Con l’entrata in funzione della cabinovia Colbricon Express a San Martino di Castrozza si è dato il via all’ambizioso piano di sviluppo di un comprensorio sciistico collocato in un contesto di straordinaria nobiltà ambientale come il Parco Naturale di Paneveggio.
Il rispetto per la natura, l’attenzione agli ecosistemi locali e l’accuratezza degli interventi architettonici conducono all’integrazione sostenibile tra ambiente e impianti per un organico e virtuoso progetto di crescita
Tempo di novità per gli impianti nella Comunità di Primiero, all’estremo meridionale del comprensorio Dolomiti Superski, dove il Trentino si affaccia sul Veneto.
Nel mese di aprile 2015 la Comunità di Primiero, le amministrazioni comunali delle valli di Primiero e Vanoi, l’Ente Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, l’Azienda per il Turismo, il Consorzio Impianti a Fune e le principali categorie economiche hanno condiviso e sottoscritto il «Protocollo di intesa per la realizzazione delle opere necessarie all’ammodernamento ed alla messa in rete delle aree sciistiche della località San Martino di Castrozza e Passo Rolle e la realizzazione di un sistema di collegamento tra le località e per la realizzazione di un piano straordinario di marketing del territorio della Comunità di Primiero».
Stiamo parlando di un progetto di sistema che prende spunto dalle pratiche sportive per programmare un intervento territoriale che coinvolge più settori: economia, mobilità, viabilità, sostenibilità, infrastrutture, insomma la vita di una intera comunità.
Ci troviamo in un’area di grande valore ambientale, parte del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, dove ogni passo richiede, quindi, una sensibilità culturale che deve andare oltre l’espletamento delle normali funzioni tecniche.
È un piano che fa da cappello a molti singoli interventi a diversa scala ideato per svilupparsi in un arco temporale di alcuni anni e che si affianca ad una serie di interventi privati in Tognola: dal 2015 nuovo bacino di accumulo, ampliamento piste e potenziamento innevamento in Tognola, poi nel triennio 2016 – 2018 la realizzazione degli interventi necessari al potenziamento ed ammodernamento dell’area sciabile Ces-Val Cigolera con l’adeguamento delle piste da sci area Malga Ces – Val Cigolera, l’ampliamento del bacino di accumulo per l’innevamento programmato e l’adeguamento delle linee di innevamento. Poi, tra la primavera 2018 e l’inverno 2019, con la realizzazione della nuova cabinovia Colbricon Express che rinnova gli impianti San Martino – Valbonetta, è stato messo il primo tassello del collegamento funiviario con il Passo Rolle.
Il prossimo passo sarà il nuovo collegamento Nasse-Bellaria e la nuova connessione con le due aree sciabili sino al Passo.
La nuova cabinovia nel rapporto col territorio
Il progetto della nuova cabinovia ha fatto del rapporto con il territorio in cui si inserisce il proprio paradigma. Una relazione basata su elementi e linee semplici, con volumi definiti e l’impiego di pochi materiali, ideata per riuscire a contenere completamente i grandi elementi tecnici e funzionali in involucri che riescano ad apparire in scala con il contesto persino piccoli ma non nascosti.
Il progetto è stato il frutto della combinazione di un lavoro interdisciplinare in cui sono state armonizzate le necessità tecniche con la sensibilità nello studio delle forme e dei materiali. Una sinergia che è stato il vero punto di forza di questo lavoro. Per la prima volta infatti un team di giovani architetti è stato conivolto nella progettazione di elementi che in passato erano stati concepiti «solo» per essere tecnicamente funzionali. Questo salto di qualità ha permesso di armonizzare il progetto con le necessità ambientali connesse al parco, nel contempo il budget limitato ha costretto i progettisti ad aguzzare l’ingegno e ad utilizzare materiali di costo contenuto. Da questi paletti è nata la forza del progetto. Materiali usati con semplicità e una (caratterizzazione) gerarchia dei volumi che parte dalle funzioni: cemento bianco (come la neve) e volumi ricercatamente semplici per gli spazi che contengono le funzioni principalmente amministrative e per gli spazi accessori, strutture in lamiera grecata piena e traforata in metallo e volumi più articolati a doppia inclinazione per gli spazi tecnici che coprono tutta la parte impiantistica e ampie superfici traslucide in policarbonato. I cromatismi delle finiture superficiali opache hanno toni spenti e gradazioni affini alle tinte del paesaggio di alta montagna tipico della catena del Lagorai. All’interno tutte le componenti meccaniche funiviarie sono state lasciate a vista, senza schermature, in purezza.
