Un altro dolore, sempre più straziante e atroce per lo sci Azzurro, perché il nostro “Ghiro” non c’è più. Se n’è andato nelle prime ore del mattino Valerio Ghirardi, un allenatore, un grande amico. Classe 62, piemontese di Luserna San Giovanni a una sessantina di km da Torino, molto legato a Prato Nevoso.
Colui che ha accompagnato sul podio Isolde Kostner e ha sostenuto le fondamenta della velocità Azzurra femminile per tanti anni, fino ai Giochi di Torino 2006.
Colui che, uscito dalla squadra, si mette ad allenare prime alcuni ragazzini. Poi prende per mano la spagnola Carolina Ruiz Castillo per ben 4 anni, cui segue la guida dell’intera squadra di velocità, dove rientra anche la più quotata Maria Rienda Contreras.
Sente però il bisogno di tornare a respirare di più l’aria piemontese fino a quando accetta di allenare la paralimpica Melania Corradini.
Un’avventura durata poco perché a fine di quell’inverno 2014 giunge una richiesta dal team di Tina Maze. E alè, un’altra bella avventura.
Tuttavia, in cuor suo, è sempre viva la speranza che arrivi una telefonata da via Piranesi. Quel giorno non arriverà mai.
E allora, sempre con i suoi occhiali scuri e il pizzetto che si sbianca sempre di più, eccolo rimettersi in pista, questa volta sulle nevi Canadesi. La federazione del paese nordamericano ha bisogno di rifondare il settore giovanile. Dopo una stagione torna a casa, perché non gradisce come si erano messe le cose. Così inizia a seguire altre giovani promesse.
Ed ecco sopraggiungere il brutto male che però riesce a rispedire al mittente, con la promessa di non toccare più una sigaretta. Non molti giorni fa però, quell’assassino ritorna dentro di lui con una forza devastante. E se lo porta via.
Il Ghiro, assieme a Isi Kostner, Ninna Quario, Claudia Giordani, Beba Schranz e Giustina Demetz alla festa dei 50 di Sciare, celebrata a Skipass 4 anni fa.
Lascia la sua Silvana che aveva conosciuto in occasione dei Mondiali Junior del 2012, evento che aveva seguito in tutto e per tutto. “Geronimo” lascia anche due figli e una montagna di amici. Lascia un vuoto terribile.
Se n’è andato un uomo buono, mai sopra le righe, sempre leale con tutti, anche con chi si trovava in disaccordo. Un fuoriclasse del mondo dello sport, perché non ne hai mai tradito i valori, rispettandone invece ogni principio. È davvero un dolore immenso. Il Ghiro è andato a dormire per sempre.