Il 1984 è l’anno dei Giochi di Sarajevo e, come spesso accade nell’anno olimpico, si vive in un’atmosfera di fermento e cambiamenti. La Fis si trova a dover risolvere una rogna: Stenmark e Wenzel potranno partecipare alle Olimpiadi malgrado la Licenza B da semiprofessionisti? Hodler intanto aveva già abolito la Licenza in considerazione anche dell’esiguo numero di atleti che ne avevano usufruito (Russi, Hemmi, Tresch). La Federazione svedese lancia una proposta: l’ammissione di
Stenmark previo congelamento dei guadagni dell’atleta fino al suo ritiro. La stessa Federsci si incaricherebbe di controllare le transazioni commerciali di Stenmark. Niente da fare, i due big rimarranno a casa e a far loro compagnia pure Marc Girardelli che già era rimasto a casa ai Mondiali di Schladming. Si accende la fiaccola nella capitale della Bosnia-Erzegovina, quando in Coppa comanda Zurbriggen, davanti a Stenmark e a Wenzel. L’oro nella discesa libera viene vinta da un 24enne di Los Angeles, dalla singolare figura di sportivo che fuma, beve, fa il vagabondo, parla male dei compagni di squadra e degli allenatori e ancor peggio tratta i giornalisti. Si chiama Bill Johnson. Gli States festeggiano oro e argento anche in slalom
speciale. Vittoria a Phil, piazza d’onore a Steve, i due gemelli Mahre che annunciano il ritiro a fine anno. Un mese prima, nello slalom di Parpan, i due fratelli si erano scambiati (loro dicono per errore) il pettorale, ma a far discutere è il loro atteggiamento verso la Coppa, uno slalom solo prima di Sarajevo: «La Coppa non ci interessa»! Klammer sperava di vincere come a Kitzbuehel (quarta volta primo sulla Streif), anche per festeggiare i suoi 30 anni. Per la disperazione si dimette il cittì del Wünderteam Charlie Kahr. Tra le donne trionfa Michaela Figini davanti a Maria Walliser ma a stupire ancora una volta sono gli Stati Uniti con la vittoria in gigante di Debbie Armstrong, 22enne semi sconosciuta che batte la compagna di
squadra Christine Cooper. Nello speciale emerge dalla nebbia il cappellino di Paoletta Magoni mentre ci si attendeva (invano, solo 7°) un exploit di Ninna Quario che si era presentata a inizio di stagione con il numero 1 nelle liste Fis.
Terminato il quadriennio olimpico, la Federsci va alle urne e l’Avvocato Arrigo Gattai viene riconfermato per acclamazione. Non cambiano i quadri tecnici: Sepp Messner agli uomini, Daniele Cimini alle Donne, Mario Azittà al fondo con Camillo Onesti a occuparsi delle donne. I consiglieri federali passano da 9 a 11. La stagione 84-85 parte come di consueto, con le World Series divise tra San Sicario e Puy Saint Vincent. All’Italia torna il sorriso dopo uno sguardo alle liste Fis dove il tricolore giace a pagina due di quasi tutte le specialità a parte Much Mair in discesa, De Chiesa in slalom e Alex Giorgi in gigante. Oswald Toetsch vince lo slalom e in gigante piazziamo Erlacjer 2°, Toetsch 4° e Pramotton 5°. È l’antipasto di un ritorno sui podi di Coppa. Nel gigante di Coppa di Puys V., tutti aspettano Zurbriggen, invece spunta Robert Erlacher con P
ramotton terzo. Nel successivo slalom di Sestriere, De Chiesa è secondo, Edalini terzo, Toetsch quarto! Intanto in Valgardena Bill Johnson convoca una conferenza stampa per dichiararsi estraneo a un «complotto» firmato Klammer, intenzionato a costruire un circuito professionistico di 8 discese. La Fis fa finta di niente e il caso si sgonfia. Intanto a Kitzbühel Pirmin Zurbriggen vince due discese in due giorni ma poi va in ospedale a Basilea perché uno sbilanciamento sullo schuss finale gli provoca la rottura del menisco. Deve operarsi a un mese dai Mondiali della Valtellina che per la prima volta entrano in una cadenza biennale. E ai Mondiali le ragazze azzurre si presentano sulla pista di Santa Caterina con il secondo posto di Quario a Bad Kleinkirchheim e il primo e terzo di Zini e Magoni a Pfronten, e portiamo a casa il bronzo con Paoletta, mentre la velocità rimane nelle mani di Maria Walliser e Michela Figini, con l’America di Dianne Roffe e Ewa Twardokens a dettare legge in gigante. Il Re di Bormio è Pirmin Zurbriggen, che a un mese dall’intervento al ginocchio vince l’oro in discesa, l’oro in combinata e l’argento in gigante! La Coppa del Mondo viene vinta in un duello decisivo nell’ultimo slalom, da Marc Girardelli (primo anche nelle specialità gigante e slalom), mentre Pirmin salta una porta. Tra le donne Figini è inarrestabile. Intanto Franz Klammer decide di ritirarsi (apre un omonimo marchio di abbigliamento), Piero Gros viene eletto Sindaco di Sauze d’Oulx e a Gressoney si spegne Leonardo David dopo sei anni di coma, in seguito alla caduta nella discesa pre olimpica di Lake Placid (3 marzo ’79).
La stagione 85/86 si può riassumere così: Marc Girardelli capisce che per tenere testa al rivale elvetico Pirmin Zurbriggen deve dedicarsi alla velocità. Avrà ragione perché conquisterà la sua seconda sfera di cristallo. Intanto Ingemar Stenmark festeggia la vittoria numero 83. Maria Walliser si prende la rivincita con l’amica Figini e porta a casa la Coppa, mentre lo slalom maschile incorona un ragazzo slavo: Rok Petrovic. E gli Azzurri? Torniamo a sorridere nelle gare veloci con un gruppetto di giovanotti e il ritorno imperioso di Much Mair che si impone nella discesa della Val d’Isere. Non accadeva dal 1980 quando a Lake Louise vinse Herbert Plank. Much conclude la stagione col terzo posto assoluto in discesa, mentre ai vertici del gigante Robert Erlacher ci fa sorridere assieme a Pramotton. Di contro Oswald Toetsch entra in una crisi iperbolica e salta ben 6 slalom, ma lo sostituisce un ottimo Tonazzi. Tra le donne, Quario e Zini si ritirano lasciando il posto a Nadia Bonfini che ha ottime prospettive di crescita, così come le giovani velociste Michaela Marzola e Silvana Erlacher. La Coppa si conclude con una torta gigantesca che Serge Lange taglia per celebrare i primi vent’anni. Si sono disputate 994 gare (518 maschili, 476 femminili), 305 discese libere, 351 speciali, 308 giganti e 30 superG. Anne Marie Moser Proell ne ha vinte sei, Gustavo Thoeni 4. Seguono Phil Mahre e Stenmark con tre.
Intanto l’avvocato Arrigo Gattai viene rieletto Presidente per il suos econdo mandato
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