Per l’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari, la prestigiosa società di consulenza PwC ha elaborato una ricerca concentrata su Val d’Aosta, Lombardia e Trentino con cui si dimostra come e in che misura l’attività dell’impiantistica abbia una ricaduta positiva sul tessuto scocio-economico dei territori in cui opera. Il lavoro è stato presentato nell’ultima assemblea dell’Associazione e lo proponiamo in questo servizio con il contributo del partner di PwC che l’ha coordinato
La sede della PriceaterhouseCoopersAdvisory SpA (PwC per gli amici…) si trova in uno dei tre grattacieli di cristallo di City Life affacciati su Piazza Tre Torri, ombelico della nuova Milano proiettata nel futuro. Dai piani alti il panorama è uno spettacolo senza pari. Milano ai tuoi piedi. Là a destra c’è San Siro. Lì sotto il glorioso anello del Vigorelli. Laggiù il Duomo e la Madonnina. «E nelle giornate più belle, verso Sud si scorgono gli Appennini», dice indicando l’orizzonte in una giornata decembrina di foschia Cristian Celoria, senior partner di PwC Italia, nato a Bergamo «da una famiglia di lavoratori» il 30 marzo 1975 nel segno dell’Ariete, laureato al Politecnico di Milano in Ingegneria Gestionale nel 2000, papà di Nicolò (17 anni) e di Giorgia (15), sciatore di b
uon livello («Ho imparato sulle piste di Foppolo») e tifoso ambivalente dei colori nerazzurri, diviso tra la Dea Atalanta e l’ambrosiana Inter. Subito dopo la laurea, nel 2001 è entrato in questa grande società di consulenza internazionale che occupa 9000 persone in Italia e 3000 a Milano («Con una età media di 33 anni»). In questi abbondanti vent’anni di lavoro si è occupato di consulenze aziendali, società di servizio, industrial planning, indagini di settore. Per ANEF ha guidato la ricerca sull’impatto socio-economico a livello locale degli impianti di risalita i cui risultati ha illustrato nell’ultima assemblea dell’Associazione a Bolzano e che riproponiamo in questo servizio pubblicando le sue perfettissime slides che parlano da sole. È forse il primo lavoro strutturato su basi di ricerca scientifiche che dimostra con numeri accertati le diverse e positive ricadute che l’attività imprenditoriale dell’impiantistica funiviaria produce sui territori. «L’idea di questa iniziativa – dice Celoria – è nata circa un anno fa in ambito ANEF. Dopo essere entrata nel settore dei grandi eventi nel 2008 in vista dell’Expo di Milano del 2015, PwC ha già operato nel mondo della montagna elaborando il business plan per i Mondiali di Cortina del 2021 e collaborando con la Fondazione Milano-Cortina 2026. Siamo revisori di alcune importanti industrie del settore e affianchiamo gli impiantisti nella gestione di pratiche aziendali come, ad esempio, la partecipazione al bando governativo del 2022 che ha stanziato 200 milioni per l’ammodernamento degli impianti. Insomma, la vicinanza con ANEF e il suo mondo di riferimento si è consolidata e ha trovato un nuovo e importante risultato con questa ricerca concentrata su tre territori». Nel corso del 2024, infatti, PwC Italia ha affiancato ANEF Lombardia, AVIF Valle d’Aosta e ANEF Provincia Autonoma di Trento nella stima del rispettivo impatto socio-economico e fiscale generato dalla spesa turistica dei fruitori degli impianti di risalita e dei loro accompagnatori per un’intera annualità (stagione estiva 2023 e la stagione invernale 2022/23 o 2023/24 in funzione della disponibilità dei dati. «Abbiamo lavorato con un team di 5-6 persone seguendo un percorso che ha visto la presentazione del progetto agli impiantisti dei tre territori, la condivisione con loro dei dati e delle informazioni richiesti, la consultazione dei bilanci pubblici e dei dati ISTAT di riferimento per il settore. L’elaborazione di tutti questi elementi con un modello matematico input/output ha condotto ai risultati della ricerca che si è concentrata sulla gestione operativa in essere dell’attività impiantistica escludendo il tema degli investimenti e ha valutato l’impatto economico nelle sue tre componenti: diretto, indiretto, indotto».
La valutazione dell’impatto economico si è basata sulla stima della spesa turistica generata a livello locale in base alle presenze totali e alla spesa media giornaliera, sia degli utilizzatori degli impianti che dei relativi accompagnatori, che sono state calcolate partendo da dati raccolti localmente e tramite benchmark e banche dati nazionali. «Le analisi che abbiamo effettuato – continua Celoria – hanno mostrato che a livello locale è stato generato un valore aggiunto che varia tra 384 mln€ e 1.033 mln€ a seconda della Regione considerata, con un beneficio prima di tutto per i settori dell’alloggio e ristorazione, trasporto e magazzinaggio, commercio al dettaglio e all’ingrosso e l’immobiliare. I dati emersi dimostrano un importante miglioramento sulle emissioni dovuto al costante impegno da parte delle società nell’investire in tecnologie sempre più moderne e sostenibili e nell’adottare una serie di buone pratiche mirate a ridurre consumi e prediligere le fonti rinnovabili».
