Pronti via, subito un intoppo alla quarta porta anche se la dinamica non è stata chiara, per colpa dell’intensa nevicata e dei cumuli di neve appena fuori dalla linea ideale che hanno nscosto l’azione. Il dubbio è che si fossero addirittura toccati, ma si sono sfiorati solo gli sci. Se fossero invece entrati in contatto i corpi sarebbero stati squalificati. E’ andata bene! Giacomo Bertagnolli e Fabrizio Casal hanno comunque interrotto l’azione per un paio di secondi. Questo è anche il ritardo che la coppia Azzurra, impegnata nella prima manche dello slalom tra i Visually impaired, ha sullo slovacco Jakub Krako (Brozman la sua guida) che ha chiuso la sua prova con il tempo di 56″18. Alle sue spalle il compagno di squadra Miroslav Haraus, altro mito dello sci paralimpico di un paese che segue e vive ogni attività sportiva con grande attenzione e partecipazione. Poi Giacomo e Fabrizio staccati di 2″72. Poteva andare peggio se la coppia Azzurra non avesse superato il lungo muro finale alla perfezione. Il gap, infatti, a metà gara era superiore ai 3 “23. Sarà una seconda di grandi emozioni perché è nelle corde dei due trentini, medaglia d’oro olimpica di specialità, la possibilità di attaccare il gradino più alto del podio. Dovranno però guardarsi anche alle spalle perché l’austriaco Josef Lahner non è così staccato al quarto posto: + 3″39, mentre il francese Thomas Civade è quinto a +3″71.
Nella categoria Standing, buona prova di Davide Bendotti che a metà gara occupa la 13esima posizione ma è molto vicino ai top ten che sarebbe comunque un’ottima performance considerando che qui la concorrenza è davvero forte e numerosa. Al comando il francese Arthur Bauchet che ha chiuso la prima manche con il tempo di 51″72, con la bellezza di 3″82 di vantaggio sull’elvetico Thomas Pfyl e 5″18 sullo svedese Aron Lindstroem. Davide ha chiuso in 1’01″07
Nella categoria Sitting, purtroppo René De Silverstro, quarto in gigante, per il quale c’erano tante aspettative, è uscito nella prima parte del tracciato. Non è riuscito a chiudere a dovere una porta che in effetti invitava ad aprire un po’, ma in realtà il passaggio successivo non era così filante e non è riuscito a rimanere nel tracciato. Davvero un gran peccato. Comanda la prima manche l’olandese Jeroen Kampschreur con il tempo di 55″24, davanti quindi al norvegese Jesper Pedersen (+1″15) e al polacco Igor Sikorski (+4″48), tallonato dal giapponese Takeshi Suzuki (+4″73). Anche l’esordiente Manuel Micheletto, non è riuscito a rimanere nel percorso. Fuori anche un altro dei favoriti, l’olandese Niels De Langen.
Seconda manche alle 13:15
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