La stazione di valle, oltre ad ospitare gli uffici della società, la biglietteria, uno spazio per gli addetti al soccorso e altri locali di servizio è un punto di ritrovo con una grande sala coperta. A tutti gli accessi e al desk della biglietteria vengono sempre anteposti spazi esterni coperti con funzione di filtro. In corrispondenza di quest’ultimi, vista la necessità di garantire l’accesso in tutte le stagioni, i dislivelli sono mediati da scale o rampe che d’inverno scompaiono nello spessore del manto nevoso. In questo modo semplice è garantito un agevole accesso ed utilizzo a chiunque in tutte le stagioni.
A monte la situazione richiede ancor più sensibilità. La stazione si trova in un contesto ambientale particolarmente delicato dotato di una forte caratterizzazione naturalistica all’interno del Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino. Per questa ragione i volumi fuori terra sono stati articolati in un rapporto di prolungamento e compenetrazione con le linee del terreno. All’interno sono situate la motrice con i relativi locali accessori per l’alimentazione elettrica, nonché il grande hangar per il ricovero e la manutenzione delle vetture che è stato in gran parte inserito nel terreno. In questi contenitori Leitner ha installato una telecabina monofune ad agganciamento automatico con azionamento Direct Drive. Sulla linea viaggiano le nuove cabine Diamond Xline a 10 posti realizzate dalla consociata Sigma in una configurazione che viene impiegata qui tra le prime volte. La scelta è stata fatta per la grande modularità di queste cabine, in particolare per il maggior spazio che è lasciato ai passeggeri e per la possibilità di trasportare gli sci all’interno. Questa ultima prerogativa è stata preferita per facilitare le operazioni di imbarco e sbarco, in questo modo infatti si evita l’intreccio tra gli utenti che nel momento dell’imbarco si intralciano nell’inserire gli sci negli appositi alloggiamenti sulle porte.
Un investimento di valore per l’economia locale
La nuova Colbricon Express va a sostituire due vecchie seggiovie ad agganciamento fisso che avevano la funzione di arroccamento tra il paese e la Valbonetta: una 3 posti, realizzata nel 1987 e una 4 posti del 1998 diventando la nuova spina dorsale dell’intera ski-area di Ces. La portata passa così da 1500 a 2400 p/h mentre il tempo scenda da oltre 20 a meno di 6 minuti per percorrere l’intera tratta viaggiando ad una velocità di circa 5 m/s. È stata preferita l’opzione delle cabine chiuse alle seggiole in quanto sono di più agevole impiego per persone con mobilità limitata, in inverno poi, in particolare nelle giornate di brutto tempo, permette di compiere la salita al riparo dalle intemperie, ed in estate è molto comoda per il trasporto delle bici, un tema questo che è sempre più valorizzato dalle stazioni sciistiche che puntano ad allungare i periodi di impiego ottimale dei loro impianti espandendo e differenziando l’offerta. In questo caso l’impianto si trova al centro di una rete di sentieri e percorsi in quota.
Il cantiere è durato solo pochi mesi, dalla chiusura della stagione dello sci a maggio 2018 alla riapertura ai primi di dicembre 2019, nonostante i grandi danni e il fermo lavori causato dalle tempeste di fine ottobre. Per riuscirci è stato necessario organizzare i lavori con grande attenzione e collaborazione di tutte le ditte incaricate. Di fatto sono stati creati tre cantieri separati che hanno lavorato il più possibile in parallelo. Il primo a partire è stato quello per la stazione di monte e per la risistemazione della pista, il materiale di scavo è stato impiegato infatti nella rimodellazione del terreno. A valle le opere sono iniziate dal consolidamento del terreno, per avere le portate necessarie è stato necessario realizzare 1600 m di palificazioni per le fondazioni. Il terzo cantiere ha riguardato i sostegni in linea, in totale 13. Grazie ai percorsi di servizio già esistenti è stato possibile realizzare quasi tutte le opere quasi senza l’impiego di elicottero, utilizzato solo nel montaggio della linea. In questo contesto ambientale di grandissimo valore gli aspetti di tutela sono prioritari. L’intervento è il frutto della collaborazione di molti soggetti, alcuni dei quali portatori di interessi contrapposti che hanno saputo giungere ad una sintesi di notevole qualità per le molte implicazioni che porta con sè. Da un lato gli organi di gestione del parco che lo vorrebbero conservare senza alcuna contaminazione umana, dall’altro gli operatori economici che cercano di trattenere nella valle la sua attività economica di maggior importanza facendo sì che possa prosperare. Per tutti è chiaro che la qualità ambientale è il motivo dell’attrattività di questi luoghi e un patrimonio che non può essere perso e così, come gli altri impianti del comprensorio, anche questo è completamente alimentato con energia prodotta da fonti rinnovabili grazie alle centrali idroelettriche delle valli di Primiero e Vanoi.
