“Tutti felici e scontenti, noi sciatori” è il laconico Pensiero di un maestro di sci di questa sera
I politici del Governo gongolano, niente sci per Natale in nome della prevenzione al virus. Ieri in TV, dopo che il Presidente del Consiglio ha spiegato con enfasi oratoria il nuovo DPCM che ci è stato dato di conoscere via etere, i soliti opinionisti, onnipresenti in televisione, non hanno perso tempo nel dire che:
“Sarebbe stato davvero immorale aprire gli impianti a Natale con mille morti al giorno.”
I portavoce di questo inefficace pastrocchio che è l’attuale Governo, calano così ogni giorno la triste storia dei morti, ai quali va tutto il nostro affetto, a chi non c’è più e ai loro cari.
Ci fanno apparire cinici, insensibili di fronte alla morte per criminalizzare la montagna, nascondendo così le inefficienze di questa classe politica al Governo, che se n’è guardata bene dal risolvere quest’estate il problema di una seconda ondata, del resto prima negata (vero ministro della salute Pazienza?
Ci ha scritto pure un libro, subito ritirato), poi dichiarata, ma senza minimamente preoccuparsi di intervenire tempestivamente a livello di prevenzione, incolpando adesso le regioni per i ritardi.
Sono bravi e coesi nel dichiarare la montagna “off limits”, egoista, terra di ricchi impiantisti e albergatori, che può tranquillamente permettersi il sacrifico del Natale.
E guai se qualcuno del nostro “dorato” mondo si permette di esprimere delle opinioni contro i loro diktat, come hanno fatto Sofia e Federica o il Presidente della FISI, Roda: apriti cielo!
La verità è solo una: chiudere, chiudere, evitando così il diffondersi del virus, che in montagna, proprio perché siamo all’aria aperta, si diffonde rapidissimamente… nei centri commerciali invece muore stecchito. E lì, liberi tutti!
Starei molto, ma molto attento, al 7 gennaio. Intanto perché con questa scusa di farci aprire finite le vacanze di Natale, i ristori (che già non stanno arrivando a diverse categorie di lavoratori) saranno ridicoli.
E perché, se elargiti, li quantificheranno come due sole settimane di “normale” (per loro!) chiusura, null’altro: peccato che queste siano le più importanti della stagione per tutti noi che viviamo in montagna. E dunque qualche dubbio l’avrei.
Facciamo molta attenzione anche a quanto prossimamente ci comunicherà il Comitato Tecnico Scientifico sulle aperture: al momento non conosciamo quale orientamento intenderà prendere, se accetterà il protocollo presentato dall’Anef e dai maestri di sci, Associazione e Collegio, oppure apporterà variazioni talmente penalizzanti da costringere gli impiantisti a chiudere e noi maestri a non lavorare?
Personalmente la storia di affidare il parere al CTS non convince per niente, anche se questa è la strada obbligatoria, voluta da questo Governo, che grazie ai pareri dei vari comitati scientifici gioca al classico scarica barile, non prendendosi alcuna responsabilità decisionale, che spetterebbe invece alla politica.
Normale avere preoccupazioni, stando così le cose. Siamo appesi a “sentenze” che non si possono neppure discutere in Parlamento e imposte da chi non conosce il nostro mondo.
Noi, gente di montagna, siamo disciplinati. Lo abbiamo fatto durante tutta l’estate con comportamenti civili, rispettando tutti i protocolli imposti da Roma. E allora, chi ha fallito?
La montagna è una religione di vita e non va scambiata per un Luna Park. Offriamo divertimento e svago con la massima professionalità e :”Quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono” (William Blake). Non sarà per questo Natale.
Walter Galli
P.S. Non so se Enrico Montesano, l’attore e regista romano, scia. So soltanto che in una battuta ha liquidato chi applaudiva al Natale senza sci. Uno di noi! tutti felici e scontenti tutti felici e scontenti
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