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Vittoria AMSI/COLNAZ: per le scuole/Maestri solo il 5% di iva e pietra tombale sul passato

Vittoria AMSI/COLNAZ: per le scuole/Maestri solo il 5% di iva e pietra tombale sul passato. Amsi (Associazione maestri di sci italiani) e Colnaz (Collegio nazionale maestri di sci italiani) incassano una vittoria straordinaria: le scuole di sci e i maestri di sci, obbligati dall’ordinamento europeo a pagare l’Iva sulle proprie prestazioni, dovranno sostenere soltanto l’aliquota del 5%, ovvero la minima possibile, con effetto dal 10 agosto 2024, a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto-legge n. 113/2024.

Ma non solo. Le prestazioni in questione, fino al 9 agosto 2024, si intendono comprese tra quelle esenti, in linea con l’interpretazione amministrativa, in proposito maturata nei precedenti cinquant’anni e con analoghe soluzioni normative adottate per le scuole guida e i chirurghi estetici

Questo è il risultato di un lavoro enorme durato parecchi anni che è bene raccontare.

Fino a oggi le prestazioni didattico formative offerte dalle scuole di sci riconosciute dallo Stato godevano di un regime di esenzione Iva.

Su questa interpretazione, affermata in diverse occasioni, prima dal Ministero delle Finanze poi dall’Agenzia dell’Entrate per circa mezzo secolo, si sono sovrapposte alcune novità importanti.

Negli ultimi anni, alcune pronunce della Corte di Giustizia dell’Unione Europea hanno affermato l’esatto opposto. Ovvero: le prestazioni didattico – formative di carattere specialistico dovevano essere imponibili iva (iva ordinaria, il 22% per l’Italia). In seguito, è uscita una direttiva dall’Unione Europea la “542” del 5 aprile 2022. Preso atto che gli Stati membri applicavano aliquote diverse in alcuni settori hanno cercato di stabilire un regime di avvicinamento delle aliquote prevedendo quella minima pari al 5% per una serie di prestazioni.

Tra queste, l’erogazione di corsi sportivi e attività fisica.

Primo aspetto: da tale direttiva veniva confermata l’ordinaria imponibilità ai fini IVA di tali prestazioni. Ovviamente, se una norma sancisce che può essere applicata un’aliquota Iva agevolata, non fa altro che confermare ciò che aveva stabilito la Corte di giustizia europea ossia, appunto, l’imponibilità delle prestazioni didattiche specialistiche.

È bene ricordare che l’Iva è un’imposta europea per cui anche l’Italia è tenuta a recepire le determinazioni che vengono adottate a livello sovranazionale, poiché è proprio il diritto europeo ad avere il primato sul diritto italiano.

Amsi e Colnaz, avvalendosi di professionisti tra avvocati e commercialisti, hanno preso in mano la questione immediatamente dopo le sentenze della Corte di giustizia e ancor di più della normativa europea di un anno e mezzo fa. Il problema non era quello di rendere applicabile l’iva del 5% dato che lo permetteva la stessa Europa, ma chiarire la situazione per il passato, a fronte della ricordata, cinquantennale interpretazione del fisco italiano per l’esenzione dall’imposta.

Per questo Amsi e Colnaz si sono messe al lavoro per tutelare la categoria. Un accertamento fiscale avrebbe potuto provocare un recupero dell’Iva per intero, sanzioni amministrative pari al 112,5% dell’Iva, più gli interessi del 4% annui.

È proprio su questo aspetto che Amsi e Colnaz si sono battute. La strategia tecnica adottata si è basata sul cosiddetto “Principio della tutela dell’affidamento”.

Ovvero il riconoscimento della buona fede degli operatori del settore che, a fronte di questo mutamento di prospettiva europea, non potevano essere esposti a conseguenze così devastanti che avrebbero messo a rischio la loro sopravvivenza. Ribadiamo: le scuole non hanno mai agito nell’illegalità dal momento che il fisco italiano ha sempre riconosciuto l’esenzione. Il tempo passato dall’uscita della normativa europea a oggi si è reso necessario per trovare una soluzione ragionevole.

La norma è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale proprio questa mattina e questo significa che nulla di pregresso potrà essere contestato. Senza questo “ombrello” di enorme portata per tutti gli operatori di categoria, sarebbero stati guai seri. Il conto da pagare sarebbe stato così salato da costringere alla chiusura! In poche parole, finora alle scuole di sci è andata bene, poiché nulla vietava di effettuare controlli fiscali e di procedere secondo quanto stabilito dalla corte di giustizia europea.

Luciano Stampa presidente AMSI e Luigi Borgo, Presidente Colnaz

Questo il commento di Luciano Stampa, presidente di Amsi:

Si tratta senza alcun dubbio di un successo molto importante sotto tutti gli aspetti. Non ultimo la buona considerazione che il Governo ha nei confronti della categoria, già peraltro dimostrata nel tragico periodo del Covid. Qualcuno potrebbe obiettare “Ma come, prima eravamo esenti Iva adesso abbiamo il 5%, dove sarebbe il successo?”. Dato che l’ordinamento europeo impone il pagamento dell’Iva dalla quale non si può scappare, essere riusciti a salvare il pregresso si tratta di una grande vittoria.

Il valore di questa operazione che ci ha prosciugato di ogni energia negli ultimi anni, visto il periodo, vale più di un oro olimpico! È altresì bene ricordare che il lavoro fatto è partito da diversi anni (già nel 2019) con le azioni di Maurizio Bonelli (Presidente Amsi fino all’estate 2023) e di Beppe Cuc (Presidente Colnaz fino al giungo 2023). Quando sono stato nominato Presidente è il primo punto cui mi sono dedicato assieme al direttivo, poiché non è difficile comprendere quali conseguenze sarebbero scaturite se non avessimo raggiunto tale risultato.

Vincente è stata la strategia adottata, ovvero portare la questione sul tavolo politico, ovvero al Ministero. Prima col Viceministro delle Finanze Maurizio Leo poi col Ministro Giancarlo Giorgetti. E gli organi tecnico-politici hanno poi rispettato al millesimo di secondo le tempistiche promesse, nonostante sia in pieno corso la costruzione della riforma fiscale”.

C’è anche un altro vantaggio: il precedente regime di esenzione non consentiva di detrarre l’Iva sugli acquisti, ora invece, è possibile per cui quel 5% per cento alla fine si ridurrà. Si potranno scaricare parte dei costi relativi, ad esempio, a Divise, skipass, sistemi di gestione…

Estremamente soddisfatto quanto risoluto anche Luigi Borgo, Presidente COLNAZ:

Si tratta di un percorso che ha visto lavorare in stretta sinergia i tecnici della categoria con quelli del Ministero competente (MEF). La soluzione trovata, seppur preveda l’introduzione dell’imposta sul valore aggiunto in osservanza alle inderogabili disposizioni della Corte europea, consentirà, in virtù della sua misura agevolata, ora di non svantaggiare i maestri e le scuole di sci italiane nel complesso mercato del turismo invernale, ma, in un prossimo futuro, essa favorirà maestri e scuole nel contesto del turismo bianco. Vittoria AMSI/COLNAZ Iva Vittoria AMSI/COLNAZ Iva Vittoria AMSI/COLNAZ Iva

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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