Tanta tristezza e tanto amore e un fiume di gente per l’ultimo saluto di Elly
Centinaia di persone hanno voluto dare l’ultimo saluto alla povera Elena Fanchini, deceduta giovedì scorso a soli 37 anni, devastata dalla recidiva di un tumore che era riuscita inizialmente a sconfiggere.
Nadia Fanchini a fianco di Franco Zecchini, presidente delle Alpi Centrali, stretto amico di famiglia
Il feretro, avvolto dal Tricolore con appoggiato un pettorale per ricordare che rimarrà sempre un’atleta è entrato nella piccola chiesa di Solato, da attenderla , i parenti stretti, una nutrita partecipazione delle Fiamme Gialle, dirigenti federali, le amiche più strette, le sue ex compagne. Ma fuori, lungo la stradina che porta alla chiesa, un fiume di persone. Tutti ad ascoltare la funzione officiata da Don Simone Caricari della diocesi di Brescia.
Tutti ancora sconcertati per un dramma purtroppo inevitabile. Tanta tristezza e tanta amarezza perché quando capita di morire così giovani non c’è spazio per molto altro. Soprattutto quando capita alle persone buone, semplici, piene d’amore e di passione per tutto ciò che fanno.
Verena Stuffer, ex compagna di squadra e consigliere federale
Dopo l’omelia funebre si sono alternate le voci di chi ha voluto dedicare a Elly un ultimo saluto. Il Sindaco del paese in nome di tanti primi cittadini della zona, Il Comandante delle fiamme Gialle Gabriele Di Paolo, Francesco Bettoni, vice presidente Fisi, per portare il saluto dell’intero comparto sportivo. Poi Verena Stuffer che non si sa come, è riuscita a rivolgersi a lei in nome delle sue ex compagne. In ultimo, mamma Giusy, forte e fiera come sempre. Queste le ultime parole rivolte alla sua piccola dolce Elly:
Mamma Giusy
“Elena, non dovevi entrare così oggi, dovevi entrare con l’abito bianco, ma il Signore ti ha voluto con se. Abbiamo pregato tanto. Ho chiesto anche a tante persone di aiutarmi a pregare per farla guarire, ma il Signore non mi ha ascoltato. Gli ho anche detto, ma perché non prendi me, passami il suo male, ma lascia vivere lei. Ma non mi ha ascoltato neanche questa volta. E allora in ultimo gli ho detto, va bene Signore, ho capito che la vuoi tu, ma ti chiedo soltanto una cosa, non farmela soffrire gli ultimi giorni, perché se no ti picchio. Se finora ti ho voluto così tanto bene sappi che non te ne vorrò più. Questa volta il Signore mi ha ascoltata portandosela via serenamente. Venerdì scorso Elena ci ha voluto riunire ancora, ci ha preparto la pasta per la pizza, abbiamo cenato assieme. Poi ci siamo seduti sul divano e ci dice. Mamma, ma non avete visto niente voi? Non avete ancora capito? Cosa c’è da capire, le faccio… Avevo paura mi arrivasse una pugnalata. Che mi dicesse, mamma sto andando. Questo me lo dirà dopo, ma in quel momento mi ha dato una bellissima notizia: mamma, Nadia è di nuovo incinta. E ci siamo abbracciate. Poi portandola a letto mi fa: mamma, tu lo sai che sono forte vero? Però sono forte nella testa, il corpo invece non risponde più. Ma non mi voleva vedere piangere. E io questo sto cerando di farlo. Ho pianto tante notti, sotto il cuscino, sotto le coperte… Voglio ringraziare tutti quelli presenti qui oggi. Ho visto tanto amore in questi giorni, fiumi di gente venuti a trovare Elly… Elena, ci sono qui tutte le tue compagne di squadra, devi esserne orgogliosa, come lo sono io. È vero, non ti ho messo il vestito bianco, ma ti ho vestito per portarti dal Signore. Ora corri amore mio…” Tanta tristezza e tanto Tanta tristezza e tanto Tanta tristezza e tanto
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