Papà Adolfo Lorenzi: “Ministro, prometta che quando verrò a bussare, mi aprirà la porta“. Centinaia di persone, parenti, amici, ma anche persone comuni profondamente toccati, come tutti, dalla tragedia che ha colpito la povera Matildina, hanno partecipato ai funerali della 19enne atleta del Centro Sportivo Esercito.
Tutti nel piazzale della Parrocchia di San Lorenzo a Giaveno (TO), dove ieri sera ha avuto luogo anche il Santo Rosario. Tra la folla tantissimi ragazzi dello Sci Club Sestriere dove Matilde è nata sciisticamente e atleti del Centro Sportivo Esercito, la nuova famiglia agonistica di Mati.
Presenti anche tutte le autorità istituzionali sia governative che territoriali e sportive, con una forte rappresentanza della Fisi, Presidente Flavio Roda in testa e 200 fra atleti, tecnici, dirigenti e staff. Fra le molte autorità presenti, anche il Ministro dello Sport Andrea Abodi, il Sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti, i vertici militari dell’Esercito italiano, le autorità civili.
Un grande applauso ha accolto Matilde all’uscita dalla chiesa, con il feretro portato dai suoi fratelli Matteo e Giosué, dal fidanzato Federico Tomasoni (Nazionale di freestyle), da Tommaso Vottero, il ragazzo di Lucrezia e da altri amici.
Particolarmente toccanti le parole di papà Adolfo quando si è rivolto al Ministro dello Sport Andrea Abodi a pochi metri dal carro funebre:
“Ministro, glielo chiedo qui, davanti a Matilde, le strappo una promessa, quando verrò a bussare da lei, mi apra la porta. Matilde ci ha lasciato un compito.
Un compito importante. Mi aiuti a portarlo avanti, me lo prometta”. Si riferiva al progetto Matildina4safety, lanciato a poche ore dall’inizio delle esequie, deputato a individuare sistemi di protezione per gli atleti che aumentino ulteriormente la sicurezza.
Il caldo ringraziamento, poi alle somme rappresentanti dell’Esercito: “Io devo ringraziarvi davvero tanto. In questo dramma non ci avete lasciati da soli nemmeno un istante”. Gli atleti portavano sul braccio una fascia a lutto con la stampa di una foto in azione di Matilde e bene inciso il suo nome.
A rompere il grande silenzio di rispetto , ci ha pensato mamma Elena, sempre abbracciata dai figli: “Ragazzi, vi prego, dovete volervi bene”. Poi l’abbraccio a nonna Rosina, sostenuta da Titti, con la mano tesa sul feretro sul quale appoggiava un mazzo di fiori, l’unico, come richiesto dalla famiglia, e il cappello degli Alpini.
Il corteo funebre si è poi spostato a Valgioie dove Matilde è stata accolta.
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