Il collegamento che verrà tra San Martino e Passo Rolle
Ed ora un salto nel futuro … il progetto è parte di un ragionamento più generale di miglioramento e razionalizzazione della mobilità complessiva della località turistica e della valorizzazione del Passo Rolle quale porta di accesso alla Valle di Primiero.
Nell’idea progettuale complessiva il collegamento funiviario tra San Martino di Castrozza e il Passo Rolle rappresenta la dorsale attorno alla quale sviluppare una nuova forma di collegamento invernale ed estivo con l’area del Passo Rolle, ma anche una nuova e più efficiente mobilità alternativa ai mezzi privati tra il centro abitato e le ski aree Tognola, Ces, Colverde e Passo Rolle che non dovranno più essere viste come singole aree sciistiche accessibili esclusivamente tramite i mezzi su gomma dai rispettivi parcheggi di arroccamento, ma come un unico comprensorio con diverse porte di accesso facilmente raggiungibili dal centro abitato a piedi o tramite una mobilità pubblica più snella e verde, rispetto a quella attuale.
I prossimi passi, secondo il programma, saranno: la realizzazione del percorso escursionistico (utilizzabile anche per la pratica dello sci nordico) San Martino – Lago di Calaita; il miglioramento ed adeguamento per la messa in sicurezza della strada provinciale SS50 di Passo Rolle per evitare la chiusura della medesima a causa del pericolo valanghe; la realizzazione del collegamento tra le località di San Martino di Castrozza e Passo Rolle, tenuto conto della sua sostenibilità paesaggistica, ambientale, finanziaria; la realizzazione di una pista di rientro lungo il tratto da Passo Rolle a San Martino con la messa in rete complessiva delle aree sciistiche di San Martino di Castrozza e Passo Rolle; la realizzazione di 2 nuove seggiovie -una esaposto e una quadriposto- sul versante Tognola del collegamento tra Ces e Tognola. Un grande lavoro che vede collaborare le diverse società proprietarie degli impianti, Trentino Sviluppo, le comunità locali, gli enti territoriali, il mondo dell’economia operante sul territorio in un progetto ambizioso che dimostra fiducia nella possibilità di costruire le premesse per un futuro sostenibile da tutti i punti di vista.
DIDA:
La struttura portante degli involucri di copertura delle componenti funiviarie è stata studiata per garantire un effetto combinato con la direzione di posa in opera delle lamiere grecate dei rivestimenti. L’impiego di lamiere parzialmente forate consente di apprezzare le forme interne della medesima struttura portante. Il rivestimento in lamiera metallica forata contribuisce a conferire un’anima agli edifici che cambia con la luce e a seconda del punto di vista. Di giorno da fuori non si vede dentro mentre dall’interno si intravede l’esterno e filtra molta luce, di notte il rapporto si inverte. Le luci interne escono attraverso la miriade di fessure animando i volumi.
Le tempeste di ottobre sono sopraggiunte mentre si stavano realizzando le strutture in cemento armato della stazione di valle, erano pronte le casserature dei solai, già posizionate le armature, ed il giorno prima di iniziare i getti si è abbattuta la tragedia che ha devastato, tra l’altro, migliaia di ettari di boschi. Le tempeste hanno causato danni ai casseri e la formazione di efflorescenze che sono colate sui pannelli ed hanno causato l’insorgere di una serie di macchie e striature sulle superfici in cemento armato a vista.
Piste e pendenze: «maneggiare» con cura
Considerata l’elevata frequentazione della ski area da parte di sciatori principianti, è apparso molto importante garantire la presenza di una pista dalle caratteristiche tecniche adeguate al loro livello. Per questo motivo le piste «Valbonetta» e «Bellaria» sono state rimodellate per uniformare la larghezza della pista dall’inizio alla fine in funzione della pendenza dei vari tratti, minimizzare i cambi di pendenza troppo bruschi e uniformare il livello di difficoltà della pista. Per realizzare queste modifiche è stato necessario eseguire sbancamenti e riporti di terra, tagli di alberi e inerbimenti, opere sicuramente incisive, ma realizzate sempre con grande attenzione all’ambiente e a seguito di studi attenti. Un esempio di questa attenzione per comprendere meglio: prima di eseguire i movimenti terra sono stati studiati e catalogati tutti gli ecosistemi interessati dagli interventi, dopo di che è stato rimosso il cotico erboso che è stato conservato e reimpiantato dopo i movimenti terra per non alterare la composizione autoctona delle essenze, i rinverdimenti non sono stati fatti utilizzando una semente commerciale.