Nel corso di un intero anno, nelle tre Regioni che rappresentano 78 società di gestione (pari al il 19,5% del totale nazionale) e 689 impianti (pari al 38,3% del totale nazionale), sono stati registrati dai 3,53 ai 9,51 milioni di primi ingressi. In particolare, i primi ingressi invernali analizzati corrispondono al 37% dei primi ingressi invernali totali nelle società associate ad ANEF Nazionale. Di questi primi ingressi, una quota dai 2,9 ai 7,7 milioni sono riconducibili alla stagione invernale e una quota da 0,4 a 1,8 milioni alla stagione estiva.
Le analisi effettuate hanno permesso di definire e distribuire la spesa turistica dei viaggiatori pernottanti e degli escursionisti sulla base di 12 categorie di spesa: alloggio, ristoranti e alimentari, sport, shopping e altre spese (attività ricreative e culturali, spostamenti, cura della persona). Per l’annualità analizzata si è stimata per le tre regioni una spesa turistica locale che va da 541 a 1.472 mln di Euro (IVA esclusa). Rapportando la spesa al numero di presenze si è ottenuta una spesa media giornaliera pro-capite che va da 118 a 127 Euro (da 131 a 142 Euro includendo l’IVA) con le prime tre categorie di spesa locale per valore: ristorazione, che va dal 23,10% al 38,99% della spesa totale; alloggio, che va dal 24,55% al 40,50% della spesa totale; sport, che va dal 24,20% al 29% della spesa totale.
Per la spesa sportiva, oltre al noleggio attrezzature e scuole sci, una parte variabile da 109 mln€ a 305 mln di Euro, nelle tre aree territoriali considerate, è stata destinata alle società di gestione per l’acquisto di skipass. Si è calcolato un valore aggiunto locale generato su base annua variabile tra 384 mln di Euro e 1.033 mln di Euro. In particolare, i settori economici che hanno beneficiato maggiormente dell’impatto economico generato localmente grazie alla spesa turistica, a livello diretto, indiretto e indotto, sono stati: alloggio e ristorazione: dal 28% al 36% del valore aggiunto locale; trasporto e magazzinaggio: dal 16% al 20% del valore aggiunto locale, principalmente generato a livello diretto dalle società di gestione degli impianti di risalita; commercio al dettaglio e all’ingrosso: dal 9% al 17% del valore aggiunto locale; attività immobiliari: dal 9% al 10% del valore aggiunto locale.
Una parte di questo impatto economico locale viene creato grazie al coinvolgimento delle microimprese locali (lavoratori autonomi, imprenditori, ditte individuali e imprese con meno di 10 dipendenti). Infatti, nelle aree territoriali analizzate si è stimato che dal 29% al 32% del valore aggiunto locale potrebbe essere creato da microimprese del territorio, principalmente nei settori dell’alloggio e ristorazione, delle attività immobiliari e del commercio all’ingrosso e al dettaglio.
L’impatto economico generato dal turismo montano produce rilevanti effetti sul gettito fiscale delle Regioni, Province e Comuni delle aree territoriali analizzate sotto forma di gettito fiscale devoluto dall’Erario nazionale o direttamente trattenuto dalla Amministrazioni locali nelle voci di IRPEF (da 28,0 mln€ a 72,5 mln di Euro), IVA (da 13,9 mln di Euro a 29,3 mln di Euro), IRES (da 7,8 mln di Euro a 19,8 mln di Euro), IRAP (da 5,4 mln di Euro a 6,6 mln di Euro), Addizionale Regionale IRPEF (da 1,5 mln di Euro a 4,2 mln di Euro), Addizionale Comunale IRPEF (da 0,1 mln di Euro a 1,3 mln di Euro),
Imposta di soggiorno (da 2,1 mln di Euro a 7,9 mln di Euro). Rapportando il gettito fiscale locale ai primi ingressi registrati si ottiene un valore compreso tra 8,7€ e 15,1€ per sciatore. «Questo lavoro – conclude Celoria – può essere l’inizio di un itinerario verso risultati di ricerca più elaborati e complessi. Le possibili evoluzioni possono riguardare l’estensione della ricerca all’intero ambito nazionale e la valutazione dei valori di investimento delle società impiantistiche. Credo siano studi utili oltre che per alimentare la conoscenza e la consapevolezza del valore economico del proprio ruolo imprenditoriale anche per individuare spunti da elaborare per perfezionare l’operatività il rendimento dell’attività».
In Italia e nel mondo
PwC Italia è una organizzazione italiana, parte del network Internazionale PwC, che opera per lo sviluppo del nostro Paese con oltre 9.000 professionisti (in 24 città italiane) al fianco di migliaia di imprese che credono nel futuro dell’Italia e con loro si impegnano a costruirlo. PwC nasce nel 1998 dalla fusione tra la Price Waterhouse e la Coopers & Lybrand ed è attualmente uno dei più grandi network al mondo che fornisce servizi professionali di revisione, di advisory, legali e fiscali. La storia di PwC parte da molto lontano, quando, Samuel Lowell Price iniziò la sua professione a Londra nel 1849. Nel 1865 Price entrò in società con William Hopkins Holyland e Edwin Waterhouse. Holyland lasciò poco dopo e la società dal 1874 assunse il nome Price, Waterhouse & Co.
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