Nella prima manche dello slalom di Levi, niente di particolarmente nuovo, col duello annunciato Vlhova-Shiffrin. Poteva essere il contrario, cioè Shiffrin-Vlhova, ma l’americana ha lasciato 13 centesimi nella parte centrale, dove la slovacca ha avuto qualcosa in più.
Una Mikaela sempre molto precisa ed essenziale nei suoi movimenti, sempre attaccata alla sua impareggiabile centralità. Più ad alto rischio la sciata di Petra, millimetricamente vicina al palo, e con un impeto estetico più aggressivo.
Sono lì e se la giocheranno in una seconda manche che si annuncia emozionante anche per il resto del podio.
L’austriaca Kathrina Liensberger ha concluso al terzo posto questo primo tempo, su una pista molto semplice. 52 i centesimi da recuperare su Vlhova, 37/100 su Mika. Non un’impresa impossibile.
Poi inizia un’altra classifica perché al quarto posto l’elvetica Michelle Gisin paga 1″07, 9 centesimi più veloce della connazionale Wendy Holdener.
Alle spalle del duetto elvetico, al sesto posto, un’Irene Curtoni che dice sì con la testa. Forse non rapidissima nei cambi, ma precisa, bella da vedere, tranne nel tratto finale dove non ha reagito perfettamente quando la Black Levi è diventata più dolce.
1″23 il suo ritardo, un decimo meglio dell’austriaca Truppe che l’anno scorso finì terza e che ora si trova ottava alle spalle della canadese St. Germain.
Non male anche le altre Azzurre che confermano le buone sensazioni della vigilia. Federica Brignone (14esima), che slalomista pura non è, partita col 16, ha fatto meglio sul ripido che nei tratti di transizione. 1″61 il gap da recuperare, con la possibilità di migliorare perché i distacchi, nel gruppetto d’elite, sono minimi.
Confermati gli eccellenti progressi fatti in slalom di Marta Bassino che col 31 ha concluso al nono posto a soli 1″34 di ritardo. Leggermente larga di linea nel tratto iniziale (+0,45), poi si è difesa molto bene sul muro. È la più bella sorpresa di giornata
Marta Rossetti ha dimostrato ottimi progressi. La sua sciata sempre all’attacco l’ha aiutata a colmare un’imperfezione commessa sul muro che ha pagato un po’ troppo. Deve recuperare 2″12, quindi non un’impresa impossibile per migliorare la sua classifica.
Martina Peterlini è partita bene e ha cercato di spingere fino alla fine. Ma la sua sciata è stata condizionata dal mal di schiena che proprio alla fine è fiorito in tutto il suo dolore. 2″21 il ritardo.
Lara Della Mea stava per compiere un capolavoro con un ritardo di soli 22/100 al secondo intermedio. poi si è incartata a inizio muro e il tempo al traguardo è livitato fino a +2″35. Davvero un grande peccato.
I dossi, come preannunciato, sono stati limati e le pendenze non sono così terrificanti. Uno slalom molto regolare, ben disegnato, ma senza oggettive difficoltà, se non nel ritmo. slalom levi vlhova-shiffrin