Le cabine Diamond modello di eccellenza
Lo stile modulare della cabina Diamond lascia molto spazio alle scelte personalizzate, permettendo soluzioni individuali per quanto riguarda sia la lunghezza, sia la larghezza e l’altezza della cabina con configurazioni da 4 posti seduti a 20 posti in piedi. Anche l’arredamento interno e il sistema di illuminazione si adattano perfettamente alle esigenze e ai gusti del cliente. LEITNER ropeways punta su innovazione, design di qualità ed esecuzione accurata, nonché sulla massima adattabilità in realizzazioni di assoluto prestigio. In particolare le nuove cabine Diamond XLine offrono più spazio ai passeggeri e la possibilità di trasportare gli sci all’interno della cabina. Le principali caratteristiche di queste cabine sono: la grande funzionalità e robustezza dovuta alla forma a diamente, una straordinaria comodità grazie al concetto dei «pali emergenti» in cui la cabina riposa sull’elemento che funge da collegamento con la fune di sospensione, un collegamento cabina-fune di sospensione senza tiranti che semplifica notevolmente i controlli e una elevata flessibilità dimensionale.
LA CARTA DI IDENTITA’ DELL’IMPIANTO
Società impianti: San Martino Rolle s.p.a.
Anno di realizzazione: 2018 – 2019
Quota stazione di partenza: 1475 m
Quota stazione di arrivo: 1820 m
Dislivello: 345 m
Portata oraria massima: 2400 p/h (ora limitata a 2000)
Velocità: 6 m/sec
Durata tragitto: 6 min circa
Numero massim di cabine in linea o: 43
Capacità delle cabine: posti seduti 10
Lunghezza orizzontale: 1933,20 m
Lunghezza inclinata: 1979,89 m
Tipologia impianto: monofune ad agganciamento automatico con azionamento Direct Drive
Gruppo di progettazione:
Progettazione funiviaria e Direzione Lavori: MONPLAN INGEGNERIA di Primiero San Martino di Castrozza (TN)
Progettazione architettonica: MIMEUS ARCHITETTURA di Primiero San Martino di Castrozza (TN)
Progettazione strutturale ed elettronica, collaudo statico: STUDIO PLINTOS di Alano di Piave (BL)
Geologia: GEOLOGIA APPLICATA STUDIO ASSOCIATO di Mezzocorona (TN)
Studio di impatto ambientale e aspetti forestali: NEXTECO s.r.l. di Thiene (VI)
Progettazione impianto termosanitario: STUDIO DELTA di Panchià (TN)
Ditte realizzatrici:
Impianto funiviario: Leitner Ropeways
Opere edili stazione a monte: ZUGLIANI s.r.l. di Mezzano (TN)
Opere edili stazione a valle: EDILTOMAS s.n.c. di Primiero San Martino di Castrozza (TN)
Opere di linea e montaggi di linea: BURIGO ITALO s.r.l. di Longarone (BL)
Montaggi stazioni: FUNIMONT CONSORZIO STABILE di Alleghe (BL)
Lavori elettrici funiviari: SORARÙ CORRADO E C. s.n.c. di Caprile (BL)
Lavori elettrici civili: T.M. ELETTROTECNICA di Primiero San Martino di Castrozza (TN); DE MARCO GIULIANO E C. s.n.c. di Primiero San Martino di Castrozza (TN)
Strutture metalliche, rivestimenti esterni e infissi strutture di stazione: MENON MONTAGGI INDUSTRIALI s.r.l. di Polcenigo (PN); TECNO METAL s.r.l. di San Zenone degli Ezzelini (TV); ITAL COVER s.n.c. di Asiago (VI)
Lavori di ampliamento piste da sci: S.E.V.I.S. s.r.l. di Moena (TN); FRANCO BETTA Castello-Molina di Fiemme (TN)
Costo dell’opera: 9 milioni di Euro
ITER AUTORIZZATIVO ED ESECUTIVO
Conclusione iter di valutazione di impatto ambientale con parere positivo
Deliberazione della Giunta Provinciale n.1493 del 15/9/2017
Rilascio concessione di linea funiviaria in servizio pubblico
Determinazione del Dirigente n.3 del 6/2/2018
Autorizzazione all’apprestamento di lavori sulle piste da sci
Determinazione del Dirigente n. 25 del 5/6/2018
Permesso di costruire del Comune Primiero San Martino di Castrozza
PDC n,34/2018 del 27&6/2018
Inizio lavori
5/7/2018
Collaudo del Servizio Impianti a Fune
6/12/2018
Autorizzazione all’apertura al pubblico esercizio
Atto n. 60 del 7/12/2018 del Dirigente del Servizio Impianti a Fune e Piste da sci