Giovedì 18 novembre esce il libro “Sarajevo ’84, I Giorni della concordia” sui Giochi e il disastro che ne è venuto dopo. L’opera è edita da Absolutely free, l’autore è Lorenzo Fabiano, Colui che ha già scritto diverse “storie” per raccontare momenti epici dello sci. Come il Parallelo Thoeni-Stenmark di Ortisei, la Valanga Azzurra a Innsbruck 1976, la Coppa del Mondo di Alberto Tomba.
“Sarajevo ’84, I Giorni della concordia”, racconta le Olimpiadi di Sarajevo, i Giochi di Bill Johnson, dei fratelli Mahre, l’oro di Paoletta Magoni, ma anche la tragedia della guerra che devastò tutto!
«8 febbraio 1984, stadio Kosevo di Sarajevo. Stipate nel gelo, cinquantamila persone assistono alla cerimonia di apertura dell’Olimpiade invernale più imponente di sempre, la prima in un Paese comunista. Un’eredità lasciata da Tito prima della morte nel 1980. Il Presidente del CIO Juan Antonio Samaranch si appella a valori quali fratellanza, concordia, amicizia, uguaglianza.
Da Sarajevo il mondo dello sport manda un messaggio di pace. È l’Olimpiade di Bill Johnson, dei gemelli Mahre e di Paola Magoni, una ragazza bergamasca che nella nebbia regala all’Italia il primo oro nella storia dello sci femminile. Igman, Treblevic, Bjelasnica, Johorina: le montagne attorno a Sarajevo sono simboli di concordia e fratellanza. Pochi anni e quelle montagne felici diventeranno teatro di barbarie e martirio di una guerra fratricida, nel cuore dell’Europa, che lascerà solo macerie e dolore. Un segno dell’odio e di cosa possa essere capace la follia umana».
Sarajevo è raccontata solo per brutte cose. ma è una città olimpica e l’Olimpiade del 1984 fu bellissima”, dice l’artista Edin Numankadic.
“Ci vogliono mille persone per spianare le piste, dove le trovate a quest’ora?” chiede preoccupato il presidente della Fis Marc Hodler al presidente del comitato organizzatore Branko Mikulic. “Cinquemila possono bastare secondo lei?” la secca replica… Così racconta Franco Magoni…
“Ero sotto il completo controllo. La Stasi, la polizia segreta della Germania dell’Est, aveva quasi 4.000 pagine su di me negli archivi. Mi tenevano il telefono sotto controllo. Quando viaggiavo qualcuno mi seguiva sempre. Persone che fingevano di essermi amiche, alle quali ingenuamente io raccontavo cose sulla mia vita provata. Poi finiva tutto negli archivi. Quando ho visto lettere d’amore copiate nei miei file, mi sono sentita totalmente tradita“. scrive Katarina Witt, straordinaria campionessa del pattinaggio artistico tedesco. llibro Sarajevo 84 i giorni
Lorenzo Fabiano
Nato a Verona, dove vive, nell’ormai lontano 1966; giornalista pubblicista, collabora con “Il Corriere del Veneto”, “Gazzetta dello Sport”, “Hellas 1903”, “Distretto Panathlon Italia”, “Athleta” e ovviamente qui su “Heraldo”. Ama soprattutto raccontare vecchie storie di sport. Ha scritto finora sette libri e sta ora lavorando all’ottavo. Altri ne verranno. Detesta urla e fenomeni di turno; la vera rivoluzione nasce dal recupero del buon senso, cosa che questo Paese pare aver perso di vista da un po’. Citando Oscar Wilde, ama “parlare di niente, perché è l’unica cosa di cui sa tutto”.