Negli anni Ottanta faceva furore in pista con i capelli biondi al vento, oggi il suo vanto si chiama Hotel Rose, fra i migliori di Vipiteno, lui è Oswald Toetsch, ricordate? Ai campioni del presente invidia solo le pieghe estreme che si possono fare con gli sci sciancrati.
Ecco una foto storica. È quella della tripletta azzurra nel gigante dell’Alta Badia. È quella del primo podio in carriera di Tomba, che su quei gradini in Coppa del Mondo ci salirà altre 87 volte, 50 da vincitore.
Ma non è di Alberto che vogliamo parlarvi in questo articolo, e nemmeno di Richard Pramotton, quel 14 dicembre 1986 primo sulla Gran Risa davanti alla futura bomba dello sci azzurro.
No, l’obiettivo è puntato sul terzo, Oswald Toetsch, il biondino che in questo scatto ha l’aria un po’ così, forse ancora frastornata, ma in realtà, come ci racconta 33 anni dopo, ha solo ricordi bellissimi di quella giornata.
Davanti a migliaia di tifosi l’atleta della Val di Vizze conquistò il secondo dei suoi tre podi in carriera, l’unico in gigante visto che a Kitzbühel nel 1985 e a Hinterstoder nel 1986, ci salì in slalom.
«Ricordo manche lunghissime, sul minuto e venti…». Corretto: il tempo finale di Pramotton fu di 2’45”26, Tomba seguì a 23/100 e Toetsch a 28, 6 meglio di Ingemar Stenmark che chiuse quarto.
«Ero primo dopo la prima manche, una situazione che in carriera mi è capitata altre volte, ma non ho mai sfruttato. Evidentemente mi mancava qualcosa. Quando sbagli ed esci così spesso non puoi incolpare la sfortuna!».
Oswald parla del passato con entusiasmo: «Girare il mondo facendo sport al massimo livello è la cosa più bella che un giovane possa desiderare.
L’importante però è sapere voltare pagina quando smetti e so che molti hanno fatto fatica. Io no, quel salto nella vita normale è stato solo piacevole e fortunato, visto che con mia moglie Ulli mi sono buttato nell’attività alberghiera investendo dove ho sempre vissuto».
Investimento azzeccato, visto che il Rose, piccolo bed & breakfast rilevato a una coppia di anziani, in 30 anni è diventato un hotel quattro stelle fra i migliori di Vipiteno. «Il mio ruolo? Faccio tutto, persino il cuoco se serve!»
Passione per la cucina, ma non solo: Oswald scia ancora con piacere, sentendosi molto più bravo di quando era protagonista in Coppa del Mondo. «Spesso penso che mi sarebbe piaciuto gareggiare con gli sci di oggi, mi impressiona vedere come i campioni attuali riescano a stare sullo spigolo e a fare le curve in uno spazio brevissimo».
Quegli anni con Tomba…
Ossi ha 56 anni, è sposato con Ulli e ha due figlie, Teresa di 15 anni e Johanna di 13.
«Amano sciare, ma hanno preferito dedicarsi allo studio: al liceo sono bravissime! Albergo e famiglia mi tengono oggi lontano dall’ambiente della Coppa del Mondo, ma seguo con passione tutte le gare in televisione.
Visti i risultati delle italiane guardo anche quelle femminili, cosa che in passato non ho mai fatto! Con i compagni di un tempo ci si vede poco, sono però rimasto in contatto con quasi tutti.
Tomba è incaricato di organizzare un incontro fra noi, aspetto con fiducia! Gareggiare in squadra con lui in quegli anni non è stato un problema. Di sicuro ci toglieva visibilità, ma anche pressione, visto che tutti aspettavano e guardavano solo lui!». Ricordate Oswald Toetsch il