Nuove norme, la criticità per gli Sci Club rilevate da Assosci
Christoph Senoner, Presidente dello sci club Seiser Alm, ma anche di di Assosci, l’associazione che riunisce alcune tra le più importanti e attive società agonistiche dello sci, rileva alcune criticità scaturite dalle recenti norme governative.
Sembra essere passata quasi inosservata l’introduzione della norma contenuta nell’art. 1, comma 4, del d.l. n. 229 del 30.12.21 che, a partire dal 10.01.22, consentirà l’accesso e l’utilizzo degli impianti di risalita (con finalità turistico-commerciale, anche se ubicati in comprensori sciistici) soltanto ai soggetti muniti di “green pass” emesso al termine del ciclo vaccinale o ad avvenuta guarigione da Covid-19.
Non sarà invece più sufficiente per accedere a tali mezzi l’effettuazione di test antigienico rapido o molecolare, eccezione fatta per i minori di anni dodici.
L’entrata in vigore della norma non è sfuggita agli addetti degli sci club e sta suscitando perplessità ed irritazione,
perché comporterà la sospensione dell’attività (allenamenti e gare) per un numero non indifferente di ragazze e ragazzi che hanno superato i 12 anni e, per un motivo o l’altro, non hanno affrontato il ciclo vaccinale e non godono dello status di guarito.
Vorremmo sottolineare che le Associazioni Sportive favoriscono le iniziative governative volte a contenere la diffusione del virus, e – seppure nel rispetto della libertà di scelta dei propri tesserati – mettono in opera varie iniziative per convincere gli stessi a munirsi di tutte le cautele più opportune, vaccinazione compresa.
Le nuove misure, introdotte a cavallo delle Festività di Fine Anno, nella parte in cui si riferiscono all’accesso ed utilizzo degli impianti di risalita, presentano tuttavia delle criticità che vorremmo brevemente esporre:
1) Mentre in precedenti occasioni (p.es. personale sanitario, personale docente… ) il legislatore ha sempre dato la possibilità agli interessati di conseguire la vaccinazione in tempo utile, ovvero prima di far scattare divieti e sanzioni, nel caso concreto non c’è tempo per “mettersi in regola”.
Anche per chi ottenesse la prima vaccinazione nell’immediato, il green pass sarebbe attivabile soltanto dopo 15 giorni. L’esempio è tra l’altro, è solo ipotetico perché di regola bisogna prenotare la vaccinazione con un anticipo di 2-3 settimane).
2) I minori di 18 anni non possono nemmeno decidere da soli se vaccinarsi. Spesso sono i genitori che si dichiarano contrari, mentre accettano di buon grado l’effettuazione dei test antigenici o molecolari.
3) La misura incide in un ambito dove i divieti comportano più danni che benefici. Perché il diritto allo Sport è fondamentale e deve essere salvaguardato per tutti i minori e non solo per gli Under 12.
Non è nemmeno dimostrata la pericolosità dell’attività sportiva all’aperto in termini di contagiosità per cui la misura restrittiva appare di per sé inappropriata.
4) Le presenze turistiche sono in calo già in settimana e lo saranno ancora di più a partire dal 10.01.22. Per cui le occasioni di contagio sugli impianti di risalita (specie in quelli “aperti” quali seggiovie e skilift) dovrebbero diminuire in modo significativo rispetto al periodo di alta affluenza.
Nell’intento di essere propositivi vorremmo ricordare quanto messo positivamente in atto lo scorso anno dalle Federazioni e dal Coni, in riferimento nell’attività e formazione Olimpica, consentendo lo svolgimento di allenamenti e gare a tutti i tesserati con richiamo al concetto di “interesse nazionale” dell’attività sportiva di alto livello.
Date le responsabilità che gli sci club giornalmente si prendono a carico, e fatta salva poi la volontà o meno di ognuno di aderire con il proprio Club, si rende impellente di individuare delle strategie per l’agonismo in cui gli Atleti di tutte le categorie indistintamente, possano agire in trasporti, hotel, allenamenti e competizioni ufficiali attraverso il green pass “base” (art. 9, c 2 lett. c).
Ciò anche in riferimento al fatto che – stando al tenore della norma introdotta – le limitazioni sono espressamente riferite all’attività turistico-commerciale. E quindi per l’attività agonistica si potrebbero applicare criteri diversi (come del resto praticato nella stagione invernale passata).
Sembra assurdo che i giovani atleti debbano subire maggiori restrizioni nella stagione corrente. Dove gli impianti di risalita sono generalmente aperti a tutti, rispetto alla stagione passata, dove le piste erano chiuse al pubblico!
D’altronde lo scorso anno le Associazioni sportive dello sci hanno saputo dare un esempio importante di socialità e capacità organizzativa. Che non può essere vanificato da una norma introdotta frettolosamente e altamente penalizzante. criticità per gli Sci Club criticità per gli Sci Club
Christoph Senoner (Presidente ASSOSCI)