Spiego quando e perché l’amore per lo sci è cieco. Perché quando si potrà tornare sulle piste sarà come raggiungere la luna. Chissà con quali modalità, ma scieremo tutti come pazzi. Questa è una previsione logica. Quello che invece desidero fare io ora, è un invito. Provate ad avere un pensiero per quei ragazzi che sarebbero felici se potessero immaginare la bellezza dello sci.
Ragazzi che la società chiama disabili e che spesso lo sono. Però c’è gente della montagna che ne ha presi in cura alcuni. Ha cominciato a educarli in qualche modo a sciare e in certi casi il miracolo ha superato se stesso. Sono sbocciati gli atleti e persino i campioni. Forte, vero?
Nessuna infermità è più grande delle emozioni e della gioia che può dare la velocità sulla neve con gli sci ai piedi. A volte lo sci è uno solo, a volte non c’è neppure quello, ma che importa? Si può sciare ugualmente, eccome! Vivere la neve come tutti gli altri, anche se in modo un po’ diverso.
Molte volte sciare ha pubblicato articoli e Informazioni che riguardano gli sciatori non vedenti. È ancora indelebile il ricordo di quando, più di vent’anni fa arrivò in redazione una foto di Andrea Bocelli che sciava con Alberto Tomba.
In Trentino nel settembre del 1997 nacque l’associazione Sportabili che nel suo titolo conteneva una fantastica reazione alla sfortuna. Il presidente era l’allora presidente dell’AMSI Dino De Gaudenz. La sua idea era quella di varare un corso di specializzazione nazionale.
L’impulso funzionò. Nacquerto corsi presso le scuole di Predazzo – Val di Fiemme.
In Lombardia una donna si era tuffata nel problema già anni prima. E anche se era tutto molto difficile, riuscì a non mollare mai. Il suo nome è Claudia Ferrari Belingheri, moglie di uno degli Istruttori nazionali più celebri dello sci italiano. Si batteva perché ogni scuola di sci avesse un maestro preparato.
Così nacquero buone iniziative a PontediLegno-tonale, in Val Gardena, Ortisei e Selva. Oggi ce ne sono tantissime. In Piemonte nacque la Freewhite di Gianfranco che da anni conduce l’hotel Lago Losetta di Sestriere, riservato soltanto a disabili. Lì vicino, a Sauze c’è la Project, a Bardonecchia la No Limits.
Esistono poi centri ancora più specializzati che “allevano” atleti, come accade a Folgaria. Spesso le scuole sono l’appoggio logistico di associazioni. Come la Fondazione Silvia Rinaldi del Cimone che va a braccetto con la scuola In2thewhite.
Mettono a disposizione istruttori certificati Fisip, la federazione italiana sport paralimpici, presieduta da Tiziana Nasi. Una donna immensa.
Senza dimenticare altre azioni di solidarietà, come quella di Nast, la nazionale artisti Ski Team di Luca Jurman e Alberto Laurora.
Mi scuso con chi sto dimenticando, ma lo scopo non è fare un elenco. Perché non è nemmeno così facile ricostruirne la mappa (un giorno lo farò). Eppure non bastano mai. Quindi mi rivolgo a voi, che amate la neve e che conoscete l’emozione dello sci.
A voi che siete le persone più adatte per spiegarlo a un ragazzo che forse incrociate tutti giorni. Lui non potrà vedere le curve che disegnerà, ma potrà sentirle. Questo lo spiegherà lui a voi, così sarete pari. Forza, diteglielo, fategli questo regalo. Un giorno questo ragazzo per dirvi grazie di manderà un bacio. Non è poco