Simone Moro pronto per il Manaslu, l’ottava montagna più alta del mondo.
Dopo il terzo tentativo nella scorsa stagione invernale 2020/21, l’alpinista bergamasco ritorna in Nepal per la quarta volta d’inverno per la salita della montagna nepalese. La prima volta nel 2015 con Tamara Lunger, la seconda nel 2018 con Pemba Sherpa, la terza nel 2020 con Alex Txicon
Bergamo, 4 novembre 2021 – Simone Moro annuncia la meta della sua spedizione invernale 2021/2022: la salita del Manaslu (8163 m.), l’ottava montagna più alta del mondo, e del Manaslu Pinnacle (7992 m). Il massiccio è situato nel Nepal centrale, nella catena montuosa dell’Himalaya.
Questo è il quarto tentativo per Moro e, come per il tentativo del 2015/16 – insieme all’alpinista altoaltesina Tamara Lunger – del 2018/19 – con il nepalese Pemba Gelje Sherpa – e del 2020/21. Con Alex Txicon, alpinista spagnolo già in vetta con Simone Moro nel 2016 sul Nanga Parbat e Iñaki Alvarez – anche questa volta la spedizione invernale al Manaslu di gennaio e febbraio vuole essere esattamente un tentativo di rivisitazione moderna di due grandissime scalate del passato.
I tre tentativi del 2015, 2018 e 2020 fallirono a causa della quantità di neve caduta in pochi giorni che rese la scalata impossibile.
Nel 2015, dopo 51 giorni di attesa che le condizioni migliorassero, Simone scrisse: “Una spedizione non è mai solo una pura performance, una scalata fatta col cuore in gola.
È spesso un gioco di pazienza e di nervi e penso che Tamara e io abbiamo davvero fatto tutto per dare tempo al tempo e alla montagna di coprirsi di neve e farsi spazzare dal vento.
Questa attesa però ora non ha cambiato nulla e noi abbiamo perso tantissimo materiale alpinistico e passato ore, giornate intere a spalare. Questa avventura è semplicemente rimandata.”
Anche per questa quarta spedizione al Manaslu, Simone Moro non sarà però solo. Isuoi compagni di scalata saranno Abiral Rai, guida UAIGM, fotografo e pilota di drone, . Poi ancora Alex Txicon, e Sajid Alì Sadpara, figlio dell’alpinista Alì Sadpara. Che era salito in vetta al Nanga Parbat insieme a Simone e ad Alex nel 2016 e che ha perso la vita quest’anno durante la spedizione invernale sul K2.
La prima scalata invernale del Manaslu fu compiuta il 12 gennaio 1984 dai polacchi Maciej Berbeka e Ryszard Gajewski, nonché il concatenamento della salita in successione delle due vette del massiccio del Manaslu: il Pinnacolo Est di 7992 metri di quota e la vetta principale di 8163 metri.
Quest’ultima scalata venne effettuata sempre da due grandissimi alpinisti polacchi: Jerzy Kukuczka, Artur Hajzer il 10 novembre 1986.
Simone Moro ha al suo attivo 19 spedizioni invernali su diverse montagne e regioni del pianeta. Rilanciando così l’attenzione e l’esplorazione invernale sugli 8000, dopo la fantastica stagione delle prime scalate effettuate dai polacchi negli anni ’80.
Solo lui fin qui ha raggiunto 4 cime di 8000 metri in completa stagione invernale. Shisha Pangma 8027 mt nel 2005, Makalu 8463 mt nel 2009 e Gasherbrum 2 nel 2011, Nanga Parbat nel 2016.
Il progetto al Manaslu, di nuovo come nel 2015, riguarda il concatenamento della vetta principale e del Pinnacolo Est di 7992 m. Questa doppia salita non è più stata ripetuta, neppure in stagione favorevole.
Nello specifico, il Pinnacolo Est del Manaslu è la punta di 7000 metri più alta del pianeta. Solo 8 metri la separano dalla fatidica quota di 8000 metri. Proprio per questo, per lanciare il forte messaggio che il futuro dell’alpinismo d’alta quota, anche invernale, sarà inevitabilmente sulle montagne di 7000 metri, si sceglie questo concatenamento, lasciando il Pinnacolo Est come conclusione del progetto invernale.
“Il mio alpinismo è figlio di un sogno, non la copia di un alpinismo già fatto”
racconta Simone Moro. “Queste sono state le mie parole dopo la terza rinuncia al Manaslu per annunciare che a dicembre sarei ritornato.
E così sarà. Sarà la quarta volta, neanche il Nanga Parbat mi ha costretto a rinunciare così tanto. Partirò ai primi di dicembre, andrò per l’acclimatamento in Nepal, nella valle del Khumbu, quella dell’Everest, e penso di salire l’Ama Dablam.
Poi per fine dicembre vorrei essere al campo base del Manaslu. La scorsa volta ho sentito l’esigenza di comportarmi nel modo più conservativo possibile, vista anche la tragedia al K2 dello stesso periodo. Ritorno ora con un nuovo sogno che spero di realizzare”.
Nella spedizione, Simone Moro sarà accompagnato dai suoi sponsor: The North Face, La Sportiva, Camp-Cassin, Garmin, Gruppo Autotorino Spa, DF-Sport Specialist, Acerbis Sport, Somain Italia, Intermatica, Altitude Helicopters, La Manta Foods e Fra.Mar. Simone Moro pronto per Manaslu Simone Moro pronto per Manaslu