Èalla Fisi attraverso gli istruttori nazionali, in qualità di docenti altamente specializzati, così cita la legge quadro, che spetta il compito di mettere in pratica i principi cardine della tecnica sciistica e gli aspetti metodologici e didattici.
Molta strada ad oggi è stata fatta attraverso gli accordi con i vari Collegi regionali, al fine di uniformare le selezioni per l’accesso ai corsi per maestri di sci in Italia, occorre però, che la Federazione per mezzo della commissione Coscuma, crei ancor più una proposta condivisa, per realizzare, attraverso tale intervento, l’uniformità del percorso formativo dal punto di vista tecnico, didattico e metodologico, nelle formazioni sul territorio nazionale.
Stiamo parlando quindi, del piano di lavoro dell’intero percorso formativo e non solo delle prove di selezione.
Con questo non voglio dire che fino ad ora ogni Regione abbia percorso strade diverse, ma, è pur vero che dovrà nascere un tavolo permanente dove, attraverso le esperienze delle varie Regioni e degli istruttori che si occupano di coordinare il lavoro sul territorio, si arrivi a breve alla stesura di un progetto unico e innovativo, che sia la base per tutti e concretamente, attraverso la ricerca, si possa di volta in volta migliorare.
Così facendo si darà più forza alla nostra Federazione e valore all’impegno degli istruttori e di conseguenza ai futuri maestri di sci e a tutti i praticanti.
Infatti, vorrei sottolineare, che a differenza di altre Nazioni, la Federazione ha scelto di formare i propri tecnici con severità e con un lungo lavoro tecnico didattico e culturale, questo a garanzia di professionalità, sia per il maestro di sci, sia per l’utente.
Altre organizzazioni straniere hanno percorso strade diverse, ma fin qui l’Italia non ha ceduto alle lusinghe delle scorciatoie e delle strade brevi, ai pochi giorni di preparazione e ad iter formativi rapidi.
Certo anche noi dobbiamo migliorare su alcuni aspetti importanti per acquisire professionalità e competenze sempre più elevate, ed ecco quindi, l’apertura del tavolo permanente sulle formazioni con gli istruttori impegnati nel lavoro di docenti nelle varie regioni.
Sulla base di quanto esposto, a breve, sarà indetto un primo appuntamento di studio per arrivare nel mese di maggio, in coincidenza dell’inizio dei corsi per il prossimo anno, alla presentazione di un progetto federale che faccia da riferimento a tutte le formazioni, che segua principi di scientificità e che sia curato nei particolari.
Da sempre la scuola italiana di sci, e quindi la Federazione, che ha come ispirazione il gesto tecnico dei propri atleti di alto livello, con adeguata elaborazione ha saputo e saprà ancor più trasformare queste ispirazioni e modelli in una «scuola fruibile a tutti».
Forse unica al mondo in questo senso, la nostra Federazione con il ruolo di fondamentale importanza che le spetta, potrà sempre più far diventare la Scuola Italiana Sci una scuola aperta al grande pubblico degli sport invernali.
Ecco allora l’enorme lavoro che i tecnici della Federazione sono chiamati a svolgere, sia con una preparazione permanente al nostro interno, attraverso gli aggiornamenti annuali, sia con il confronto ed uno studio continuo, questo al fine di una migliore risposta alle nuove esigenze formative oltre che per una gestione nuova dei molti professionisti della Federazione.
È auspicabile che il percorso che ad oggi la Federazione persegue per riorganizzare i propri professionisti, e il lavoro serio che richiede ai propri tecnici, siano modello nella formazione dei maestri per un futuro luminoso, per i tanti allievi e per i bravi atleti del domani.
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