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Paganella, abbiamo testato le novità

Siamo stati a Paganella per toccare con mano le novità che riguardano l’altopiano. Una due giorni alla scoperta del territorio che sta seguendo una via chiara e condivisa nel segno della consapevolezza. Da fine 2024 l’altopiano ha cambiato brand, sito e anche comunicazione. Questa svolta, condivisa con tutti gli attori che animano l’Altopiano, ha preso il via in un processo iniziato nel 2019.

Il progetto Dolomiti Paganella Future Lab è stato pensato per ragionare sui cambiamenti che la comunità sta vivendo e per renderla più resiliente e capace di immaginare il futuro, elaborando dei modelli di sviluppo coerenti con le sfide attuali. “Abbiamo sentito la necessità di cambiare approccio, abbandonando una comunicazione mossa dai canonici principi mercato-demografici per spostarci gradualmente verso una comunicazione ispirata dalla volontà di far sentire i nostri ospiti parte della comunità – ci ha raccontato Luca D’Angelo, direttore da ormai 10 anni dell’Azienda per il Turismo. – Dobbiamo poter raggiungere le persone che condividono e riflettono i nostri valori e incoraggiare un comportamento più responsabile”.

I cambiamenti tangibili sono nel brand e nella comunicazione. Il nuovo brand arriva dopo un lungo periodo di riflessione che ha coinvolto l’intera comunità, che ha accolto in modo del tutto naturale e conseguente questo cambiamento, perché il brand, la storia e l’identità di Visit Paganella è proprio la comunità. VisitPaganella.it è un sito ispirazionale, realizzato nel pieno rispetto dei principi della Carta dei Valori, nasce per posizionare il brand Paganella e trasmettere identità.

La novità più tangibile è stato l’ampliamento della pista “Olimpionica 2”, da anni usata da squadre nazionali e internazionali, come la nazionale di sci norvegese, per gli allenamenti e le gare, e il potenziamento di altre discese, per renderle accessibili anche agli sciatori meno esperti. L’abbiamo provata utilizzando i prodotti a disposizione.

BOA alpine fit system

Un anno fa Benni Raich a Salisburgo ci aveva detto: “Dopo la prima giornata di test ero sicuro che Boa sarebbe diventato un elemento importante nello sci alpino”.

Per tutto il 2024 abbiamo sciato con scarponi con una rotella. Ora abbiamo provato quella doppia.

Il risultato? Zero punti di compressione, facilità nell’allacciare e slacciare gli scarponi, confort totale e anche una sensibilità migliorata.

Ci abbiamo sciato tutto il giorno senza mai la necessità di allentarli al momento della risalita. In un paio di occasioni abbiamo stretto di un paio di click. La rotella è stata perfetta nonostante neve e ghiaccio che non ha dato problemi al sistema.

 

Smith, casco e maschera

Il casco Method Pro è minimalista e si regola alla perfezione con il nuovo Dial Fit System microregolabile.

Si allaccia e slaccia facilmente con i guanti grazie alla fibbia magnetica Fidlock. Faceva caldo in pista ma non abbiamo mai sudato per le nove prese d’aria fisse.

La maschera 4D MAG ha lenti ChromaPop, messa a punto appositamente per offrire il massimo della visibilità e della chiarezza oltre le normali capacità.

Le due lenti presenti per i diversi tipi di visibilità si cambiano in modo rapido, sicuro e semplice.

Gli altri brand

Falke SK4 ADVANCE grazie alla sua imbottitura ultra leggera è in grado di adattarsi a tutti i modelli di scarpone, ideale per gli sciatori appassionati e ogni attività in montagna. Questo modello assicura una trasmissione diretta di energia e il massimo controllo all’interno della calzata, per un grip ottimale.

Masters Alpine è realizzato in alluminio 5083, unisce leggerezza e resistenza alla fatica, alla corrosione e all’ossidazione, garantendo un prodotto durevole nel tempo.

 

About the author

Andrea Ronchi

Andrea Ronchi è milanese di nascita e di cuore, rigorosamente a strisce rossonere. Ama lo sport in generale e da ragazzo si è cimentato in diverse discipline. Discreto tennista e giocatore di pallone, è rimasto folgorato dalle palline con le fossette in tarda età, o meglio, troppo tardi per ambire a farne una carriera ma sufficientemente presto per poter provare il brivido e la tensione dell’handicap a una cifra. La passione lo ha portato a fare del golf un lavoro e oggi, oltre a essere nel corpo di redazione della rivista Golf & Turismo, è prima firma di Quotidiano Sportivo e ospite fisso nella trasmissione televisiva Buca 9. Quando la neve copre i fairway prende gli sci, sua altra grande passione, e gira per le Alpi “costretto” dal suo ruolo di responsabile del turismo per la Rivista Sciare. È un duro lavoro, ma qualcuno le deve pur fare...

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