
3) La gestione dei carichi nella seconda parte di curva abbinata al cambio.
Il costo del corso è di 690 euro quota che comprende tre giorni di Hotel (HP), lo skipass e le lezioni sia sulla neve che di teoria.
E’ possibile prenotare online CLICCANDO QUI