Dopo lo straordinario risultato dell’intero staff sportivo e politico con l’assegnazione dei giochi olimpici invernali del 2026 a Losanna del giugno scorso iniziano le prime attività di preparazione a questo importantissimo evento che dopo 20 anni ritorna sulle nostre montagne.
Torino 2006 ha segnato un punto di svolta importante per la Montagna del Nord Ovest, principalmente, ma è stata l’occasione anche per un rilancio fondamentale dell’intero sistema Montagna Italiana.
Ora per il complesso economico e sportivo italiano si presenta la seconda occasione che dovrebbe rappresentare il futuro e il consolidamento di quanto accaduto nel 2006.
Ricordiamo infatti che insieme ai cospicui finanziamenti di cui hanno goduto le montagne olimpiche piemontesi in quella occasione lo stato italiano decise di intraprendere un percorso insieme alle aziende che gestivano impianti a fune nelle diverse Regioni italiane a statuto ordinario che ha consentito un totale rinnovo delle strutture presenti in quei territori con un investimento di oltre 400 Milioni di euro complessivamente.
Oggi dobbiamo prendere consapevolezza che il nuovo sistema e concetto di organizzazione delle Olimpiadi, siano esse invernali che estive, è basato sulla offerta complessiva di una nazione e non di un singolo territorio, oltretutto l’Italia nel suo complesso, e di questo ne siamo già tutti consapevoli, può abbinare a due splendide catene montuose, le Alpi e gli Appennini, un corollario turistico che non ha eguali al mondo.
Arte, cultura, storia, tradizioni ma anche enogastronomia, mare, colline … una rappresentazione unica in un solo Paese di ciò che la natura e l’uomo possano offrire.
Ecco che allora il percorso di avvicinamento alle prossime Olimpiadi deve per forza contemplare una forte azione di sostegno al sistema economico della Montagna italiana, affinché questa, disposta lungo tutto l’asse nazionale, da ovest a est e da nord a sud, possa diventare la base da cui i turisti in visita nel nostro Paese utilizzino le stazioni stazioni non solo come comprensori sciistici, ma anche come luoghi di soggiorno montano vicino alle grandi città ed alle zone turisticamente più amene.
Così facendo le Olimpiadi potranno concretamente esprimere la propria funzione di traino e di sviluppo a lungo periodo per l’intero sistema economico del turismo italiano.
Il primo obiettivo da perseguire, in tempi relativamente brevi, dovrà essere quindi una linea di intervento economico e finanziario che doti in primis le Regioni a Statuto ordinario di fondi necessari a consolidare il patrimonio impiantistico montano, che preveda altresì il progressivo miglioramento e l’ampliamento delle attuali infrastrutture.
Solo presentando l’offerta turistica della montagna italiana nel suo complesso e non per singole aree, questo evento potrà considerarsi riuscito.
Diversamente, l’evento sarà certamente un successo, ma per il nostro Paese rimarrebbe un’occasione, una grande occasione, persa!