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Perché lo sci si fa in tre

Abbiamo una teoria o meglio, un teorema che spiega perché lo sci si fa in tre. Proprio così, anche il mondo dello sci è ternario. Come la religione: Padre, Figlio e Spirito Santo; come lo Stato: funzione legislativa, esecutiva, giudiziaria, lo sci ha tre figure. Il maestro, l’allenatore e l’istruttore. E tre poteri: i Collegi, la Fisi e l’Amsi.

E in questa sua triplice dimensione si afferma l’unità della sua sostanza. è tre ed è uno, come lo sono lo spazio e il tempo. Il tre è il numero della perfezione sia per il mondo spirituale, sia per quello materiale.

In tutti i casi è simbolo di compiutezza, di controllo ed equilibrio. è importante che lo sci sia strutturato, come la religione e lo Stato, in tre figure e tre poteri. Significa che, al pari di quelle, lo sci aspira alla massima compiutezza, controllo ed equilibrio.

Il maestro insegna l’arte dello sci in sicurezza al fine che il suo allievo viva con divertimento la montagna innevata: L’allenatore prepara i suoi atleti a sciare il più veloce possibile affinché siano più competitivi e possano vincere nelle gare. Gli istruttori studiano le tecniche future perché si scii sempre meglio e in modo sempre più efficace.

Questa è compiutezza: ogni esigenza è soddisfatta; questo è controllo: ogni possibilità è verificata. Questo è equilibrio: ogni ruolo ha la sua finalità.

Oltre a queste tre figure, lo sci ha anche tre poteri distinti: i Collegi, la Fisi, l’Amsi. Ma al riguardo c’è qualcosa da chiarire. Poiché i maestri sono collegabili ai Collegi e gli allenatori e gli istruttori alla Fisi, poiché non c’è nessuna figura specifica attribuibile all’Amsi. Che a sé può richiamare tutti ma anche nessuno, essa viene definita genericamente il «sindacato» dei maestri e considerata vagamente necessaria a ciascuna delle tre figure. È un errore. Un grave errore.

I Collegi tengono l’albo professionale dei maestri, tutelando gli iscritti e, attraverso la difesa della professionalità, garantiscono alla collettività che ogni maestro sia un vero maestro. Ben formato e capace di fare quello che gli viene richiesto.

La Fisi promuove, attraverso gli istruttori, la ricerca tecnica e, attraverso gli allenatori, l’agonismo dalle categorie più giovani fino ai campioni delle squadre azzurre. Collegi e Fisi sono istituzioni autoreferenziali. Ma nella struttura del mondo, compreso quello dello sci, non ci siamo solo noi, ci sono anche gli altri e come essi ci vedono.

L’Amsi cura ciò. Essa è etero referenziale. L’Amsi sostiene il mondo dei maestri, curandone l’immagine e il nome in relazione al mercato turistico dello sci. Così è una tripartizione perfetta: Collegi: professione e formazione; Fisi: tecnica e agonismo; Amsi: immagine e mercato.

Questa è compiutezza, controllo ed equilibrio. Perché ciascuno di questi tre enti fa quello che gli altri non fanno.
Questa tripartizione non è complessità, ma efficienza, forza, solidità, vantaggio. Perché tre è il numero perfetto.

Per fortuna lo sci continua a essere a tre dimensioni, come lo sono le organizzazioni che contano; come lo è, si pensi al tempo e allo spazio, tutto ciò che è completo.

About the author

Luigi Borgo

Luigi Borgo, Presidente del Collegio Veneto dei maestri di Sci, è un maestro di sci strappato alla letteratura. È titolare, con la moglie Laura, della tipografia Danzo a Valdagno, storica cittadina nei pressi di Vicenza. Due figli, uno è laureato e già maestro, l’altro sta studiando allo Ski College Falcade. Strappato alla letteratura perché è di fatto un letterato. Uno studioso dei grandi scrittori della storia. Collabora per Sciare da oltre vent’anni. Ha una rubrica chiamata “Spigoli”, perché quando scrivo è tagliente!