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Ski Area San Pellegrino e Val di Fassa pronte per la tappa di Coppa del Mondo di Skicross

Il conto alla rovescia sta per esaurirsi. Da giovedì 6 a domenica 9 febbraio, la Ski Area San Pellegrino e la Val di Fassa sfileranno sul grande palcoscenico della Coppa del Mondo di ski cross, con il trentino Simone Deromedis pronto a sfoggiare e a onorare al meglio il pettorale di leader della classifica generale sfilato domenica al tedesco Florian Wilmsmann.

Giovedì 6 e venerdì 7 febbraio, sulla pista «Ski Cross Monzoni», si terranno le prove di qualificazione,

che determineranno la composizione delle batterie a eliminazione diretta delle gare di sabato e domenica.

Deromedis, campione del mondo in carica, è reduce dalla positiva due giorni di Veysonnaz, dove il classe 2000 delle Fiamme Gialle ha conquistato la seconda vittoria stagionale (la quarta in carriera nel massimo circuito internazionale) e un quinto posto. Risultati che hanno permesso all’azzurro di issarsi in vetta alla graduatoria di Coppa con 530 punti all’attivo, 15 in più del tedesco Wielmsmann (515), seguito a propria volta dal francese Youri Duplessis (385), vittorioso in gara 2 nella località svizzera.

Deromedis avrà motivazioni doppie per la tappa di casa, su una pista che per lui è sempre stata foriera di soddisfazioni, con una vittoria e altri tre podi in Coppa Europa e due titoli di campione italiano (2022 e 2023). Ora l’asticella è decisamente più alta, ma più alto è anche il livello raggiunto dal ventiquattrenne della Val di Non, in piena lotta per la conquista della sfera di cristallo.

«Era da tempo che aspettavamo di avere una gara in casa a Passo San Pellegrino,

la nostra base d’allenamento nelle ultime stagioni – commenta Deromedis, appena rientrato dalla trionfale trasferta svizzera – Da quanto ho avuto modo di vedere, gli organizzatori fassani hanno costruito una gran bella pista. A me la Val di Fassa ha sempre portato bene. Ci arriverò da leader della classifica generale di Coppa del Mondo e spero di riuscire a tornare a casa domenica sera ancora col pettorale oro addosso».

A Veysonnaz il trentino ha vinto gara 1, per poi chiudere quinto (primo posto nella finale B) in gara 2, con qualche rimpianto. «Un po’ di delusione per la seconda giornata di gara c’è, ma sabato ho vinto e ho provato belle sensazioni, sono davvero contento di come ho sciato – precisa Deromedis -. Nello ski cross si gareggia in quattro, ci sono più varianti, i possibili contatti in primis. A volte non basta essere il più forte per vincere. Bisogna spingere in ogni batteria, fare sempre la cosa giusta. In semifinale mi sono trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Ho imboccato davanti la prima curva, ma esterno, il canadese Howden mi ha infilato e spinto fuori, non c’è stato più nulla da fare. Ho comunque vinto la finale B e sono leader della classifica generale. Va bene così».

Dopo il quinto posto conseguito alle Olimpiadi del 2022, nel 2023 a Bakuriani

è arrivato il titolo di campione del mondo. Da lì tanti altri podi e successi pesanti: ora si può davvero pensare in grande. «Ho trovato la continuità di prestazioni e risultati che andavo cercando – conclude l’azzurro -. Due, tre stagioni fa puntavo a chiudere l’inverno con un podio.

Lo scorso anno con una vittoria. Ora sento di poter puntare al successo in ogni gara e questo per me significa tanto: la cosa più difficile, nello ski cross, è proprio essere costanti. Per riuscire a esserlo, bisogna cercare di dominare ogni manche, evitare i rischi, indipendentemente dalle caratteristiche del pendio di gara. Certe piste sono barrate e più ripide, più adatte agli specialisti dello sci alpino. Sono le gare che soffro di più. Poi ci sono i tracciati come quelli di Veysonnaz, San Pellegrino, pendii con pendenze meno accentuate, che richiedono capacità di creare velocità, sfruttando i dossi e le strutture, una delle mie principali doti».

Il comitato organizzatore, guidato dal collaudato staff di Val di Fassa Grandi Eventi,

sta ultimando gli ultimi dettagli per accogliere al meglio gli atleti, che già nella giornata di mercoledì potranno provare il tracciato di gara, ricavato sulla pista «Ski Cross Monzoni», nella Ski Area San Pellegrino, dove in questi giorni si è allenata la squadra azzurra femminile di Coppa Europa.

Il builder Tobia Silvestri e il responsabile di percorso Dario Dellantonio, supportati dai tecnici della società Catinaccio Impianti a Fune, hanno ultimato il tracciato. «Il percorso di gara è tecnico, al di sopra della media di Coppa del Mondo – spiega Dario Dellantonio -. Abbiamo cercato di creare le condizioni migliori per garantire un bello spettacolo e mettere gli atleti nelle condizioni di esprimersi al meglio».

Rispetto a quella presentata più volte in Coppa Europa, per l’evento Coppa del Mondo la pista «Ski Cross Monzoni»

è stata modificata nella parte iniziale, più diretta, con una sezione ricca di strutture completamente nuove. Il tracciato, inoltre, è stato allungato nella parte finale e presenterà uno sviluppo di 1.300 metri circa e un dislivello di 180 metri, in modo da garantire una completa visibilità del tratto conclusivo, anche per i media e per il pubblico, che potrà assistere gratuitamente allo spettacolo accedendo alla pista grazie alla seggiovia Costabella della Ski Area San Pellegrino.
Il tracciato includerà in totale cinque curve, due salti da 25-30 metri e varie figure, nel dettaglio uno «step down», uno «step up», un «dragon» e varie strutture composte da più «roller».

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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