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Quando Luca De Aliprandini dà i numeri!

Ci risiamo, quando a uno dei nostri – e non uno qualsiasi – gli gira storto, boom, ecco arrivare una fracassata di brutti pensieri contro l’atleta e la persona. Poi arriva un buon risultato, perché prima o poi arriva e allora diventa un grande campione. E va beh, questione di abitudine.

Ieri al termine della gara Luca De Aliprandini ha sbottato tenendo per sé il riferimento della sua polemica. È adulto e vaccinato, sa quello che dice e sa quello che fa. Non è mai bello sentire certe cose, questo è fuori discussione, ma ha 33 anni, più di 100 gare in Coppa del Mondo e con il nervoso a fior di pelle per non aver saputo sciare come avrebbe voluto e dovuto, ha tirato fuori qualche vecchio o nuovo rancore. Fatti suoi, chiarirà con chi sa lui.

Luca oggi motiva così: “Ok, “Weekend” (domenica/lunedì) difficile sportivamente parlando, sicuramente non quello che mi aspettavo dalle due gare di casa su una pista fantastica come la Gran Risa. Grazie a tutti i tifosi

Post gara ancora più pesante dal punto di vista emotivo, mai avrei pensato di sentirmi così vuoto, esausto, con il fiato corto e le lacrime agli occhi. E non per i miei scarsi risultati ma pensando a quanto possa essere grande l’ ego di qualcuno pur di non chiedere SCUSA per trovare un compromesso”.

Ma non è per questo che Luca ha dato i numeri.

Al termine della prima manche, mai avrebbe pensato che con un ritardo di +4”64 sarebbe riuscito a qualificarsi. Allora si è tolto il pettorale, numero 18, e lo ha regalato a un bambino che a bordo pista si sbracciava per salutarlo e stringergli la mano. A fine gara, con la testa probabilmente già in hotel, si è accorto di essere trentesimo, ma mai e poi mai sarebbe tornato da quel piccolo tifoso per farselo ridare. Dunque, ecco perché ha concluso la sua gara con un pettorale bianco e il numero scritto a pennarello. Ecco, è questo l’unico numero che ha dato!

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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