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Sci paralimpico: Vozza e la guida Sabidussi vincono la coppa del mondo di superG

Sci paralimpico: Vozza e la guida Sabidussi vincono la coppa del mondo di superG
Da Sella Nevea arriva una notizia fantastica: L’atleta paralimpica Martina Vozza (Visual impaired) e la guida Ylenia Sabidussi hanno conquistato la coppa del mondo di superG. Bisogna però chiarire perché è noto che Martina si è gravemente infortunata al ginocchio a metà febbraio, dunque come ha fatto?
A Sella Nevea è andata così: la neve non era compatta, a causa delle temperature abbondantemente sopra lo zero. Inoltre ci si è messa anche la pioggia, caduta su tutto il Tarvisiano a metà mattinata.

Così alla Giuria internazionale non è rimasto che annullare anche la Seconda Discesa Libera delle Finali di Coppa del Mondo di sci alpino paralimpico (organizzate dall’Asd Sport X All Hans Erlacher Team in collaborazione con la FISIP), in programma oggi a Sella Nevea. Visti i tempi ormai esigui rimasti a disposizione (entro domenica bisogna chiudere la tappa di Tarvisio/Sella Nevea e trasferirsi tutti a Cortina d’Ampezzo per le finali delle discipline tecniche) e considerando che nel SuperG sono già state disputate prove sufficienti ad assegnare la Coppa di specialità, mentre in Discesa Libera le prove sono ancora insufficienti, la Giuria ha deciso di cancellare dal programma il SuperG in programma domenica e far disputare soltanto le due Discese Libere saltate ieri e oggi.

Una decisione che ha fatto esultare la FISIP e tutta la nazionale italiana. Perché in questo modo la Coppa di specialità di Super G, nella categoria Vision Impaired, finisce nelle mani di Martina Vozza e della sua guida Ylenia Sabidussi, entrambe portacolori proprio dell’Asd Sport X All Hans Erlacher Team, mentre l’altra azzurra Chiara Mazzel e la guida Fabrizio Casal chiudono al secondo posto, davanti alla slovacca Alexandra Rexova.

Una conclusione trionfale per le azzurre, un parziale risarcimento della sorte per la diciottenne goriziana. La quale non avrebbe potuto gareggiare in queste finali a seguito del grave infortunio subito un mese fa a Saalbach (Austria), occorsole appena dopo aver tagliato da vincitrice il traguardo della gara che di fatto, oggi, le consegna la coppa. E non è finita, perché Chiara Mazzel è anch’essa a un passo dalla sfera di cristallo della Discesa Libera.

Una notizia, quella della vittoria, che ha raggiunto Martina Vozza all’uscita di scuola, a Gorizia. Una sorpresa che sul momento l’ha lasciata senza parole, perché del tutto insperata. “Sono sicuramente molto contenta – ha commentato quando ha realizzato cos’era accaduto a un centinaio di chilometri di distanza – perché dopo l’infortunio un po’ la fortuna ha girato dalla mia parte, dal momento che se si fosse gareggiato domenica qualcuna avrebbe potuto superarmi.

E dopo Saalbach questa Coppa mi restituisce quello che la sorte mi aveva tolto. É la mia prima Coppa, un obiettivo che mi ero posto e che quindi ho raggiunto. E costituisce il coronamento della mia miglior stagione. Peccato per l’infortunio, ma anche questo mi aiuterà a maturare e crescere per le prossime stagioni”.

“In realtà dopo i Mondiali e le due medaglie – confessa Martina – ho iniziato a pensare anche alla Coppa del Mondo generale. Ma ho scoperto presto che sarebbe stato impossibile vincerla, perché i punteggi ridotti ottenuti in alcune gare nelle quali eravamo poche concorrenti mi avrebbero impedito comunque di arrivare al vertice”.

Un prospetto di grandi potenzialità, come universalmente riconosciuto, visti i suoi soli 18 anni. Questa è Martina Vozza. Che con le due medaglie d’argento ai recenti Mondiali in Spagna e questa coppa di specialità sta bruciando le tappe. “Ho iniziato tardi il percorso agonistico, questa che si sta concludendo è appena la mia terza stagione. Però in questi anni abbiamo lavorato molto bene e ciò mi ha portato a raggiungere tali obiettivi. In futuro spero di salire ancora più in alto. Dedico il successo alla mia famiglia, a Ylenia (Sabidussi, la sua guida in gara, ndr), alla squadra, ai tecnici. Insomma, a tutte le persone che mi supportano in questo percorso”.

Al settimo cielo anche la guida Ylenia Sabidussi, naturalmente. Triestina di nascita, tarvisiana di crescita, con un passato da atleta fino al termine del percorso nel settore giovanile e con un futuro da maestra di sci, Ylenia sta vivendo un presente esaltante. “Come Martina, anche io sono felicissima. É una consolazione parziale, visto che proprio al traguardo di un SuperG Martina era caduta e si era infortunata. Come atleta ho gareggiato nel circuito Fis – racconta – ma non sono mai riuscita ad arrivare dove avrei voluto. Sono stata atleta del Comitato regionale FISI Fvg, poi mi sono fermata e sono diventata maestra di sci. In quel periodo ho iniziato per caso l’attività di guida paralimpica e ho scoperto che praticare lo sci in questa veste mi piace ancora di più”.

“Con Lorenzo Bernard (il primo atleta paralimpico che ha guidato, ndr) siamo arrivati soltanto a gareggiare in Coppa Europa, ma vincere la Coppa del Mondo è stato sempre il mio sogno, sia quando ero un’atleta in gara, sia quando sono diventata guida di atleti paralimpici. Quindi questo, anche se solo parziale, è un primo sogno che realizzo e l’obiettivo, a questo punto, diventa la Coppa del Mondo generale. Riuscirci il prossimo anno sarà molto difficile – riconosce Ylenia -, perché dopo l’infortunio di Martina inizieremo la preparazione in ritardo e non potremo essere subito al top. Però fra due anni contiamo di essere pronte a mettere nel mirino l’obiettivo. Sfrutteremo questo periodo di stop per porre basi solide alla nostra sciata”.

Domani mattina a Sella Nevea è previsto il recupero della discesa libera saltata ieri. Al termine, doppia cerimonia di premiazione, direttamente sul posto: prima le medaglie ai vincitori della gara di giornata, poi verranno consegnate le sfere di cristallo di SuperG ai vincitori delle varie categorie. E partirà la festa azzurra per Vozza e Sabidussi. Sci paralimpico Vozza guida Sabidussi  Sci paralimpico Vozza guida Sabidussi  Sci paralimpico Vozza guida Sabidussi 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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