Alberto Corsi ha deciso di ritirarsi. Proprio così, l’atleta master della categoria C13 conclude la sua carriera nel 2023. L’ambiente degli Over 30 è un po’ sotto schok. Chi ha partecipato alle gare master negli ultimi 50 anni lo ha sempre visto in partenza e farà un po’ specie prendere coscienza che il suo banco d’ora in poi sarà vuoto. Non è un problema fisico o psico-sportivo, come la mancanza di stimoli, è che all’età di ’91 Alberto è stato rapito da nuovi stimoli: lo sci libero in pista!
Quindi non ci sarà alcuno sci appeso al chiodo. Alberto vuole divertirsi senza la costrizione del palo, curvare dove vuole lui, interpretare la pista e il terreno secondo il suo istinto.
Qualcuno ritiene che il mondo medico dovrebbe studiarlo dal punto di vista scientifico per capire cos’è che lo rende così speciale, così unico. Ma frugando tra le piste delle Alpi si scopre che Alberto non è l’unico.
Ci sono altri sciatori che a novant’anni sono ancora in pista, anche se non in un tracciato di gigante con addosso il pettorale. La mitica Marcialonga conosce Artino Rosso, atleta dello Sci Club di Gallarate, che nell’ultima edizione ha coperto i 45 km nei binari della Val di Fiemme a 90 anni: 6 ore e 51 minuti per completare la versione light della classicissima.
La scuola di Sci Sestriere, nel 2020, ha celebrato il 90esimo compleanno di Don Gaetano Bellissima, maestro di sci che non ci pensava nemmeno di appendere al chiodo il distintivo!
La stessa età raggiunta nel 2018 da Egidio Scalet che regolarmente si presenta al cospetto delle Pale di San Martino di Castrozza. Alla domanda: scusi, ma non ha paura di affaticarsi troppo o di cadere? La risposta è esilarante: “Ma io non cado mica!”.
En che dire del maestro di sci Attilio Ducly, classe 1933, che sulle piste di Chamoix passava anche 8 ore sui campetti per insegnare ai bambini. Ultimamente è stato poi celebrato Gianni Savoldi, di Premolo (BG), il maestro di sci più longevo d’Italia con i suoi 91 anni.
Ce ne sono sicuramente altri che per modestia non mostrano la carta di identità alla stampa, rimanendo lontani dalle cronache e questo rende lo sci ancora piò sorprendente, poiché non sono molti gli sport che consentono di praticare ancora a questa età.
L’anno scorso, nella sua casa di Macugnaga, gli amici di Alberto Corsi, nato il 16 ottobre 1932, gli hanno fatto una festa a sorpresa per celebrare il novantesimo anno di età. Gli regalarono sci, scarponi, attacchi e bastoncini nuovi, ma probabilmente ha smesso anche perché nella sua bacheca dei trofei non c’è più posto per collocare altre Coppe e medaglie.
Il “nostro” Enrico Ravaschio, lo racconta in quasi ogni articolo nelle pagine dei Master. Così dedica le ultime righe della cronaca a questo eccezionale atleta:
“Ritengo indispensabile aprire l’anno con una “chiusura”; è quella di “agonista” da parte di Alberto Corsi. Alberto è stato, per me, un simbolo, un amico, una persona bella e carismatica. Dall’alto dei suoi 91 anni ha deciso di appendere gli sci da gara, solo quelli, perché senz’altro continuerà a sciare suscitando invidia di chi lo vede.
Conosco Alberto da più di 40 anni e sono sempre stato un suo ammiratore, non solo dal punto di vista sciistico ma anche come persona, come uomo, sempre capace di equilibrio e in linea tra sport, vita e rapporti umani.
Per chiudere la parte difficile, trovare una foto che lo “rappresenti” spero di fare una scelta giusta mettendo questa che lo vede, novantenne, impegnato in un gigante di Coppa Italia e, non chiedetemi di pubblicare i suoi risultati, perché dovrei avere tutto il numero a disposizione e il Direttore non è d’accordo”.
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