Bel tempo ai Mondiali di Cortina (forza azzurri!) e notizie, alcune belle, altre meno belle per lo sci turistico. Iniziamo da quelle belle: è arrivato il tanto atteso via libera, da lunedì si ricomincia in Lombardia e poi nelle altre regioni di montagna. Quella meno bella (a riportare la notizia è l’ANSA di stasera) è che già domani dovrebbe arrivare un decreto legge per prorogare al 5 marzo gli spostamenti tra le Regioni, per cui si potrà sciare soltanto all’interno dei propri confini regionali.
Per alcune Regioni una botta non da poco, per la Valle d’Aosta in particolare, la cui apertura degli impianti è prevista per il prossimo 18 febbraio, ma solo in alcuni comprensori. Nel pomeriggio di domani è prevista una riunione per mettere a punto i protocolli e dare così il definitivo okay. Nel frattempo, Sindaci e Assessori al Turismo di alcune località valdostane hanno scritto al Governo regionale per avere precise garanzie in merito alle aperture, oggi alcune più che mai a rischio visti i provvedimenti che il Consiglio dei Ministri ha intenzione di prendere.
L’ipotesi di un’apertura “ristretta” ha infatti provocato molta preoccupazione, soprattutto per chi ha attività in località che non fanno parte di grandi comprensori. A conferma di quanto andiamo scrivendo, la società impianti Cervino S.p.A. (Cervinia, Valtournenche, Chamois e Torgnon) oggi ha emesso un comunicato nel quale si legge che: “al momento non possiamo fornirvi indicazioni precise su quali comprensori potranno essere aperti”.
Certamente per una Regione piccola come la Valle d’Aosta, per la quasi sua totalità a vocazione turistica, questa proroga al divieto di spostamenti da una regione all’altra è una forte limitazione, che graverà certamente anche sulle aperture dei grandi comprensori, ma in modo particolare soprattutto sulle piccole stazioni. E per questo occorrerà prendere delle decisioni, non facili.
Non che da altre parti d’Italia con questo nuovo “blocco” se la spasseranno meglio, anche se qualche località, più di altre, potrà magari avvantaggiarsi, per chi “scia in giornata”, del fatto di essere vicina a grossi centri urbani della stessa Regione.
Con questa restrizione diventa importante per molte località il numero delle seconde case, che in qualche modo “riempiono” i week-end, visto che è permesso raggiungerle. Questo divieto (fino al 5 marzo?) penalizza più di tutti gli alberghi, trattandosi appunto di sciatori locali. Insomma, una partenza a metà, specialmente per la Valle d’Aosta, ma non solo. Ancora una volta la montagna é penalizzata e la “montagna minore” rischia di non poter ripartire.
Walter Galli
P.S. Il bicchiere mezzo pieno ci dice che si può tornare a sciare, quello mezzo vuoto ci ricorda di ristori mai arrivati. Nonostante i divieti continuino.