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Valerio Staffelli al corso di aggiornamento

Signori e signore, ladies and gentleman, grandi e piccini, siamo lieti di dare inizio alle danze e di darvi il benvenuto a questa nuova stagione sciistica! Per chi scia da qualche anno o per chi lo fa da sempre ci sono degli aspetti interessanti della nostra bella montagna che spesso non vediamo, perché intenti a controllare dove passano le punte dei nostri sci. Dopo quarant’anni di curve ho deciso di approfondire alcuni aspetti curiosi e interessanti che riguardano questo sport e che vorrei condividere con voi. Quante volte vi è capitato di sciare presto la mattina e di calcare un manto duro e polveroso: vi siete mai domandati perché, come, in che modo e da chi viene preparata la pista? E allo stesso tempo, quando prendiamo una seggiovia «antica», questa sarà sicura? Quanti controlli effettuerà? E una nuova? E, ancora, come passa la giornata un carabiniere del servizio piste? Chi incontra? Chi soccorre?

Valerio Staffelli assieme all'Istruttore Oskar Zorzi
Valerio Staffelli assieme all’Istruttore Oskar Zorzi

A fare da apripista (anche in senso letterale!) abbiamo voluto fosse però una figura importantissima per questo sport: il maestro di sci. Chi insegna ai maestri a insegnare? Saranno aggiornati? Applicheranno le nuove tecniche? Noi abbiamo passato una giornata con gli istruttori federali durante un corso di aggiornamento tenuto dal collegio professionale maestri di sci Alto Adige. I corsi si distinguono in due momenti ben precisi: la teoria e la pratica. Noi abbiamo partecipato a entrambe. Abbiamo visto l’istruttore spiegare come faceva a operare il primo soccorso. La cosa che mi è rimasta più impressa è che quando accade un incidente sulle piste il soccorritore non sa indicare al pronto intervento dove si trova. E questa è una cosa che dovete tenere bene in mente. Le indicazioni precise fanno raggiungere il più rapidamente possibile il ferito.
staffelli_1Il numero da contattare in caso di emergenza è il 118, numero che in futuro diventerà il 112 e sarà comune a tutta Europa, ora attivo solo nella Regione Lombardia. La chiamata dovrà riassumere «Cosa, dove e quante persone sono coinvolte» e verrà gestita da una centrale il cui operatore dovrà capire di che incidente si tratta per far intervenire il mezzo più idoneo. Ora vi riporto una frase che ho imparato in questo corso e che a molti suonerà stonata: il soccorso costa. Ebbene sì, anche questo ha un prezzo e in alcuni casi anche molto salato. In Italia c’è il diritto al primo soccorso e all’ospedale solitamente pagando un ticket (che si traduce in 100 euro per intervento). Se doveste essere soci di un ente come la Croce Bianca sarà questa a pagare per voi la somma. E se foste dei turisti in quella zona per caso? Sarà la vostra Azienda Sanitaria Locale a inviarvi una sorta di conguaglio. Il problema più «costoso» è per il turista che arriva dall’estero. In caso di soccorso pagherà sia questo che l’ambulanza o il volo in elicottero (o pagherà la sua assicurazione). Curiosi di sapere i costi? Un minuto in elicottero ha un costo di ben 140 euro!! Immaginiamo un ospedale a 40 minuti di distanza… Comporterebbero una spesa di 6mila euro!!! AAAAAiutooo!
Staffelli_Azione_curvaLa lezione teorica si è conclusa parlando dell’ipotermia, ovvero quando la temperatura del nostro corpo scende sotto i 30°, facendoci perdere coscienza. In questo caso il cosiddetto polmone d’acciaio è quanto mai vitale: grazie al lavoro di 12 persone, questa macchina permette di riscaldare il sangue aggiungendo ossigeno. Un’operazione che ha permesso di salvare una persona in Norvegia che aveva raggiunto 13° gradi di temperatura corporea e una bambina di Belluno caduta in un ruscello ghiacciato.
Poi siamo passati alla pratica: abbiamo appreso dal maestro federale che la nuova tecnica è fatta da «movimenti di inclinazione e rotazione intorno all’asse longitudinale e il movimento antero – posteriore». Coooosa??? Più facile a farsi che a dirsi! Poco dopo abbiamo finalmente fatto le discese con tutto il pool, è stato veramente emozionante seguire le scie di un professionista di alto livello e ascoltare ogni dieci curve come muoversi e come eseguire le tecniche didattiche, altro elemento importante per l’insegnamento. Il resto della mattinata l’abbiamo dedicata a mettere in pratica tutto ciò che avevamo appreso.
Spero che la lezione su SM sia stata utile a me come a voi! Io intanto vado a magnarmi un bel piatto di pesce al Rifugio Comici di Selva di Val Gardena.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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