Dal 13 al 16 febbraio 2020 si è svolta in Valle d’Aosta la terza edizione delle Alpiniadi invernali: i Giochi Olimpici degli alpini, riservati a tutti gli iscritti all’ Associazione Nazionale Alpini.
Una chiamata alle sfide sulle nevi di La Thuile, Cogne, Pila/Gressan ed Aosta alla quale le penne nere hanno risposto con numeri da record. Nella tre giorni valdostana sono stati assegnati i titoli ANA di sci di fondo, sci alpino, sci alpinismo e biathlon.
La gara più attesa, soprattutto per il contesto e le modalità con cui si è svolta, è stata la gara di biathlon in piazza ad Aosta, la sera di sabato 15 febbraio.
La centralissima piazza Chanoux, davanti all’ eleganza architettonica del Municipio, è stata il cuore pulsante delle sfide dei biatleti che per la prima volta, nella storia, si sono sfidati su un tracciato cittadino, su pista sintetica Neveplast che simula al limite del reale la sciata sulla neve.
L’anello era lungo 250 metri, ricopriva l’intera piazza e doveva essere percorso tre volte in tecnica libera. Il format prevedeva il tiro in piedi con carabine a laser che accendevano la luce bianca in caso di bersaglio centrato.
Al poligono c’erano 6 corsie di tiro. La scelta del format cittadino per la gara di biathlon è stata sicuramente vincente. Uno spettacolo incredibile nel salotto di Aosta che ha risposto con un pubblico caloroso e pronto ad animare la piazza dal primo pomeriggio fino a tarda sera.
La gara vera e propria, valevole per il titolo ANA di biathlon con 200 atleti in gara è scattata alle 17.30 ed si conclusa a tarda sera. Ma lo spettacolo in piazza Chanoux si è acceso già nel primo pomeriggio con una demo libera non competitiva aperta ai giovani che ha dato a tutti la possibilità di provare il set-up Neveplast e i tiri al poligono.
L’obiettivo degli organizzatori era quello di far conoscere sempre di più al pubblico la disciplina del biathlon e di promuoverlo soprattutto fra i giovani. E quale modo migliore di avvicinare la gente al biathlon di portarlo in città, in mezzo alla gente?
Portare la montagna in città è la mission di Neveplast, azienda bergamasca leader nel settore delle piste da sci artificiali, che grazie alle migliaia di installazioni in tutto il mondo, da 20 anni regala il sogno di sciare ( sci alpino, nordico, snowboard) 365 giorni all’ anno anche in città con la normale attrezzatura che si usa sulla neve.
Neveplast è abituata a portare la neve in città, in contesti insoliti e prestigiosi.
Una delle ultime sfide è stata quella di realizzare una pista da sci sul tetto del termovalorizzatore in centro a Copenaghen. Parlando di sci nordico invece qualche anno fa, in occasione di un evento «Natura e Sport», Neveplast fornì una pista in materiale sintetico per una «demo» in Piazza del Popolo a Roma, tra palazzi che trasudavano storia e leggenda.
In concomitanza con i Mondiali di Anterselva
«Quando Carlo Bionaz, presidente della sezione valdostana dell’ANA, ci ha contattati per il progetto biathlon in piazza nel contesto dei Giochi Olimpici degli alpini, abbiamo da subito parlato la stessa lingua e condiviso la stessa visione – racconta Cesare Locatelli, responsabile commerciale di Neveplast – La gara di biathlon in piazza Chanoux doveva essere un evento memorabile, capace di mettere d’accordo sia gli atleti che gareggiavano sia il numeroso pubblico che avrebbe assistito curioso alla performance. Il manto sintetico Neveplast è stato apprezzato molto dagli atleti e la pizza gremita ed in festa credo che siano la risposta di quanto l’esperimento sia riuscito. Speriamo che da questo esperimento – conclude Locatelli- possano nascere altre iniziative del genere, magari una circuito cittadino con tappe nelle piazze italiane». Mentre i biatleti delle penne nere si sfidavano in piazza Chanoux, ad Anterselva si continuava a combattere per le medaglia ai Campionati del Mondo di Biathlon . Viene da chiedersi se la concomitanza del calendario sia stata solo casuale o invece pensata. «Una coincidenza fortunata– risponde Carlo Gobbo, una delle voci più amate di sempre tra i telecronisti dello sci alpino che alle Alpiniadi è anche capo ufficio stampa- ma la concomitanza con i Mondiali di Anterselva ha caricato ancora più di suggestione e spirito agonistico le sfida dei nostri Giochi Olimpici. Dico “nostri” perché prima ancora che giornalista sono un alpino anch’ io e il fatto che la mia Valle d’ Aosta abbia ospitato questa terza edizione mi riempie d’ orgoglio. Il biathlon ha una grande tradizione in Valle d’Aosta e nel tempo sono nati e cresciuti atleti e tecnici di assoluta caratura internazionale. Basti pensare a Patrick Favre oggi a fianco del pluricampione francese Martin Fourcade. È stata una tre giorni indimenticabile – conclude Carlo Gobbo – e la piazza Chanoux gremita di gente nella notte magica del biathlon con la suggestione del tripode acceso sarà un’ immagine che mi porterò sempre nel cuore».