La cestovia M57m presso Funivie Fedaia Marmolada Srl (nella foto) ha terminato la sua gloriosa carriera lo scorso anno, lasciando un ricordo indelebile nel cuore di tutti gli appassionati.
Vale la pena però riportare un’interessante esperienza condotta da Giorgio Detomaso, caposervizio dell’impianto.
Nell’arco di 45 anni di attività la storica cestovia M57m della Marmolada ha trasportato più di 3 milioni di persone dal Passo Fedaia al Pian dei Fiacconi.
Un lento viaggio di quindici minuti sospeso nel tempo, in grado di regalare ai due passeggeri in piedi in ogni cesto un panorama mozzafiato.
Alcune note tecniche: M57m era un impianto con una lunghezza sviluppata di 1558.69 m, un dislivello di 552.17 m e un motore di trazione principale da 147 kW per una velocità massima di1.7m/s.
Costruito da Graffer nel 1974, era dotato di un argano composto da motore DC – riduttore – puleggia motrice.
La particolarità degli argani Graffer risiede nel gruppo torsionale, composto da un pignone elicoidale che movimenta una corona dentata, a sua volta elicoidale, solidale alla puleggia motrice: una conformazione che implica un lavoro estremamente gravoso per il lubrificante.
Nonostante la regolare lubrificazione, nel corso del tempo era incrementata la rumorosità di tale accoppiamento fino ad arrivare a percepire al tatto sul riduttore una vibrazione riconducibile alla frequenza di ingranamento del gruppo torsionale.
Una volta ispezionati pignone e corona era evidente la totale mancanza di lubrificante sulle facce dei denti: il grasso utilizzato, un prodotto grafitato, era completamente estruso e privo di adesività.
Si è quindi reso necessario un primo intervento per verificare che la causa di tale deterioramento non fosse un intervallo di lubrificazione troppo lungo: il test ha determinato che il grasso perdeva la sua capacità di lubrificazione nell’arco di 2- 3 ore, evidenziando una severa mutazione della consistenza.
Quando le superfici di lavoro dei denti elicoidali non risultano correttamente protette si può verificare un rapido deterioramento delle evolventi di pignone e corona che, se trascurato, è in grado di compromettere gravemente la regolarità e continuità dell’esercizio.
Si è quindi deciso di sostituire il grasso con il più performante Klüberplex AG 11-461: non potendo pulire e sgrassare tutte le superfici interessate per ragioni di esercizio, è stato applicato direttamente sopra il prodotto precedente per rimuoverlo e, di fatto, arrestare il processo di usura in corso.
Come previsto, già dopo i primi interventi il Klüberplex AG 11-461 ha cominciato a ripulire le superfici, aderendo in maniera nettamente più uniforme alle facce dei denti di pignone e corona anche dopo molte ore di esercizio e con elevate condizioni di carico in salita.
Con il proseguire dei giorni di esercizio e grazie ad intervalli di lubrificazione regolari si è rilavata un’attenuazione delle vibrazioni percepite al tatto sulla carcassa del riduttore: si è potuto quindi supporre che l’origine delle stesse fosse proprio l’ingranamento del gruppo torsionale.
Il Klüberplex AG 11-461 è quindi riuscito a rallentare il processo di degrado delle superfici, stabilizzando l’applicazione e apportando, più in generale, tutta una serie di benefici riconducibili ad una lubrificazione ottimale.